Speciale Zelig: vi stimo fratelli!

Giovanni Vernia e gli altri comici di Zelig approdati sul grande schermo

Speciale Zelig: vi stimo fratelli!
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Il grande salto dal piccolo schermo a quello cinematografico è diventato, soprattutto in questi ultimi periodi, un fattore comune a molti comici televisivi, i quali, con i loro curiosi e spesso interessanti esperimenti volti a trasformare in veri e propri lungometraggi i brevi sketch che li hanno resi celebri, sono andati quasi sempre incontro a reazioni tutto sommato positive da parte del pubblico.
Tra i tanti palcoscenici di cabaret che abbiamo avuto modo di vedere nel corso degli anni, uno in particolare ha il merito di aver messo veramente in evidenza talenti ineguagliabili rei di averci regalato divertimento e risate in quantità smisurata. Ci riferiamo, ovviamente, a quello - ormai famosissimo - di Zelig, programma che prende il nome dal noto locale milanese e che trae a sua volta ispirazione dall’omonimo film di Woody Allen del 1983, del quale viene ripreso non solo il significato intrinseco ma anche la cifra stilistica. Lo scopo è appunto quello di rendere le persone (i comici) dei fenomeni di baraccone (la trasmissione, come ben sappiamo, è ambientata in un teatro, quello degli Arcimboldi di Milano), per poi darli in pasto alla folla urlante e lanciarli come sorta di icone della risata.
Ultimo - ma solo per il momento - di questi “fenomeni da baraccone” è Giovanni Vernia, ideatore e interprete del discotecaro Jonny Groove, personaggio diventato un autentico simbolo soprattutto tra i più giovani e che è stato trasposto su celluloide in un film a lui dedicato dal titolo Ti stimo fratello, per la regia dello stesso Vernia in collaborazione con Paolo Uzzi.
Uscito in sala proprio lo scorso weekend con oltre 400 copie, il film arriva forse in un periodo in cui la popolarità del personaggio di Jonny Groove non è più al suo apice come lo era solo l’anno scorso, e le conseguenze di ciò si evincono da un deludente 4° posto al botteghino con “soli” 970 mila euro incassati.
Cifre, queste - e arriviamo finalmente al vero scopo di questo nostro speciale - che non si avvicinano neanche lontanamente a quello che fu il roboante esordio di un signore che incarna forse al meglio il prototipo di fenomeno comico delle nuove generazioni. E pare già alquanto evidente che il signore di cui stiamo parlando è. . .

CHECCO ZALONE

All’anagrafe Luca Pasquale Medici, nato a Bari il 3 giugno 1977, laureato in giurisprudenza, con alle spalle un’importante gavetta su svariati palcoscenici locali, Checco Zalone - pseudonimo che deriva dall’espressione tipicamente pugliese “Che cozzalone!”, ovvero “Che cafone!” - approda a Zelig nel 2005, riscuotendo subito un grandissimo successo grazie a un personaggio che rappresenta un geniale connubio tra comicità, valore artistico (canta, balla e suona) ed autoironia.
Un successo rivelatosi tale da spingere il produttore Pietro Valsecchi di Taodue a prendere il buon Checco/Luca sotto la sua ala protettiva e renderlo protagonista di ben due - con il terzo in produzione -lungometraggi incentrati sulle peripezie del suo personaggio: Cado dalle nubi (2009) e Che bella giornata (2011). Non fosse già abbastanza chiaro quanto il pubblico ami alla follia Checco Zalone, ricordiamo che l’incasso complessivo di quest’ultima pellicola si è avvicinato alla stratosferica cifra di 50 milioni di euro, risultando il prodotto più redditizio della storia del cinema italiano.
Giovanni Vernia, credi ancora di essere un fenomeno?...

