Recensione L'Orso Yoghi

Attenti ai vostri cestini da picnic... Yoghi è tornato!

Recensione L'Orso Yoghi
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E non date da mangiare agli orsi...! Inutile come raccomandazione se state facendo un picnic a Jellystone Park dove, si sa, è di casa L'Orso Yoghi: i più intelligente della sua specie, il più carismatico, il più geniale e, probabilmente, anche il più goloso. L'orso più famoso del mondo dell'animazione è pronto a fare il suo debutto in CG e, per essere sempre un passo davanti agli altri, ha deciso di oltrepassare lo schermo in 3D.

SOS Jellystone

Jellystone Park è in pericolo! Per nascondere la sua pessima amministrazione comunale, caratterizzata da lussi e inutili sprechi, il sindaco Brown (Andrew Daly) ha deciso di vendere il più grande parco della zona ai commercianti di legname. Così riuscirà a risanare il bilancio, finanziare la sua campagna elettorale da governatore, e garantirsi l'amore delle masse. Per il Ranger Smith (Tom Cavanagh) questo significa perdere la cosa a cui più tiene al mondo, per le famiglie significa non avere più un posto tranquillo in cui godersi le bellezze naturali e, cosa più terribile, Yoghi, Bubu e tutti i loro amici verranno cacciati dall'unica vera casa che abbiano mai avuto. La buona notizia è che per salvare il parco saranno necessari tutta la brillante invettiva, lo stile e il valore di Yoghi, per non parlare di una buona dose di autopromozione, oltre che del fascino e del buon umore di Bubu. Dovranno unire le forze e salvare la loro "tana dolce tana" a tutti i costi!

Non date da mangiare agli orsi

Per condurre la tradizione de L'Orso Yoghi ai giorni nostri è stato chiamato il regista Eric Brevig, che nel 2008 ha esordito dietro la macchina da presa in Viaggio al centro della terra in 3D. Per lui lavorare con questa tecnica sembra essere una naturale evoluzione della cinematografia: "La tecnologia doveva mettersi al servizio dei personaggi e renderli reali e simpatici, aiutarci a raccontare la nostra storia". E così Yoghi e Bubu si muovono sullo schermo cinematografico senza aver paura di nulla, saltando da altezze vertiginose, lanciandosi in rapide e cascate, facendo fuoriuscire dalla schermo ogni tipo di cibo e oggetto (per la gioia dei più piccoli che si vedranno inondati di qualsiasi cosa). Il 3D diventa parte del loro modo di atteggiarsi, del loro comportamento abituale, senza comprometterne la fluidità dei movimenti e il dinamismo della narrazione. Completamente ricostruiti in CG i due eroi interagiscono con un mondo attorno a loro completamente in live action. Nonostante la tecnologia utilizzata sia di un livello piuttosto buono, i personaggi animati e quelli reali sembrano non amalgamarsi mai perfettamente tra loro, separati da questa leggera ma percettibile distanza narrativa. Per il resto la storia de L'Orso Yoghi si basa su una sceneggiatura piuttosto semplice e lineare, senza particolari picchi di originalità o colpi di scena inaspettati. La rivalità esistente da sempre tra l'orso e il Ranger Smith viene messa da parte per una motivazione più alta e la loro collaborazione sottolinea i temi classici dell'importanza, oltre ogni cosa, dell'amicizia e dell'amore, circondati da un'inevitabile morale ecologista.

Voci dal futuro

Nella versione originale della pellicola i due eroi animati sono doppiati da Dan Aykroyd e Justin Timberlake che, lavorando insieme, sembrano aver infuso nei loro personaggi una maggiore vitalità. "Lavorare insieme ha fatto la differenza, perché Yoghi e Bubu funzionano bene insieme. Io li considero una coppia comica classica, come Abbott e Costello, Stanlio e Ollio. Dan ha una straordinaria energia e lavorare insieme ci ha dato l'opportunità di improvvisare anche un po'", dichiara Timberlake. Aykroyd sembra essere d'accordo con lui e aggiunge: "Ogni volta che gli artisti collaborano, scatta sempre una certe improvvisazione. È stato magnifico avere la possibilità di recitare insieme e ridacchiare di quanto fosse buffo stare lì, da grandi, a interpretare quei personaggi che amavamo da bambini". Nella versione italiana, purtroppo, Yoghi ha perso la sua voce originale e con essa l'affezione che avrebbe inevitabilmente condotto un pubblico più maturo ad apprezzare il personaggio. Così rimane freddo nella sua interpretazione cinematografica, non molto distante da quella televisiva se non per le dimensioni dello schermo, tutto indaffarato nelle sue gag divertenti ma grossolane, nei suoi atteggiamenti teneramente irriverenti ma privi di quel carisma trascinante che hanno fatto del personaggio originale un cult.

L'Orso Yoghi Se avere meno di quattro anni L'Orso Yoghi è il film adatto per voi: tenero, divertente, irriverente e pieno di buone morali. Eppure tutto sembra essere sparso nella pellicola senza troppa attenzione, non superando mai un certo livello e attestandosi sempre su basi piuttosto mediocri. Nulla disturba o annoia, ma non c'è neanche qualcosa che colpisca lo spettatore e lo stupisca e la pellicola si presenta come un lungo prodotto dalle impostazioni televisive e il budget cinematografico. Yoghi rimarrà sempre e indubbiamente un mito della nostra infanzia, ma per riviverlo, forse, sarà meglio tornare a gustarsi i vecchi episodi di Hanna & Barbera.

5

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