Recensione L' amore Nascosto

L'angosciante storia di una madre in lotta con il proprio ruolo.

Recensione L' amore Nascosto
Articolo a cura di

Sentimenti incomunicabili

Un brutto essere umano ha dato vita ad un altro brutto essere umano”.


Se un film si potesse sintetizzare davvero in un solo messaggio, questa confessione fatta da Danielle (Isabelle Huppert), protagonista de L’amore nascosto, sarebbe tra le più appropriate. In essa ritroviamo una vicenda dall’apparenza tragica, dei sentimenti difficili da comunicare, una persistente angoscia, che rappresentano le caratteristiche peculiari del film stesso.

La differenza tra uomo e mammifero

Tratto dal caso letterario “Madre e Ossa” di Danielle Girare, la pellicola racconta il difficile rapporto di una madre con sua figlia, Sophie (Mélanie Laurent), e con tutte le manifestazioni dell’amore, troppo scontate, previste da una natura che, a suo avviso, sembra giocare con qualcosa che non conosce bene. Perché non è previsto che una madre ammazzi i suoi piccoli dopo averli dati alla luce, come fanno molti mammiferi? Perché non amare la propria bambina è considerato snaturato? Queste, le domande che affollano la mente di una protagonista apparentemente fragile: ricoverata in una clinica psichiatrica, tre volte potenzialmente suicida, incapace di comunicare a voce i propri pensieri. Con l’aiuto della dottoressa Nielsen (Greta Scacchi), Danielle cercherà di raccontare se stessa, un complicato groviglio di emozioni e ricordi, alla ricerca di una risposta nascosta chissà dove.

Empatia audiovisiva

Alessandro Capone, regista del film, sostiene di aver sentito la necessità di raccontare questa storia, non tanto per la specifica vicenda di Danielle, quanto per “uno stato d'animo senza 'diritto di cittadinanza', ma che più o meno alla lontana ci coinvolge tutti ed è senza tempo, antico come lo sono l'uomo e la donna”. Incantato dal modo in cui nella versione letteraria la questione è stata trattata, insieme con lo sceneggiatore Luca D’Alisera, ha deciso di rimanere in più fedele possibile all’impianto drammaturgico originale. Decisione che trasla il film, sottraendolo alla sua tipica impostazione visiva. L’amore nascosto non è fatto prevalentemente da immagini ben sistemate tra loro all’interno di una narrazione: si tratta di un racconto che pianta le proprie radici nell’empatia tra spettatore e film, nella capacità intrinseca di sentire ciò che non è detto. Sconnettendo temporaneamente il cervello in modo che non razionalizzi su ogni fotogramma proposto, sembra di ritrovarsi improvvisamente all’interno di un’installazione di Gary Hill, in cui immagini dall’impatto suggestivo cercano di comunicare qualcosa attraverso l’uso dei suoni. Merito di una colonna sonora fatta di contrappunti, forti sbalzi di tonalità e disaccordi che creano una perenne sensazione di ansia ed angoscia... la stessa che sappiamo affliggere Danielle.

Contrasti di luci e ombre

Visivamente, il film presenta una struttura in cui si alternano fatti, ricordi e percezioni mentali, tutti distinti tra loro da una differente impostazione fotografica. La realtà è un freddo ambiente asettico, dove dominano i grigi, gli azzurri, i bianchi mai troppo chiari, spezzati bruscamente solo dalla presenza di Sophie, un punto rosso contro la neutralità. Quando il racconto si sposta nella dimensione dei ricordi, il regista invece fa uso di un bianco e nero antichizzato, come se i pensieri non fossero altro che una vecchia proiezione cinematografica. Molto affascinante è il gioco di luci e contrasti che accompagnano le visioni di Danielle, sempre molto luminose, quasi accecanti, impregnate di un bagliore che ne confonde i contorni. Una fotografia, quindi, mirata ad esprimere stati d’animo, a procedere di pari passo con il flusso mentale di intrecci e sensazioni.

L’amore nascosto è un film dall’ottimo impianto tecnico, in cui si muovono attori dalla consolidata esperienza, anche se non noti al pubblico di massa. Tra tutte spicca l’interpretazione di una straordinaria Isabelle Huppert perfettamente immersa nel suo personaggio. Credibile in ogni movimento, in ogni piccolo spasmo o gesto nervoso, l’attrice riesce, attraverso la propria fisicità, a conferire ad un personaggio labile come quello di Danielle Girare, un’immagine forte.

L' amore Nascosto L'amore nascosto è una storia emotivamente devastante, capace di trattare lo spettatore come se fosse una marionetta: muovendo sottili fili di luce lo trascina in situazioni emozionali al limite dell'esperienza personale, provocandogli sensazioni inaspettatamente forti e complesse.

8

Che voto dai a: L' amore Nascosto

Media Voto Utenti
Voti: 16
6.8
nd