Recensione Pelham 123 - Ostaggi in metropolitana

Il remake di un grande classico, dal regista di Top Gun e Nemico Pubbico

Recensione Pelham 123 - Ostaggi in metropolitana
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Terzo adattamento cinematografico del fortunato thriller di Morton Freedgood, intitolato Il colpo della metropolitana, Pelham 123 è diretto da Tony Scott, fratello del più famoso Ridley e già noto al grande pubblico per due film che hanno fatto la storia del cinema degli anni '80, Top gun e Beverly Hills Cop 2. In un giorno qualunque, a New York, cinque misteriosi terroristi, capitanati dallo psicopatico Ryder (un convincente John Travolta) dirottano un treno della metropolitana, pretendendo di ricevere un milione di dollari entro poche ore, altrimenti inizieranno a uccidere tutti i passeggeri, al ritmo di uno al minuto. Quando i dirottatori tentano di comunicare con le autorità, però, all'altro capo della radio trovano un dirigente della MTA newyorchese, Walter Garber, interpretato da Denzel Washington, che intratterrà Ryder in un mortale gioco di rimandi, conversazione e sottile psicologia, mentre nel frattempo la SWAT cerca di prendere il controllo del treno mietendo meno vittime possibile.

Regista frenetico, dallo stile patinato e quasi da fumetto, Scott ha trovato nella storia di Garber e Ryder una vicenda estremamente congeniale. La trama, che corre continuamente sul filo delle ore che passano, non lascia un attimo di respiro e gli ambienti, già claustrofobici di loro, sono resi ancora più cupi da continui movimenti di macchina, inquadrature strettissime e una predilezione per i raccordi veloci. L'intero film poggia sulle spalle dei due protagonisti, personaggi, seppur per motivi diversi, molto borderline rispetto alla società in cui vivono. Ryder è un pazzo psicotico convinto che la città di New York lo odi, mentre Garber, pur nella sua apparente normalità piccolo - borghese, cova un segreto infamante, di cui dovrà disfarsi nel momento in cui sarà costretto a scegliere fra la sua carriera e la vita di un ostaggio. La recitazione funziona bene, dato che entrambi gli attori sono grandissimi professionisti ma si vede che c'è tanto mestiere in entrambe le interpretazioni. La struttura classica dei Thriller americani non viene modificata, anzi, i tentativi di Scott che mirano ad aggiornare l'impianto dei due film originali con panoramiche della città, fermi immagine e il passare delle ore impresso a schermo dalle didascalie non riescono ad aumentare la tensione ma si limitano solo a rendere il film meno riflessivo. Mancando quasi completamente scene d'azione degne di questo nome, la regia avrebbe dovuto concentrarsi di più sullo sviluppo dei personaggi, cercando di trasformare il film in una "trappola per topi", in cui lo spettatore si sentisse rinchiuso insieme ai protagonisti. In realtà Pelham 123 non riesce in questo compito basilare principalmente perché non accetta il suo essere un thriller riflessivo, Scott avrebbe voluto aggiornare il racconto di Freedgood agli anni duemila, convinto che bastassero un paio di scene in computer grafica e qualche inquadratura rallentata. In realtà questo non accade e la tensione drammatica è irrimediabilmente compromessa; l'unica parte realmente riuscita di Pelham 123 è quella centrale, in cui il duetto Washington - Travolta funziona benissimo e l'ex ballerino del sabato sera mostra ancora una volta le sue enormi doti come cattivo cinematografico. Nonostante questi difetti, però, il film risulta comunque abbastanza divertente, la trama è ben congegnata e la presenza di due pesi massimi di Hollywood, circondati da altri ottimi caratteristi come John Turturro (nei panni del Commissario di Polizia di New York) e James Gandolfini (il Sindaco), tengono il tasso di intrattenimento ben sopra il livello di guardia. Certo, un aggiornamento maturo delle meccaniche del primo film, magari fatto con meno spettacolo e più intelligenza, sarebbe stato apprezzabile ma Scott, giustamente, risponde allo stile che l'ha reso famoso; e non si può chiedere a un regista di diventare quello che non è. In conclusione Pelham 123 è un film gradevole, che non entrerà certamente negli annali del genere, ma fa il suo dovere e, per due ore, gli scambi di battute fra Denzel Washington e John Travolta non fanno certo rimpiangere il prezzo del biglietto.

Pelham 123 - Ostaggi in metropolitana Pelham 123 vorrebbe essere la versione 2.0 di un classico degli anni ’70 ma nonostante l’estetica iper pop del regista la magia della versione originale non viene bissata. Tuttavia la bravura dei due interpreti principali, rispettivamente Denzel Washington nei panni del ferroviere - negoziatore e John Travolta in quelli del capo dei dirottatori, tiene a galla il film per due ore senza difficoltà eccessive. Consigliato a tutti i fan dei thriller e agli amanti della Grande Mela. Soprattutto a quelli che hanno avuto la “fortuna” di usare la Metropolitana.

6

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