Wonder Woman secondo Patty Jenkins: non toccate l'icona della mia infanzia

Patty Jenkins è la prima donna a dirigere un cinecomic di grandi dimensioni negli ultimi 10 anni: ecco perché la sua Wonder Woman è un'icona classica.

Wonder Woman secondo Patty Jenkins: non toccate l'icona della mia infanzia
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Il primo giugno arriverà nelle nostre sale, un giorno prima dell'uscita americana, un nuovo cinecomic targato DC che ha però ben poco da spartire con altri titoli del genere. Non ci troveremo davanti alcuna squadra di supereroi palestrati, nessun orfano miliardario o alieni forzuti venuti da altri pianeti. Sullo schermo troveremo niente di più che una Dea, nel senso quasi letterale del termine: Wonder Woman, nome di battaglia di Diana Prince, è stata infatti generata dalla Dea dell'Amore Afrodite, in seguito alle preghiere insistenti di Ippolita, la regina delle Amazzoni. Insieme a Batman e Superman è considerata la terza icona fondamentale dell'universo DC Comics, un'eroina positiva diventata sin da subito un'icona femminile.

76 anni e non sentirli

Nel 1941, quando è stata disegnata per la prima volta, ha suscitato non poco scandalo, visti i suoi abiti succinti e il suo spirito battagliero. La sua intraprendenza e libertà sorprende addirittura ancora oggi, provate dunque a pensare cosa possa essere successo nella società dell'epoca. Proprio per questo motivo la regista Patty Jenkins, che ha firmato proprio il Wonder Woman in uscita, ha combattuto con tutte le sue forze per non snaturare il personaggio classico. Parlando con il Los Angeles Times, la regista - fiera quasi quanto il personaggio che ha raccontato su grande schermo - si è detta fermamente contraria a "modernizzare" Wonder Woman. "È un'idea semplicemente senza senso, è un personaggio in cui credo fortemente, così come credo alla sua anima pura, ho voluto raccontarla nel modo più fedele possibile. Non avevo affatto voglia di creare una versione alternativa perché semplicemente non ce n'era il bisogno. Lei era stupenda all'epoca e lo è ancora oggi."

Mondi paralleli

Parole molto forti, decise, che mostrano l'animo combattivo della regista, la prima a dirigere un cinecomic di queste dimensioni negli ultimi dieci anni. Questo dato però non la tocca minimamente, oltre al talento per la messa in scena Patty Jenkins ha anche il dono di rendere tutto naturale, ogni cosa secondo lei avviene perché deve avvenire. "Amo il cinema spagnolo di Pedro Almodóvar, ma amo allo stesso modo i cinecomic, non vedo perché le due cose non possano coesistere, anche se apparentemente sono due mondi paralleli." Anche Superman e Wonder Woman sembrano due personaggi agli antipodi, con qualche similitudine è vero, ma comunque opposti e quasi contrari; eppure condividono insieme una semplicità sempre più rara, probabilmente per questo sono invecchiati senza sentire il peso del tempo.


La forza della semplicità

"Ad Halloween trovi ancora persone che si travestono da Wonder Woman, a 75 anni dalla sua creazione, è ancora un personaggio moderno, amabile, che non accenna a invecchiare. E poco importa se il suo costume può sembrare ridicolo o esagerato, lei è fatta così, volevo che continuasse ad assomigliare alle fantasie della mia infanzia. Non è merito degli uomini e del loro sguardo se in tutti questi anni le ragazzine hanno comprato bambole ed action figure della principessa, loro si sono immedesimate alla perfezione e hanno tenuto il mito vivo sin dalle origini. Basta dunque parlar male di Diana, lasciatela essere sexy, bellissima, amorevole e gentile, perché lei è esattamente così." Per fortuna, potremmo solo aggiungere.

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