Uncharted: a tu per tu con Tom Holland, aspettando la recensione

Abbiamo partecipato ad una conferenza stampa in presenza a Roma, a pochi metri da Tom Holland, Ruben Fleischer e i produttori di Uncharted.

Uncharted: a tu per tu con Tom Holland, aspettando la recensione
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In attesa di scoprire insieme a noi la recensione di Uncharted, che secondo embargo verrà pubblicata nei prossimi giorni, vogliamo condurvi insieme a noi alla scoperta dei retroscena sulla produzione del film Sony diretto da Ruben Fleischer. Abbiamo infatti potuto incontrare, nella splendida cornice del Colosseo, Tom Holland, il regista e i produttori della pellicola ispirata ai giochi di Naughty Dog, in un incontro a porte chiuse tra gli addetti ai lavori e la stampa. Buona lettura!

La conferenza stampa romana di Uncharted ci ha regalato emozioni e curiosità sulla produzione del film in arrivo al cinema dal 17 febbraio. Impegnati in un press tour che li sta portando in tutta Europa per promuovere l'opera, Holland e i produttori si sono prestati alle nostre domande e a quelle dei nostri colleghi, fornendoci qualche spunto interessante in attesa di potervi raccontare com'è la pellicola targata PlayStation Productions.

Un lunga gestazione

"Ogni volta che si adatta un materiale amato, che sia un fumetto o un videogame, è importante rispettare l'opera originale", ci ha raccontato il produttore Charles Roven. "Volevamo che diventasse nostro. Il videogioco era già di per sé molto cinematografico, con incredibili scene d'azione, con al centro questo fantastico rapporto tra Nate e Sully. Sono ottime qualità anche per un lungometraggio. Poi quando sei così fortunato ad avere attori come Tom e Mark il nostro compito di filmmaker è di gran lunga più facile! Tuttavia c'è voluto del tempo per cercare di capire qual era la corretta composizione di questo "cubo di Rubik".

Molto aveva a che vedere con il lavoro di Alex, il mio co-produttore, che mi aveva presentato il progetto addirittura nel 2009. Solo nel 2019 è arrivata la partecipazione di Tom, ma abbiamo comunque voluto attendere il momento giusto. Quel momento è arrivato quando abbiamo capito di voler raccontare l'incontro tra Nathan e Sully, quello per noi è il fulcro di tutto nonostante al centro dell'opera rimanga comunque l'azione. Gli stop per il Covid ci hanno spezzato il cuore, ma alla fine siamo ripartiti ed infine eccoci qua!".

Da Peter Parker a Nathan Drake

Come ci svelano i vari trailer di Uncharted, la premessa iniziale dell'avventura cinematografica di Nate sarà mettersi sulle tracce di suo fratello Sam, scomparso da svariati anni. Tom Holland ha dunque commentato cosa significa per lui dar vita a questo complesso messaggio famigliare: "Sicuramente il tema di un giovane orfano in cerca di una famiglia piuttosto che di un tesoro è molto forte, così come il fatto che alla fine la famiglia la trova in Sully.

Per me, come giovane attore, un genere cinematografico come questo - un film per famiglie, di azione e avventura - è un progetto che percorre le stesse orme di Indiana Jones, Mission Impossible ecc. Io sono cresciuto guardando questi film, e l'opportunità di dar vita ad una mia personale versione di come vorrei che fosse oggi Indiana Jones è stata coronata dal progetto di Sony". Certo, passare dal vispo Drake al goffo e impacciato Peter Parker nel giro di pochi mesi, durante le riprese di Uncharted e Spider-Man No Way Home (ecco a voi la recensione di Spider-Man No Way Home), non deve esser stato facile per Tom. "Mi considero un attore che presta attenzione a tutti i dettagli. Uno degli aspetti più interessanti di Nathan Drake è scoprire ogni singolo elemento della sua fisicità. La mia versione di Peter Parker, ad esempio, è nota per il suo essere infantile e goffa. Per Nate è stato molto diverso, dovevo assumere un altro portamento, e soprattutto è l'azione a guidare i suoi movimenti.

