Recensione oceani3D

Aldo, Giovanni e Giacomo ci guidano tra le meraviglie del mondo marino

Recensione oceani3D
Articolo a cura di

E' bizzarro come l'uomo sia riuscito ad esplorare più a fondo il cosmo che le profondità marine, eppure è un dato di fatto. Gli oceani hanno costituito, nel corso dei secoli, un ostacolo perlopiù insormontabile per gli esploratori, gli uomini di scienza e gli amanti della natura, e hanno così sempre continuato ad esercitare il loro fascino su di noi creature terrestri. Nel profondo degli abissi abitano migliaia di specie animali e vegetali di cui la stragrande maggioranza della popolazione mondiale ignora anche solo l'esistenza. Eppure c'è gente, come l'esploratore e ambientalista Jean-Michael Cousteau (e suo padre Jacques-Yves prima di lui) che hanno dedicato la loro esistenza alla ricerca e alla divulgazione al grande pubblico delle meraviglie della natura, in particolare quella marina, battendosi in prima persona per le più importanti tematiche ambientaliste. Dallo sforzo congiunto della Ocean Futures Society di Cousteau, della società inglese 3D Entertainment e dei registi Jean-Jacques e François Mantello, ecco ora arrivare un nuovo documentario teso a deliziare il pubblico con un incredibile ed emozionante viaggio in tre dimensioni alla scoperta - e riscoperta - dell'affascinante mondo marino.

Acquario Village

Il film è sponsorizzato dall'Acquario Village di Genova, dove è possibile ammirare gran parte delle creature visibili nel film, e che ha organizzato diverse iniziative legate ad Oceani 3D. Per maggiori informazioni visitate il sito www.acquariodigenova.it.

Oceans: into the deep

In Oceani 3D, seguendo il viaggio di una tartaruga di mare, lo spettatore prende parte ad uno spettacolare viaggio nelle profondità marine: mentre accompagna il rettile acquatico verso la sua destinazione, il "passeggero" unitosi ad uno scanzonato trio di uova in attesa di deposizione (i noti comici Aldo, Giovanni e Giacomo), ha occasione di provare, almeno in parte, l'emozione dell'esplorazione sottomarina, con la possibilità di ammirare ogni sorta di pesce, mammifero, mollusco o rettile marino, in particolare specie stupende ma purtroppo in via d'estinzione quali ad esempio il minaccioso Squalo Martello, l'elegante Ballerina Spagnola, il dolce Lamantino.
Spaziando dalla Kelp Forest californiana alla Roca Partida messicana, fino a giungere alla Grande Barriera Corallina australiana, il docu-film trasporta lo spettatore in giro per gli oceani in un viaggio che è costato ben sette anni di lavoro per le sole riprese, durate in totale ben 1500 ore. I fratelli Mantello ne hanno poi selezionato circa duecento, da cui trarre un montaggio unico, legato da un filo conduttore: quello della migrazione della tartaruga marina, vero e proprio simbolo della lotta per la salvaguardia dell'ambiente marino. Il film, costato circa 11 milioni di dollari, ha comportato ben ventisei spedizioni in location sparse in tutti i cinque continenti.
La qualità delle riprese, curate dall'esperto direttore della fotografia Gavin McKinney, è straordinaria: si vede l'esperienza, ma anche la passione, che questo professionista ha riservato a questo difficile e paziente lavoro, dopo aver preso parte alla realizzazione di film come The Abyss e Lo Squalo 4. Le immagini scorrono su schermo in maniera totalmente immersiva, a differenza di altri documentari simili come il recente Il meraviglioso viaggio della tartaruga o Oceans della Disney:solo ad inizio e fine viaggio avremo modo di "prendere aria". Si può ben dire che quello di Oceani 3D sia, quindi, un viaggio mozzafiato! Eppure la bellezza delle scene non trasmette mai un senso claustrofobia o di cupezza: il film è inoltre particolarmente adatto ai ragazzi per l'assenza di scene cruente (pur mantenendo comunque un minimo di giusta tensione nelle scene che vedono protagoniste specie minacciose come gli squali).
A contribuire all'immersività dell'esperienza due elementi fondamentali. Il primo è la stupenda musica d'accompagnamento, composta da Christophe Jacquelin ed eseguita dalla Sofia Philarmonic Orchestra diretta da Patrick Souillot. Il secondo è la stereoscopia, già utilizzata in passato per attrazioni simili ma mai (perlomeno in Italia) passata al cinema. Ebbene, con nostro grande stupore, dobbiamo ammettere che il Digital 3D (che all'estero può essere usufruito anche in IMAX) utilizzato per Oceani 3D è del tutto funzionale e di livello più che discreto: l'effetto di profondità è reso sufficientemente bene senza essere stancante per gli occhi ma senza neanche risultare superfluo; la resa maggiore la si ha, in maniera quasi sorprendente, nelle scene più "affollate" di banchi di pesci e nelle zone ricche di plancton e piccole creature, che sembrano davvero nuotare davanti agli occhi dello spettatore. La sensazione è invece meno accentuata quando gli oggetti si muovono verso lo schermo, specie se singoli o molto grandi, ma crediamo sia una scelta voluta.

