VVVVID: cinque film da vedere gratis sulla piattaforma di streaming

Andiamo alla scoperta di alcune pellicole disponibili gratuitamente su VVVVID, da Sukiyaki Western Django a La montagna sacra.

VVVVID: cinque film da vedere gratis sulla piattaforma di streaming
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Sognate un progetto tutto nostrano che permetta di vedere film in maniera gratuita grazia all'inserto, pre e durante la visione, di stacchi pubblicitari comunque in minutaggio notevolmente inferiore a quanto avvenga sul "tubo catodico"? Ecco a voi VVVVID, piattaforma che negli ultimi tempi si è guadagnata un gran numero di appassionati proponendo anime, film e serie TV da fruire senza la spesa di un abbonamento mensile. Se mancano le produzioni recenti in ambito filmico è pur vero che è possibile recuperare grandi classici del passato, produzioni d'autore o di genere e inediti mai distribuiti nel nostro Paese. In questo speciale ci concentriamo su cinque titoli che potrebbero suscitare la vostra attenzione.

Sukiyaki Western Django

Un misterioso pistolero giunge in quel di Nevada, un villaggio semi abbandonato dove la popolazione è sotto il giogo di due clan rivali, i Bianchi comandati dal fascinoso Yoshitsune e i Rossi del rozzo Kiyomori. Entrambe le fazioni sono alla ricerca di un immenso tesoro che secondo una vecchia leggenda si troverebbe proprio in loco. Il nuovo arrivato si trova in mezzo, indeciso se e con chi allearsi, che facendo la conoscenza degli abitanti del posto si troverà a lottare per la giusta causa. Takashi Miike rivisita il mito di Django con un western orientale che guarda ai topoi del filone "Spaghetti" in una narrazione di stampo pulp e volutamente semi caricaturale che guarda esplicitamente a Per un pugno di dollari (1964) con tanto di citazioni da La sfida del samurai (1961), classico di Akira Kurosawa già a sua volta fonte d'ispirazione per il cult leoniano. E con Quentin Tarantino presente in un breve ma gustosissimo cameo.

Film Blu

Julie è l'unica sopravvissuta di un incidente d'auto nel quale perdono la vita il marito, affermato compositore, e la figlia. Nel tentativo di elaborare il duplice lutto la donna è determinata a completare l'ultima composizione del compagno mentre intanto cerca di farsi una nuova vita. Il primo film della trilogia dei colori del compianto maestro polacco Krzysztof Kieslowski è un'opera dove musica e immagini formano un ispirato ibrido tendente a un'astrazione ellittica ricca di fascino, all'interno di una narrazione scomoda e con situazioni paradossali, in cui l'intensa Juliette Binoche è la protagonista assoluta. Crudo ma sensuale, Film blu (colore scelto che domina la fotografia in più occasioni) non fa che ripercorrere, elevandoli, i temi classici della carriera del regista, poi proseguiti nei successivi Film Bianco e Film Rosso (anch'essi disponibili su VVVVID).

La montagna sacra

In un mondo alla deriva, corroso e marcito dalle guerre, compare un uomo dall'aspetto di un nuovo Gesù. Accecato dalla bramosia e la cupidigia, viene salvato da un misterioso santone e con l'aiuto dei Nove Potenti dovrà scalare la montagna sacra per raggiungere l'immortalità. Opera filosofica assunta a cult assoluto firmata dal maestro cileno Alejandro Jodorowsky, basata sui temi portanti dell'alchimia e densa di alti significati, La montagna sacra adotta uno stile surreale, a tratti volutamente disturbante, che invita il pubblico a una partecipazione attiva. Lo sguardo iconoclasta verso il clero e la borghesia affascina e conturba dall'inizio alla fine con una carica ferale e immaginifica che ha consegnato il film alla storia del cinema.

Freaks

In un circo lavorano diversi "freaks", persone con gravi menomazioni fisiche e mentali messe in mostra per la curiosità del grande pubblico. Una bella trapezista cerca di ingannare un nano invaghito di lei con l'obiettivo di fregargli un'ingente eredità. Ma tra queste persone sfortunate vige una fratellanza che è meglio non sfidare. Cult maledetto firmato nel 1932 da Tod Browning che dipinge in una sorta di cupo teatro da horror drammatico l'inquietante e difficile esistenza di questi individui (qui interpretanti per la maggior parte loro stessi) ai quali le possibilità di una vita felice appaiono forzatamente negate. Un'opera che impressiona ma che riesce col procedere dei minuti a creare una sincera affezione verso i personaggi in una trama di stampo classico che trova nuova e primigenia forza nella particolarità del contesto.

Symbol

Mentre un lottatore di wrestling messicano, dal bizzarro soprannome di Escargot Man, si prepara a un importante match, un uomo giapponese in pigiama si risveglia all'interno di un'enorme stanza bianca senza alcun ricordo di come esservi giunto e nessuna possibilità di uscirne. Dei bizzarri "bottoni" situati dalle pareti, se premuti, fanno cascare una serie di strampalati oggetti, permettendogli forse di trovare un modo per scappare. Un nome da tenere d'occhio Hitoshi Matsumoto. Dopo il cult, assai di nicchia va detto, Big Man Japan (2007), Matsumoto ci riprova con un secondo film surreale, capace di riportare alla mente i più intricati deliri lynchiani qui declinati in un'irresistibile fase farsesca. Con una genesi narrativa che ricorda Cube - Il cubo (1997), e addentrandosi su tematiche metafisiche in maniera originale, Symbol è un'opera bizzarra e pregna di un particolarissimo fascino.

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