Speciale Notte al museo: Robin Williams

Ricordando l'interprete di Teddy Roosevelt e innumerevoli altri personaggi adorati dal pubblico...

Speciale Notte al museo: Robin Williams
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Larry è tornato: preparatevi per la Notte al museo più selvaggia e ricca di avventure di sempre! In Notte al museo - Il segreto del faraone Larry Daley (Ben Stiller) attraversa tutto il globo, riunendo beniamini del pubblico e nuovi personaggi, imbarcandosi in un’epica missione per salvare la magia prima che scompaia per sempre...
Immaginate di passeggiare nei più magnifici musei del pianeta, dove le meraviglie e la storia del mondo prendono vita. È questo il punto di partenza dei film della saga di Notte al museo, che hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo e hanno incassato più di un miliardo di dollari. Il terzo capitolo porta ora tutti i suoi amatissimi personaggi in giro per il mondo, in una nuova nuova e ancor più grande avventura. Ben Stiller torna ad indossare i panni di Larry Daley, il guardiano del museo, e Shawn Levy è di nuovo al timone, come produttore e regista di un gruppo illustre di talenti comici. Quando i personaggi del Museo di Storia Naturale di New York, che di notte prendono vita, cominciano a comportarsi in modo strano, Larry, da poco promosso responsabile delle attività notturne del Museo, deve scoprire il perché. La Tavoletta Ahkmenrah, che magicamente porta in vita le creature “abitanti” nel museo, ha cominciato a deteriorarsi e l’unico modo per ripristinarne i poteri potrebbe trovarsi al British Museum. Larry, che farebbe qualunque cosa per salvare la sua “famiglia” del Museo, insieme al figlio Nick e ai vari personaggi in mostra, vola da New York a Londra per scoprire il segreto della Tavoletta.

Ciao, Robin, ci mancherai!

Il divertente film di Shawn Levy è ricchissimo di grandi attori e caratteristi, a partire dal già citato Stiller passando per Ricky Gervais, Steve Coogan, Owen Wilson e Sir Ben Kingsley, ma soprattutto vede l'ultima partecipazione di due grandi del cinema americano come Mickey Rooney e Robin Williams, ai quali la pellicola è dedicata. Quest'ultimo, in particolare, ricopre un ruolo da sempre centrale nella saga: quello di
Teddy Roosevelt. Per Levy, lavorare con Williams nei tre film di Una notte al museo è stata un’esperienza indimenticabile. “Ero un fan di Robin molto prima di diventare il suo regista, e lo resterò ancora per molto tempo. Nella realizzazione di questi film ho avuto il grande privilegio di diventare suo amico. La sensibilità e l’umorismo di Robin spiccano nella sua interpretazione di Teddy Roosevelt, e il suo personaggio rappresenterà per sempre l’anima del franchise, cosa di cui gli sarò per sempre grato”.
Molto prima che il Teddy Roosevelt di Williams diventasse una statua del museo delle cere,
Theodore Roosevelt era stato il ventiseiesimo presidente degli Stati Uniti, una personalità nota per i
suoi molteplici interessi e lavori, un individuo che credeva sinceramente nel potere intrinseco del cosiddetto “uomo comune”. Un “uomo comune” proprio come Larry, di cui è buon amico e a cui spesso fornisce saggi consigli.
Nelle parole dello stesso Williams: “Teddy Roosevelt fu uno stupefacente naturalista, botanico, ambientalista e cacciatore. Aveva il senso dei grandi spazi aperti e credeva che l’ambiente selvaggio fosse quello in cui ritrovare se stesso. Parte della sua eredità è stata la fondazione del National Park
System, che ha contribuito a istituire e a gestire. Era davvero un uomo ammirevole”.
Sul set di Notte al museo, l'indimenticabile Robin aveva tempo anche per parlare del lato “romantico” del suo personaggio, senza mai perdere occasione di sfoderare una battuta per far ridere gli altri. Parlando dell'attrazione fra Teddy e Sacajawea, la guida e interprete nativa americana la cui effigie si trova al museo, amava dire “io sono di cera e lei di poliuretano, ma in qualche modo funziona”. Ad ogni modo, il rapporto fra Teddy e Larry è centrale nei film. “Larry e Teddy hanno una specie di dinamica padre-figlio in tutti e tre i film. Teddy considera Larry come un figlio. Nel film ci sono alcune affermazioni sottili e al tempo stesso potenti sull’essere genitore”.

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