Dalle viscere del Vesuvio, Pulcinella, servo sciocco, viene inviato nella Campania dei giorni nostri per esaudire le ultime volontà di Tommaso, un semplice pastore: mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone. Nella Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata a se stessa nel cuore della terra dei fuochi, delle cui spoglie Tommaso si prendeva cura, Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con sé verso nord. I due servi, uomo e animale, intraprendono un lungo viaggio in un’Italia bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà quel che speravano di trovare.
Il film di Pietro Marcello, Bella e Perduta, continua con un successo planetario e dopo l'apprezzamento ai festival di Toronto, Rio de Janeiro e Rotterdam, ha conquistato anche l’Europa del nord. Durante il Festival di Göteborg il film ha vinto l’Ingmar Bergman Award.
Con Bella e Perduta Pietro Marcello si afferma con sempre maggior chiarezza come uno dei pochi poeti-registi del nostro panorama italiano contemporaneo: la sua è un'elegia filmica capace di parlare alla gente e di volare alto come vera Arte.