Lára è una madre single islandese che si trova a crescere il figlio, ancora alle elementari, in precarie condizioni economiche. Oppressa dai debiti e con un avviso di sfratto imminente, la donna vede una parziale luce di speranza quando la sua domanda per entrare nella polizia di confine viene accolta e inizia il suo apprendistato nell'aeroporto locale. Proprio durante i primi giorni di lavoro Lára fa notare al suo collega l'invalidità di un passaporto, con l'intestataria Adja, una donna di origini africane, che si vede negare il permesso di partire e il conseguente ritiro del documento, mentre la figlia e la sorella sono riuscite a bypassare i controlli. In E respirare normalmente Lára è costretta ad affrontare comunque nuove difficoltà finanziarie e a vivere con il bambino in macchina, trovando un inaspettato aiuto proprio in Adja, nel frattempo residente in un centro per i richiedenti asilo.