Speciale The Incredible Hulk Saga

In attesa dell'uscita di Captain America - TWS, ripercorriamo i film Marvel Studios: oggi è la volta di Hulk!

Speciale The Incredible Hulk Saga
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Proseguiamo il nostro viaggio tra i film targati Marvel Studios, la sussidiaria che adatta i fumetti e i personaggi di casa Marvel Comics al cinema. Nel nostro primo appuntamento di questo excursus abbiamo fatto il punto della situazione e spiegato la storia dello Studio (trovate l'articolo qui). Dopodiché abbiamo affrontato tutti e tre i film della trilogia dedicata ad Iron Man in questo speciale. Tony Stark ha dunque inaugurato il nuovo Universo Cinematografico Marvel, ma di certo è stato solo l'inizio. Ora ci concentreremo su un altro degli eroi di punta della casa editrice: Hulk. Un personaggio conosciuto da tutti, amato praticamente da chiunque ma cosi difficile da adattare sul grande schermo, come vedremo. Non solo per via del binomio uomo/bestia in sé ma anche a causa di alcune questioni di diritti, di reboot e di ingaggi che porteranno a diversi problemi di continuity, soprattutto per via del cambio reiterato dell'interprete principale avvenuto, ben tre volte negli ultimi tre film.

Hulk (2003)

Prima di poter parlare de L'incredibile Hulk, il film dei Marvel Studios del 2008, è il caso di introdurre il precedente Hulk prodotto da Universal Pictures. Difatti, questo film è completamente scollegato dalla continuity cinematografica di cui stiamo parlando in questa serie di speciali. Negli anni 2000, Hollywood stava letteralmente saccheggiando i fumetti della Marvel per tentare di adattarli sul grande schermo. E la Universal Pictures, che aveva in mano i diritti di Hulk, non voleva esser da meno. Fu cosi che nacque l'idea di portare al cinema il Gigante di giada, e si decise di ingaggiare Ang Lee per la regia. 


Nel film, che prende le distanze dal fumetto - ma non troppo - Bruce Banner (Eric Bana) è uno scienziato che non ha ricordi dei propri genitori e che ha problemi a relazionarsi con gli altri, in primis con l'ex fidanzata Betty Ross (Jennifer Connelly). In un incidente durante un esperimento viene esposto ad un'alta concentrazione di radiazioni gamma, ma incredibilmente non muore. Scopriamo infatti che Banner è già stato soggetto ad alcuni esperimenti, da bimbo, condotti su di lui dal perduto genitore, David Banner (magistralmente interpretato da Nick Nolte). Quello che suo padre, ricomparso nella sua vita improvvisamente, Betty e nemmeno lui sanno, è che ora, quando si arrabbia, Bruce si trasforma in un gigantesco, rabbioso e inarrestabile mostro verde. L'esercito americano si mette immediatamente sulle sue tracce, guidato in questo frangente dal generale Ross (Sam Elliott), padre di Betty, e dall'avido Talbot (Josh Lucas) ; Bruce, nel frattempo, deve confrontare i fantasmi del passato e far luce su un episodio traumatico della sua infanzia che la sua mente ha deciso di rimuovere.


Come potete notare dalle premesse, rispetto al solito cinecomic d'azione, ci troviamo di fronte ad un vero film drammatico d'introspezione, che regala delle performance incredibili (tra tutte il favoloso confronto "faccia a faccia" tra padre e figlio, legati uno di fronte all'altro, verso la fine del film). Ma non è quello che i fan volevano: c'è poco Hulk, c'è poco "spacca". E quando l'azione è presente, c'è spettacolo ma non avversari all'altezza, tra i "soliti" militari e i cani mutati da David Banner. Il film incassa bene, ma il passaparola è piuttosto negativo e le premesse per un sequel si rivelano subito deboli. Sui forum di tutto il mondo non si fa altro che parlare di come "Hulk" sia un film da dimenticare, con un villain ridicolo (una rivisitazione de L'Uomo Assorbente dei fumetti) e una parte drammatica forse troppo preponderante.

La serie tv

Il serial tv dedicato a L'incredibile Hulk fu lanciato nel 1978. Grande successo di pubblico, la serie vedeva il compianto Bill Bixby nei panni di Banner e il culturista Lou Ferrigno in quelli di Hulk. La serie conta più di 80 episodi e tre film televisivi, che vedono, tra gli altri, come guest-star Daredevil e Thor.

L'incredibile Hulk (2008)

Ed è qui che arriviamo a "noi". Mentre la Universal Pictures mette in cantiere un "Hulk 2" che mai si concretizzerà, nascono ufficialmente i Marvel Studios con la loro idea di universo cinematografico. Il loro obiettivo è portare al cinema i Vendicatori, e per farlo necessitano anche di Hulk in quanto membro fondatore del gruppo. Il personaggio, però, è ancora in mano alla Universal Pictures e alla produttrice Gale Anne Hurd. Cosi i neonati Studios decidono di stipulare un accordo con la Universal. L'accordo prevede il far realizzare alla Universal e alla Hurd il reboot dedicato a Hulk in co-produzione con la Marvel, per poi far sì che la prima ceda i diritti alla seconda. Detto, fatto. E mentre la Marvel s'impegna, anima e corpo, a portare Iron Man al cinema, la Hurd si mette al lavoro sul reboot di Hulk. In questa versione - in continuity con il resto dei film Marvel Studios - Bruce Banner (Edward Norton) si sottopone ad un esperimento per le radiazioni gamma che lo tramutano in Hulk. Dopo aver involontariamente ferito Betty (Liv Tyler) e suo padre (William Hurt), Bruce si dà alla fuga. Qualche anno dopo lo ritroviamo in Brasile, intento a cercare una cura per sopprimere il suo minaccioso alter ego. L'esercito, tuttavia, lo rintraccia e il Generale Ross gli scaglia contro uno dei suoi uomini migliori, Emil Blonsky (Tim Roth). Bruce è costretto a contattare Betty e intraprendere un viaggio verso New York per incontrare il misterioso Dr. Sterns (Tim Blake Nelson) che gli ha prospettato una cura. Ma del resto anche a Blonsky, desideroso di catturare la sua nuova preda, viene iniettato una replica sperimentale del siero del supersoldato che ha dato origine a Captain America, finendo però per divenire l'ancor più mostruoso e spietato Abominio.


