Uncharted: Il Film, Sony punta al miglior cinegame di sempre?

A poche ore dall'ufficializzazione della data d'uscita dell'adattamento di Uncharted, facciamo il punto della situazione sul progetto con Tom Holland.

Uncharted: Il Film, Sony punta al miglior cinegame di sempre?
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Si è parlato a lungo del film su Uncharted, ispirato alla famosa serie videoludica di PlayStation. Se ne discute da anni, tanto che il lungomentraggio targato Sony è diventato uno di quei progetti maledetti di Hollywood, di quelli che fanno paura e non vuole dirigere nessuno. Ci hanno provato in tanti: da David O. Russell a Shawn Levy, ma tra rimandi, sceneggiature non così valide e criticità legate all'adattamento di un titolo tanto amato e di qualità, i registi che hanno fatto un passo indietro si contano ormai sulle dita di un mano.
Spaventa prendere le redini di "un brand" tanto amato per plasmarlo attraverso i media e farlo arrivare al cinema. Ci vuole un certo coraggio e una visione centrata, altrimenti si rischia di incappare come tanti altri cinegame nell'anatema di genere: una trasposizione povera di spirito e senza mordente, in molte occasioni visivamente piatta.
Dopo anni di indugi e riflessioni, la Sony è pronta adesso a provarci e mettersi realmente in gioco, dando il tutto per tutto con il film su Uncharted, con la speranza di creare forse il miglior adattamento di un videogioco nell'intera storia del cinema.

Dove, come, quando

La bella notizia è che la maledizione sembra essere finalmente terminata. È infatti di queste ultime ore la notizia della data d'uscita ufficiale di Uncharted, che arriverà nelle sale il 18 dicembre 2020. Un anno e mezzo esatto per confezionare un prodotto che possa dirsi rispettoso dell'anima del videogioco originale, anche perché delle storie di Nathan Drake, Sully o Elena non ne sarà adattata nessuna, né Drake's FortuneLa fine di un ladro.
L'idea della Sony è infatti quella di creare l'ossatura di un franchise partendo da un Nathan Drake molto più giovane, poco più che adolescente. A prestargli il volto troveremo la super star Tom Holland, dunque un viso bambinesco e sbarbato, pulito. Il casting non parte da zero, perché dietro la scelta di Holland c'è un'intenzione ben precisa, quella di addentrarsi nella formazione da ladro del protagonista, che come la saga videoludica ci insegna inizia proprio da ragazzo, dopo esser fuggito dalle strette mura di un orfanotrofio.
L'avventura potrebbe iniziare proprio dai flashback raccontati ne La fine di un ladro, arrivando al primo incontro con Victor Sullivan, avvenuto invece ne L'inganno di Drake, quindi tra gli 8 e i 15 anni del protagonista, prendendo magari un attore più piccolo per aprire la storia prima di Holland.
Più probabile, invece, è che il film tenti di raccontare sia la formazione del ragazzo che l'amicizia con Sully, spalla e amico fidato, importantissimo in ogni storia del cercatore di tesori, reale figura paterna del Nathan adolescente separatosi dal fratello maggiore Sam.

Prendendo per buona questa ipotesi, il film potrebbe essere ambientato in un periodo tra i 16 e i 22 anni di Nathan Drake, dando per scontato che la storia della trasposizione cinematografica tenga pedissequamente conto della continuity e degli eventi dei capitoli videoludici. Fosse così, si potrebbe raccontare un'avventura completamente inedita, alla ricerca di chissà quale artefatto storico, senza tirare in ballo Elena e concentrandosi invece sul consolidamento della fiducia tra Nate e Sully, a questo punto cuore narrativo dell'adattamento.
Partire allora dall'incontro a Cartagena, in Colombia, sarebbe una mossa intelligente: ci si collegherebbe direttamente al terzo capitolo del videogioco per poi prendere una strada diversa, certamente in linea con lo spirito della saga ma nuova, totalmente originale.

Carisma, tesori e azione

La faccia, il carisma, la bravura e l'atleticità di Tom Holland ci convincono del suo ottimo casting, almeno pensando alla volontà della Sony di iniziare questo progetto con un Nathan più giovane. Che possa poi essere o meno lo stesso attore a interpretare Nate nel corso dei futuri (per ora solo possibili) sequel è tutto da vedere, perché significherebbe crescere con il personaggio, cosa mai facile. Potrebbe dunque cambiare in corsa ed essere sostituito per raccontare a stretto giro un Drake trentenne e più adulto, ma è comunque ancora troppo presto per addentrarci in certe elucubrazioni.
Quello che possiamo fare è invece provare a capire chi interpreterà Sully. Nella shortlist dello studio sono quattro i nomi a contendersi il ruolo, tutti giganteschi: Chris Hemsworth, Woody Harrelson, Matthew McConaughey e Chris Pine. Con un'uscita fissata per dicembre 2020, sperando in un una produzione importante, le riprese del film dovrebbero partire nei primi mesi del prossimo anno, fattore che potrebbe tirare fuori dalla lista l'interprete di Thor, che ha recentemente rivelato di "volersi ritirare per un anno", almeno fino alla primavera 2020, presumiamo.
Riduciamo i nomi e passiamo allora ad Harrelson, che sarebbe un ottimo Sullivan, anche per una questione di pysique-du-role, adatto sia nella fisionomica che nella recitazione.

Meno Matthew McConaughey, che ci ha comunque abituati a trasformazioni camaleontiche e a interpretazioni eccezionali. Quello che ci convince di più è però Chris Pine, attore come gli altri molto versatile ma con la fortuna di essere molto simile al Sullivan quarantenne che dovrebbe essere raccontato nel film, certo non senza l'aiuto di un bel paio di baffi.
In termini di carisma e ironia, sarebbe alla pari di Tom Holland, mentre si è già dimostrato in grado di reggere sulle spalle un intero film d'azione, fatto anche di sparatorie ed eventi dinamici dal ritmo molto serrato.

Uncharted dovrebbe comunque rispettare i canoni narrativi del videogioco, quelli sostanzialmente impostati da Neil Druckman, che prevedono un bilanciamento costante ed esaustivo tra i toni da commedia d'azione (da buddy-cop movie ma senza i poliziotti) e l'approfondimento psicologico ricercato, che va a studiare relazioni e passato dei protagonisti per sviscerarne ogni segreto o emozione.
Ovviamente non mancherebbe neppure un villain poco caricaturale, tratteggiato però da chissà quale ideologia corrotta, sicuramente esagerato ma affascinante, che possa creare un pericolo reale per i nostri protagonisti. Non pretendiamo una storia eccezionale, ma un titolo che possa dirsi avvincente come l'Uncharted videoludico che amiamo, ricco di ironia e azione spericolata, che possa farci emozionare e interessare ai personaggi e alla vicenda descritta.
Già così, si tratterebbe di ridimensionare la portata della saga, che nasce però come videogioco ed è impossibile da traslare alla perfezione al cinema, riuscendo però a confezionare un prodotto con tutti gli elementi necessari al loro posto, con due attori straordinari a bordo, un regista visionario come Dan Tratchtenberg (10 Cloverfield Lane, Black Mirror) e un budget importante; con queste premesse, la Sony potrebbe davvero puntare a regalare ai fan il miglior cinegame di sempre.

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