Recensione La Banda dei Babbi Natale

Recensione del film natalizio interpretato da Aldo, Giovanni e Giacomo

Recensione La Banda dei Babbi Natale
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Cataldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti, meglio conosciuti come Aldo, Giovanni e Giacomo, non hanno certo bisogno di presentazioni.
Conosciutisi tramite il lavoro teatrale tra gli anni Ottanta e Novanta, hanno fatto la loro prima apparizione televisiva nel TG delle vacanze, insieme a Gaspare e Zuzzurro, per poi trasformarsi progressivamente nel trio comico che rientra oggi tra i più gettonati del piccolo schermo, grazie a trasmissioni quali Mai dire gol, Mai dire domenica e Zelig.
Un successo che, come c'era da aspettarsi, non gli ha impedito d'intraprendere l'avventura cinematografica, cominciata con Tre uomini e una gamba (1997), co-diretto insieme a Massimo Venier come pure i successivi Così è la vita (1998), Chiedimi se sono felice (2000) e La leggenda di Al, John e Jack (2002). Lo stesso Venier che li ha poi diretti, da solo, in Tu la conosci Claudia? (2004), lasciando invece il timone di regia ad Arturo Brachetti e Rinaldo Gaspari per Anplagghed al cinema (2006) ed a Marcello Cesena per l'insolito Il cosmo sul comò (2008).
Una filmografia cui va ad aggiungersi questo La banda dei Babbi Natale, che porta la firma del Paolo Genovese che spesso lavora in coppia con il collega Luca"Benvenuti al Sud"Miniero, insieme al quale ha realizzato Incantesimo napoletano (2002), Nessun messaggio in segreteria (2005) e Questa notte è ancora nostra (2008).

Tre uomini e una gabbia

E si comincia immediatamente la notte della vigilia di Natale, con Aldo, Giovanni e Giacomo che, amici uniti dalla passione delle bocce, finiscono travestiti da Santa Claus in questura, dove, per scagionarsi dalla terribile accusa di essere una banda di ladri, raccontano le loro complicate vite durante l'interrogatorio a cui li sottopone la severa e materna ispettrice di polizia Irene Bestetti, con le fattezze della Angela Finocchiaro che già li aveva affiancati nella pellicola precedente.
Quindi, veniamo a scoprire che Aldo, scommettitore incallito, è temporaneamente disoccupato, mentre Giovanni consuma la sua vita sentimentale sia con la moglie Marta, interpretata dalla Lucia Ocone recentemente vista anche nel brizziano Maschi contro femmine (2010), che con la giovane Veronica alias Antonia Liskova.
Giacomo, invece, medico che vive da troppo tempo nel ricordo della defunta moglie Aurora, nei cui panni troviamo Ewa Spadlo, si ritrova ad essere corteggiato dalla collega Elisa, con il volto della Sara D'Amario di Caos calmo (2008).

Detenuti in attesa di giudizio?

Ma, senza contare una fugace apparizione di Remo Remotti nel ruolo di un barbone, provvedono anche il Massimo Popolizio di Romanzo criminale (2005), l'immenso Giorgio"La donna della mia vita"Colangeli e la Mara Maionchi della trasmissione televisiva X-Factor ad arricchire il cast al servizio dei circa 100 minuti di visione che, impreziositi dall'intramontabile voce di Mina inclusa nella bella colonna sonora, annoverano uno dei momenti più divertenti nello sketch che vede coinvolto Cochi Ponzoni.
Perché, del resto, è proprio su una sequela di sketches che finisce per costruirsi la sceneggiatura, la quale, a firma dello stesso trio protagonista insieme al fido Valerio Bariletti, Morgan Bertacca e Giordano Preda, regala non poche risate anche attraverso la sequenza onirica in cui Aldo si ricicla in un'esilarante imitazione del Neo di Matrix.
Per non parlare di Giovanni che gioca a carte con una scimmia o dell'omaggio a Le iene (1992) tramite l'immagine dei tre che, camminando al ralenti travestiti da Babbo Natale, vengono accompagnati dalle note di Little green bag, proprio come i protagonisti del violento cult-movie diretto da Quentin Tarantino.
Mentre Genovese, che sfrutta anche una situazione pre-finale piuttosto vicina a tante viste nelle comiche del passato, confeziona il tutto attraverso una regia piacevole, la quale finisce per conferire un ritmo narrativo decisamente veloce a quella che, ricordando sotto certi aspetti le vecchie commedie a stelle e strisce (tornano alla memoria alcuni film del Rat pack), non rimane altro che una gradevole favoletta natalizia per sorridere.

La Banda dei Babbi Natale A due anni dall’atipico Il cosmo sul comò (2008) di Marcello Cesena, i tre comici televisivi Aldo, Giovanni e Giacomo tornano sul grande schermo - di nuovo sotto produzione Medusa - con una commedia natalizia che vede al timone di regia il Paolo Genovese spesso impegnato in lavori co-diretti da Luca Miniero. Come un po’ in tutti i lungometraggi interpretati dal trio, anche questa volta non è assente un certo citazionismo cinefilo, mentre un veloce ritmo narrativo scandisce a dovere quello che, a differenza di tanti altri cinepanettoni, si presenta con le fattezze di gradevole e tutt’altro che volgare spettacolo su celluloide per grandi e piccoli fruitori, privo di sproloqui e nudità gratuite. Seppur senza infamia e senza lode.

6

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