In Shining Jack Torrance, insegnante disoccupato con ambizioni da scrittore, accetta di trasferirsi con la moglie Wendy e il figlio piccolo Danny in un enorme hotel di montagna, nel quale lavorerà per qualche mese come guardiano della struttura. L'edificio infatti per alcuni mesi dell'anno rimane "inattivo" a causa dell'impervia strada che lo collega ai centri abitati, spesso impraticabile a causa delle fitte nevicate. Questo impiego a tempo è inoltre l'occasione perfetta per Jack di potersi rilassare e iniziare la stesura del suo nuovo romanzo. Jack, che ha accettato entusiasta l'incarico nonostante fosse venuto a conoscenza di una strage familiare che ebbe luogo nella struttura, inizia però dopo qualche settimana a mostrare segni di instabilità, mentre il figlioletto (dotato di strani poteri sensoriali conosciuti come "luccicanza") ha delle inquietanti visioni nelle quale gli appaiono due gemelline vestite di azzurro...
Che Shining sarebbe stato senza Jack Nicholson? Noi non vogliamo neanche immaginarlo, ma il buon Stanley Kubrick un'idea dovette necessariamente farsela: nel caso in cui la star di Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo avesse detto di no, il regista non avrebbe potuto permettersi certo il lusso di farsi trovare impreparato.
Uno dei casi più eclatanti di cinema che prende le distanze dall'opera originaria è sicuramente Shining: il film di Stanley Kubrick presenta parecchie e sostanziali differenze con il romanzo di Stephen King, che non a caso non si è mai dichiarato grande fan (eufemismo) del capolavoro del regista di Arancia Meccanica.
Stando ad un recente report di Deadline, il famoso attore e comico statunitense Ben Stiller sarebbe in trattativa per figurare nell'adattamento teatrale di Shining nel ruolo del protagonista Jack Torrance, reso immortale dalla leggendaria interpretazione di Jack Nicholson nel capolavoro di Kubrick.
Oggi sono passati 100 anni da quando è stata scattata l'iconica foto in bianco e nero che ritrae Jack Torrance nel finale di Shining, il capolavoro di Stanley Kubrick tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King con protagonista un leggendario Jack Nicholson.
Usciva nel 1980 il meraviglioso Shining di Stanley Kubrick, omonimo adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King, anche se in verità si dovrebbe parlare molto più correttamente d'ispirazione che di diretta trasposizione, dato che le differenze tra libro e lungometraggio sono molte ed evidenti.
Che il rapporto tra Shelley Duvall e Shining non fosse stato dei migliori è cosa risaputa: l'attrice non ha mai realmente superato l'assurdo stress a cui fu sottoposta per entrare al meglio nel ruolo di Wendy Torrance. A conferma di ciò arriva la reazione di Duvall nel corso di una recente intervista.
Nel corso di una nuova intervista con il New York Times per la promozione della sua nuova serie tv The Stand, Stephen King è tornato a commentare il suo odio per Shining di Stanley Kubrick, adattamento che lo scrittore del Maine storicamente non ha mai apprezzato.
Anche se il prequel di Shining non si farà, i fan di Stephen King e delle sue trasposizioni cinematografiche potranno continuare ad apprezzare i personaggi di Shining e di It con due set di bambole davvero inquietanti.
Mike Flanagan sembra essersi davvero affezionato alle vicende dei Torrance e dell'Overlook Hotel: il regista di Doctor Sleep sta da tempo cercando di metter su la produzione di un prequel di Shining, ma le speranze sembrano affievolirsi sempre più col passare del tempo.
Secondo una teoria divenuta virale in queste ore Shining, il capolavoro horror di Stanley Kubrick con protagonista Jack Nicholson tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, è in realtà un'allegoria dello sbarco sulla Luna dell'Apollo 11.