Nel 1973 l'Uruguay è governato da una dittatura militare e nel Paese i diritti civili vengono calpestati, spingendo l'opposizione a dar vita a movimenti di ribelli noti come Tupamaros, un'ala armata che compie azioni di guerriglia contro il regime. Quando i combattenti vengono catturati vivi, se non uccisi in battaglia a sangue freddo come molti loro compagni, si aprono le porte di carceri fatiscenti nei quali vengono trattati in condizioni disumane. Tra gli ultimi prigionieri ad essere arrestati vi sono nove uomini che finiranno vittima di un'operazione segreta interna ai servizi che durerà ben dodici anni, atta ad ogni forma di tortura fisica e psicologica. Una notte di 12 anni segue il destino di tre di loro, José Mujica, Mauricio Rosencof e Eleuterio Fernández Huidobro, che lasceranno il segno nella storia politica dell'Uruguay nel periodo successivo alla loro scarcerazione.