Ne ho parlato a lungo nel processo di sviluppo del personaggio, Amy Pascal mi è stata molto vicina in questo. C'è stato un periodo in cui, dopo aver girato Uncharted, siamo passati a lavorare su Spider-Man No Way Home, e lei mi diceva: "Sei troppo uomo! Devi essere più ragazzo!". Ci sono volute un paio di settimane per acquisire nuovamente l'espressività di Peter e scrollarmi di dosso quella di Nathan...".

Riscoprire Nathan Drake

Uncharted è esplorazione, scoperta. Un processo che per Holland e i suoi colleghi inizia molto prima della stesura della storia o del girato stesso: "Molte delle scoperte avvengono prima di arrivare sul set, altre accadono invece al momento. Il rapporto tra me e Mark Wahlberg, tanto per fare un esempio, è stato una scoperta durante le riprese.

I momenti in cui lo prendo in giro, il legame profondo che si instaura tra noi due, credo rappresentino l'anima di questa pellicola. Recitare è un'esplorazione, è vero, ma noi stavamo anche ricreando un'opera amatissima in tutto il mondo come Uncharted, con una fanbase molto esigente. Anche i fan dovranno "riscoprire" Drake". Inoltre, uno degli aspetti più stimolanti del processo creativo è stata la creazione dei puzzle, che è un elemento centrale del gameplay di Uncharted. Ci riamo resi conto che inventare i puzzle è un vero incubo però! Inizialmente era un disastro, ma poi ci siamo divertiti molto soprattutto nel dar vita a certi enigmi". Come gli appassionati potranno immaginare, nel corso della pellicola si susseguono una serie sconfinata di citazioni e easter egg.

A tal proposito, il regista Ruben Fleischera pare essersi scatenato: "Ce ne sono tantissimi in tutto il film, l'abbiamo fatto perché crediamo che anche i fan debbano in qualche modo partecipare ad una "caccia al tesoro". Abbiamo lavorato a stretto giro con Naughty Dog per trovarne il più possibile. Uno dei miei preferiti è all'inizio del film, nella scena del bar, vedrete un cartello con una celebre frase dei videogame: "Kitty got wet"! Ma soprattutto, ci sarà un cameo clamoroso, che i fan del franchise spero riconosceranno".

Tra ispirazioni e leggende

Noi abbiamo rivolto una nostra personale domanda a Tom Holland, che sul set di Uncharted ha incontrato addirittura Nolan North - la voce e il volto del Drake originale nei videogiochi. Gli abbiamo dunque chiesto se North, da Nathan a Nathan, abbia riservato a Tom qualche consiglio sull'interpretazione del protagonista: "Quell'incontro sul set non è stato nemmeno l'unico! D'altronde ho giocato tutti i titoli della saga, lui ha fatto uno splendido lavoro interpretativo e credo non ci fosse modo migliore che "fare ricerca" in questo modo. Per me è stato molto importante che Nolan venisse sul set, lo è stato per tutti noi, è come se avessimo ricevuto una sorta di sigillo di approvazione. Lui è stato molto gentile, ci ha sostenuto durante tutto il processo creativo, e non solo lui.

Abbiamo interagito anche con Neil Druckmann, che come sapete è una leggenda nel mondo dei videogiochi, il suo sostegno è stato fondamentale. Quando ricevetti una sua mail, in cui mi ha scritto che gli è piaciuto il film, è stato un riconoscimento davvero prestigioso". E infine, Fleischer ci ha raccontato quali sono state le ispirazioni principali, con una piccola chicca: "Ovviamente il videogioco è stato il nostro faro guida, ma credo che in generale Naughty Dog abbia avuto come fonte d'ispirazione Indiana Jones. E per noi, che ne abbiamo fatto un film, è un po' un cerchio che si chiude. Personalmente mi sono ispirato molto anche ai Goonies e a Star Wars: il rapporto tra Luke Skywalker e Han Solo si riflette molto nel legame tra Nate e Sully in questo film".

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