ALE & FRANZ

Se dobbiamo mettere in particolare evidenza uno dei tanti pregi della trasmissione Zelig, allora è assolutamente d’obbligo riconoscerle quello di averci presentato, nel corso degli anni, diversi attori/comici in grado di indurre il pubblico alla plateale risata senza quasi mai ricorrere al facile espediente della volgarità. A incarnare al meglio questa caratteristica è senz’altro il duo Ale & Franz, al secolo Alessandro Besentini e Francesco Villa, divenuti celebri grazie ai personaggi degli squinternati gangster Gin & Fizz e della coppia della panchina.
Dopo gli ampi consensi riscossi sul palco di Zelig, il duo approda sul grande schermo interpretando dapprima dei ruoli secondari nei film La grande prugna e Tutti gli uomini del deficiente, entrambi del ’99, per poi essere protagonista, qualche anno più tardi, di due lungometraggi: La terza stella (2005) e Mi fido di te (2007). La qualità dei prodotti pare tuttavia non essere sufficientemente all’altezza per il pubblico, che li snobba facendo registrare incassi piuttosto deludenti, a causa dei quali la coppia, nei periodi a seguire, sceglierà come strumenti di comunicazione solo il piccolo schermo e, occasionalmente, il teatro.

FICARRA & PICONE

Risultati ben diversi, in termini di incassi, quelli ottenuti invece da un altro duo comico fattosi conoscere sul palco di Zelig. Trattasi di Salvatore Ficarra e Valentino Picone, siciliani doc giunti alla ribalta grazie ai personaggi dei calciatori, divenuti un autentico simbolo dell’intera trasmissione.
Il debutto sul grande schermo arriva nel 2002 con la commedia Nati stanchi, che inaugura il sodalizio della coppia con lo sceneggiatore Giambattista Avellino, il quale li accompagnerà anche nella loro seconda avventura cinematografica: Il 7 e l’8 (2007), che incassa oltre 7 milioni di euro ai botteghini nostrani.
Un successo, quello de Il 7 e l’8, che viene confermato in pieno anche con il loro terzo film dal titolo La matassa (2009), sempre co-diretto da Giambattista Avellino.
Dopo la piacevole parentesi nel corale Femmine contro maschi (2011) di Fausto Brizzi, la coppia torna al cinema alla fine del 2011 con Anche se è amore non si vede, commedia sentimentale che riesce a farsi apprezzare grazie a un umorismo fresco e leggero e soprattutto privo di linguaggio scurrile.

I FICHI D'INDIA

Molti li conoscono come le esilaranti spalle comiche a supporto della coppia Boldi-De Sica nei cinepanettoni dell’epoca d’oro, ed in effetti è (anche) a questo che Bruno Arena e Massimiliano Cavallari, meglio conosciuti come I Fichi d’India, devono la loro popolarità.
Ma è proprio sul palcoscenico di Zelig che il duo comico lombardo è stato protagonista di alcune delle esibizioni più spassose della storia del programma, arrivando a essere protagonista, nel 2001, di una pellicola basata in parte sugli sketch che ne hanno fatto la fortuna.
Amici Ahrarara, questo il titolo, va tuttavia incontro a un clamoroso flop al botteghino, probabilmente a causa di una storia sciatta e senza la verve che caratterizzava gli esordi del duo.

ANNA MARIA BARBERA

Tra i tanti cabarettisti di Zelig approdati al cinema senza tuttavia essere mai stati protagonisti di un lungometraggio a essi interamente dedicato, sottolineiamo senz’altro la simpatica Anna Maria Barbera, divenuta celebre grazie al personaggio di Sconsolata, poi ripreso - sotto mentite spoglie - in svariate commedie di successo come Il Paradiso all’improvviso (2003) di Leonardo Pieraccioni, Christmas in Love (2004) di Neri Parenti, Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo. . .me (2006) di Carlo Vanzina e Matrimonio alle Bahamas (2007) di Claudio Risi.

TERESA MANNINO

Discorso pressoché analogo anche per un’altra prorompente siciliana impostasi sul palcoscenico di Zelig, ovvero Teresa Mannino, anch’essa dimostratasi in grado, come la Barbera, di trasformare la scarsa avvenenza del proprio aspetto fisico in un’imprevedibile arma a doppio taglio.
Tra le pellicole da lei interpretate ricordiamo La fidanzata di papà (2008) di Enrico Oldoini e A Natale mi sposo (2010) di Paolo Costella, entrambi al fianco di Massimo Boldi.

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