"Badou boy e Contras’ city" di Djibril Diop Mambety

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Il Gruppo Editoriale Minerva RaroVideo presenta le prime due opere, considerate il manifesto della 'nouvelle vague' africana, oltre a essere le più apertamente autobiografiche di Djibril Diop Mambety: poliedrico autore e cineasta senegalese che, attraverso la sua opera, ha contribuito fortemente al rinnovamento espressivo del cinema africano.

La terza pubblicazione della collana Illegal & Wanted, curata da Roberto Silvestri, è tutta dedicata al cinema africano:

"Penso che sia nostro dovere essere aggressivi. Se vogliamo cambiare
qualcosa dobbiamo aggredire il pubblico, irritarlo, metterlo a disagio, senza sperare in risultati tangibili immediati» (Djibril Diop Mambety)

Il cinema africano, il più giovane del mondo, ha già espresso sommi maestri, come il senegalese Djibril Diop Mambety (1945-1998) appunto, il più marginale, poetico, radicale e eretico. Ostile a ogni controllo produttivo, commerciale o neocoloniale, e indifferente al cinema africano fino ad allora realizzato, che accusava di mediocrità formale e ambizioni esclusivamente didattiche, ‘Djibi', come lo chiamavano dagli amici, o il ‘Godard di Kolobane', come è stato soprannominato dai critici, realizzò pochissimi film, ma tutti esplovisi, misteriosi,
grondanti umorismo. E girati dalla parte dei senza nome, dei senza identità, dei cittadini maledetti dei quartieri poveri di Dakar.Proprio quelli da cui proveniva questo artista del mondo, di grande rigore epicureo, che partecipò come attore anche alla esplosiva stagione del western spaghetti a Cinecittà. Alla sua gente e alla sua città dedicò anche i primi due film, inediti in Italia, che presentiamo in questo primo omaggio.

Il documentario satirico di 22 minuti Contras' City (ovvero "Contrast City") del 1968, girato in 16mm, è uno dei primi film comici africani oltre che un'analisi urbanistica rigorosa delle "due Dakar". È considerato il primo film comico africano. È una satira di Dakar, città
in cui gli stili, le diverse culture e i modi di essere si mescolano in uno spazio estremamente cosmopolita. Diop Mambety manipola i dispositivi classici del documentario per attuare un'esplorazione soggettiva, e sarcastica, di alcuni luoghi della capitale, sede di contrasti sociali dirompenti. Il lungometraggio a colori del 1970 Badou Boy, un "guardie e ladri" del sub-sahara, «è una parte della mia giovinezza, ma molti africani si ritroveranno nel personaggio di questo monello un po' amorale, che mi rassomiglia così tanto» ha dichiarato il regista. Sempre girato in 16 millimetri, vinse la "Medaglia d'Oro" al MIFED di Milano e il Tanit d'oro al Festival di Carthage nel 1970. In autunno la RaroVideo pubblicherà altre due imperdibili opere di Mambety: Parlons Grand-Mère, documentario del 1989, girato sul set di "Yaaba" di Idrissa Ouedraogo (uno dei più famosi registi del Burkina Faso), e Hyenes del 1992, tratto dal romanzo di Friedrich Dürrenmatt, i cui diritti di sfruttamento gli furono donati dalla vedova dello scrittore svizzero."

Badou Boy

1970, Senegal, 56', 16mm, colore
regia, sceneggiatura e produzione: Djibril Diop Mambety
fotografia: Baidy Sow
montaggio: André Blachard
musica: Lalò Dramé
cast: Lamine Ba, All Demba Ciss, Christophe Colomb, Aziz Diop Mambety, Diarra Djimbo, Moustapha Touré (...)
Lingue: originale Sottotitoli: italiano e inglese

Contras' City
(La città del contrasto)

Documentario
1968, Senegal, 22', 16mm, colore
regia e sceneggiatura: Djibril Diop Mambety
fotografia: Georges Bracher
montaggio: Jean Bernard Bonis, Marino Rio
musiche originali: Djimbo Kouyate
suono: Dovidis
produzione: Kankourama - con il supporto del Ministre de la Cooperation (France)
Lingue: originale Sottotitoli: italiano e inglese

Contenuti Extra:
Ouaga capitale del cinema regia Mohamed Challouf (durata 52')
Il mio amico Djibril conversazione con Mohamed Challouf
Booklet di 12 pagine curato da Roberto Silvestri