L'edizione italiana

Tradizione vuole (più che altro per legittimi motivi commerciali: i grandi nomi richiamano il pubblico che altrimenti non verrebbe a vedere un documentario naturalistico) che docu-film come Oceani 3D siano narrati da voci note del panorama dello spettacolo: vedasi ad esempio Paola Cortellesi per Il meraviglioso viaggio della tartaruga o Fiorello ne La marcia dei pinguini. Mentre nell'edizione originale francese di Oceani 3D la voce narrante era quella della pluripremiata attrice Marion Cotillard, la versione in lingua italiana, curata da Pino Insegno, porta le voci dell'affiatato trio comico composto da Aldo, Giovanni e Giacomo. Il testo, dovendo essere rivisto per esser recitato a tre voci, non ha subito modifiche da un punto di vista documentaristico (le nozioni scientifiche date dal film sono peraltro assolutamente basilari) ma risulta, a più riprese, forse un po' eccessivo ed invasivo. Dopotutto, da un trio simile, ci si aspetta battute a raffica e grande comicità, e per questo Insegno ha adattato il testo inserendo parecchi sketch. Il problema è che gli stessi appaiono posticci, in quanto non ideati dagli stessi Aldo, Giovanni e Giacomo ma scritti unicamente sulla loro falsariga, risultando inoltre inadatti alla loro comicità che è spesso anche 'fisica' e che in doppiaggio non risalta. Quello che invece risalta è l'inesperienza dei comici stessi nella narrazione, non sempre all'altezza del compito loro affidato, e questo è un peccato. Lo strabordante testo, inoltre, viene spesso a coprire la poesia delle immagini, con risultati a volte fastidiosi. La colpa però, più che ai tre, crediamo sia da attribuire alle scelte alla base del doppiaggio e dell'adattamento: comprendiamo bene che le decisioni siano state prese nell'ottica di attirare maggiormente grandi e piccini, ma si poteva scegliere qualcun altro, altrettanto simpatico ma di maggior esperienza, per doppiare il documentario. Lo stesso Pino Insegno, ad esempio, avrebbe sicuramente reso meglio, e non avrebbe avuto bisogno di riscrivere testi dalla qualità così altalenante. In realtà ci sarebbe anche da 'educare' alla visione anche il pubblico: ci si deve chiedere perché il pubblico infantile francese sia contento di vedere il film col commento posato della Cotillard mentre i bambini (e non solo!) italiani debbano per forza venire attratti da richiami comici.

Quattro chiacchiere con Al, John e Jack

Come vi siete trovati alle prese con il doppiaggio di questo film? Come avete partecipato alle realizzazione dei testi?
Giovanni: All'inizio il doppiaggio volevamo farlo sott'acqua, ma non ce l'abbiamo fatta! (ride)
Giacomo: E poi i nostri nasi in 3D risalterebbero troppo! Ad ogni modo, per motivi di adattamento, i testi erano già pronti, noi abbiamo prestato solo la voce al progetto. Nell'originale c'era una pacata voce di donna ad accompagnare le immagini..se a noi ci sentite straparlare, è colpa di Insegno e della Draghetti! (ride)

Da ragazzi guardavate i documentari di Cousteau? O siete di quelli che davanti i documentari si addormentano?
Giacomo: Certo che sì! Ma quanto è bello il lamantino? Film come questi portano messaggi bellissimi e importanti: e gli avvisi, alla fine del film, sul rischio di estinzione delle varie razze sono davvero allarmanti!

Quanto amate il mare? Avete visto qualche specie marina del film dal vivo?
Giovanni: In verità, l'amante del mare, in tutto e per tutto, è Aldo: ama anche le boe! Io e Giacomo preferiamo la montagna, ma forse anche per questo ci è piaciuto fare un tuffo negli oceani, senza timori, grazie a questo film!
Giacomo: Una volta siamo stati alle Seichelles: uno spettacolo naturale e marino incredibile!
Aldo: E io poi ho fatto delle immersioni a Genova: purtroppo non ho visto le ballerine spagnole e gli squali, ma c'erano tante lavatrici e biciclette sui fondali.

Come tenevate il tono sempre alto, nel film?
Giacomo: Ci spingeva Pino Insegno, che è bravissimo. Per noi è un'esperienza nuova, quella del doppiaggio. Ma non essendoci un sync vero e proprio, potevamo sbizzarrirci!

State preparando un nuovo film? E, Giacomo, tu sei un fervente interista, di passaggio qui a Roma...vuoi dirci qualcosa a proposito della corsa allo scudetto?
Aldo: Stiamo preparando un film in 3D su Giacomo, tifoso interista! (ride)
Giovanni: Sì, un nuovo film è in lavorazione, ma ne parleremo a tempo debito.
Giacomo: E per quanto riguarda il campionato...scaramanticamente no comment!

oceani3D Oceani 3D è un viaggio sicuramente spettacolare e affascinante, dotato di un grande comparto tecnico e adatto a grandi e piccini. L'effetto 3D risulta efficace seppur non innovativo, ma è comunque un valore aggiunto per una produzione come questa. C'è da dire che il film, al di là delle stupende immagini, non offre molti contenuti didattici, non spiegando davvero la vita degli animali marini (e il perché siano in estinzione) ma limitandosi a presentarli visivamente: ma questo può essere visto come un invito ad informarsi autonomamente. Non eccelso il lavoro di doppiaggio ed adattamento, con Aldo, Giovanni e Giacomo un po' “pesci fuor d'acqua” ma che in sostanza farà comunque sorridere più di uno spettatore.

6

Che voto dai a: oceani3D

Media Voto Utenti
Voti: 42
6.3
nd