Rispetto al precedente film, questo è sicuramente più divertente e fedele, nel bilanciamento dei generi, alla controparte cartacea. C'è la giusta dose di dramma, di azione e di umorismo, insomma. La pellicola di Louis Leterrier, insomma, appare completa e pronta ad appagare i fan. Presenti anche numerose citazioni "da nerd": vari comprimari, l'introduzione di Sterns e del suo 'incidente', la presenza di Doc Samson (Ty Burrell). Senza contare le citazioni dello S.H.I.E.L.D. e Nick Fury e l'apparizione, a sorpresa, nel finale di Tony Stark/Iron Man (Robert Downey Jr.) che anticipa il film sugli Avengers. Ma qualcosa non va e sebbene venga apprezzato di più rispetto al film di Lee, questo nuovo reboot non sbanca i botteghini e passa in secondo piano. La gente, forse, è rimasta troppo scottata dal film precedente e ha paura di incappare in un altro Hulk pieno di problemi, tormenti, paranoie.

I problemi de L'Incredibile Hulk: tra tagli, marketing e casting

Quando si crea un Universo Cinematografico da zero è quasi impossibile non fare errori. Soprattutto se si l'ambizione è grande ma l'esperienza diretta poca. Sebbene anche lo stesso Iron Man sia stato oggetto di "errori di continuity" simili (i recasting dei personaggi di Rhodey e di Howard Stark), L'incredibile Hulk rimane, ad oggi, quello che ha portato più problemi alla continuity cinematografica. Scopriamo quali e perché:

  1. Tagli: molte sequenze furono tagliate dal montaggio finale. Secondo i rumor, tutto ciò indispettì Edward Norton che litigò furiosamente con la produzione. Norton in persona smentì il litigio ma i tagli rimasero. Secondo un rumor fu la stessa Marvel a tagliare le scene ma in realtà furono la Hurd (che chiamò dei suoi montatori di fiducia) e la Universal stessa a tagliare molte delle sequenze dopo un test screening negativo. In questi, a quanto pare, il pubblico non apprezzò la presenza di numerose delle scene successivamente tagliate, incluse quelle riguardanti le origini del personaggio (narrate tramite flash-back).
  2. L'inizio alternativo e le origini: per via dei tagli spiegati qui sopra, tutte le sequenze inerenti alle origini di Hulk erano scomparse dal film. Ma la Marvel, co-produttrice del film, non era d'accordo: per loro era un reboot, un nuovo film, e almeno un accenno alle origini doveva esserci. La Marvel contattò Kyle Cooper, loro amico, e questo montò la sequenza dei titoli di testa che racchiudeva, in breve, le sequenze inerenti alle origini. Ovviamente questo portò anche all'esclusione della sequenza iniziale che vedeva un Banner pronto a suicidarsi: anche questa fu tagliata sebbene la Marvel (come vedremo in The Avengers) la considererà in continuity.
  3. Marketing: mentre la Marvel si dedicava anima e corpo al marketing di Iron Man, la Universal ci mise un bel po' prima di rilasciare il primo trailer del film. Questo contribuì, ovviamente, a non creare hype intorno alla pellicola.
  4. La sequenza finale: sul finale, Tony approccia Ross dicendogli che sta "formando una squadra" e alludendo alla possibilità di aiutarlo a catturare Hulk. Quest'errore vistoso di continuity fu colpa della stessa Marvel. All'epoca Zak Penn aveva scritto una sceneggiatura di The Avengers che voleva il Gigante di Giada come "villain" (o uno dei villain); quando, successivamente, Joss Whedon entrò a bordo del progetto, riscrisse completamente il copione rendendo Bruce Banner parte della squadra dei Vendicatori. La Marvel tenterà di correggere l'errore con il corto "The Consultant", alludendo al fatto che in quella sequenza Tony stia facendo innervosire Ross di proposito per fargli rifiutare la richiesta di concedere "Abominio" per il Progetto Vendicatori...
  5. Casting: il casting fu un grosso problema. Fu la Hurd a volere a tutti i costi Edward Norton nei panni di Bruce Banner (mentre Leterrier e la Marvel volevano già da allora Mark Ruffalo, anche se lo studio pensava che non avrebbe mai accettato). Norton salì a bordo del progetto, riscrivendo anche il copione del progetto, ma non firmò alcun multi-contratto come richiesto da Marvel Studios (a differenza di tutti gli altri membri del cast). Successivamente Norton si disse non interessato a The Avengers e tra vari rumor (qualcuno disse per soldi, qualcun'altro perché la Marvel voleva Ruffalo nel ruolo), Norton non fu richiamato e fu sostituito da Mark Ruffalo nel film corale. I fan hanno accettato il recasting e, oggi, Ruffalo è considerato il Banner 'definitivo'.

Il futuro di Hulk al cinema

Dopo The Avengers e il cameo in Iron Man 3, Bruce Banner/Hulk (sempre interpretato da Mark Ruffalo) sarà tra i protagonisti di Avengers: Age of Ultron, in uscita a maggio 2015.