Un'estate da brividi

Attenzione, c'è 'qualcosa', là fuori: ci sono cose nascoste nelle ombre sotto il cielo d'agosto. Questa è l'estate degli horror, scopriamoli!

Un'estate da brividi
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Una semplice associazione mentale: qual è il periodo dell'anno a cui associate un film horror? D'istinto, d'impatto, forse a ragione, come noi rispondereste: Halloween! E se invece vi dicessimo che, da certi punti di vista, c'è un intreccio ancora più stretto tra la stagione degli ombrelloni e i film "de paura"? Se vi raccontassimo che da qualche anno a questa parte la stagione estiva è diventato un periodo d'oro per portare in sala un lungometraggio horror? Ci siamo chiesti quale fosse la relazione che intercorre tra estate ed horror, ed abbiamo provato a ragionarci su tre fronti: da un mero punto di vista commerciale, da uno narrativo e poi in chiave di ricordi, ripescando qualcosa della nostra infanzia, una sorta di imprinting che spiegasse il rapporto estate/horror, impresso nella nostra memoria collettiva (qui parliamo in ambito italiano, ma vi sarà più chiaro andando avanti nella lettura).

I film horror, di certo, non fanno paura alle case di distribuzione

L'estate cinematografica è tipicamente nota, da diversi anni, per l'uscita di film di supereroi dal massivo budget o per altri blockbuster, con anni di sfruttamento alle spalle, brand dal nome sicuro, a cui, sulla carta, dare fiducia per poter sfruttare la stagione più remunerativa, almeno per quanto concerne il mercato nordamericano. Ma quest'estate, oltre che per i film di animazione (cosa che abbiamo sottolineato in un precedente articolo), è stato insolitamente generosa anche con quelle produzioni che mirano a far saltare sulle poltrone delle sale gli spettatori; così generosa che quest'anno Halloween sembrava esser arrivato molto prima di novembre. I film horror sembrano essersi scavati una nicchia di recente, una nicchia dai profitti molto ampi. Negli ultimi due mesi, quattro film horror sono emersi come pellicole dall'esito commerciale buono, se non ottimo: The Conjuring - Il caso Enfield, Paradise Beach: Dentro l'incubo, La notte del giudizio - Election Year, Lights Out: Terrore nel buio (un giorno faremo anche uno speciale sugli adattamenti dei titoli in italiano, perché tuttora non ci spieghiamo come mai non si possano mantenere gli stringati titoli originali, ma si debba metterci un'estensione esplicita per esser sicuri che la gente sia conscia di entrare in sala per un film del terrore, e non per le disavventure di un elettricista a caso). Partiamo proprio da quest'ultimo caso. Come molti film del suo genere, Lights Out è stato realizzato con un capitale minimo, all'incirca 5 milioni, una minuscola frazione del budget di un blockbuster medio, ma grazie ad un investimento così poco rischioso, la New Line Cinema, produttrice del film, ha potuto permettersi di mettere un esordiente totale sulla sedia da regista: David F. Sandberg. Il film nasce come un progetto a budget minimo: un corto di 3 minuti, con sua moglie come attrice protagonista, che gli ha permesso di vincere come miglior regia il Bloody Cuts Horror Challenge, e ha raccolto 20 milioni di visioni tra le piattaforme di YouTube e Vimeo. Morale della favola: nel weekend di apertura Lights Out spacca, racimola una somma di 21.6M, quadruplicando nei soli primi tre giorni di sfruttamento il suo budget di partenza: quanti film possono contare sullo stesso impatto? Non molti, ma in questa piccola percentuale, una buona parte di essi sono horror. Un analista di ComScore, Paul Dergarabedian, afferma che, per ironia della sorte, gli horror sono quelli che meno spaventano i manager di uno studio cinematografico, essendo un genere con una storia incredibile alle spalle, che continua ad esser popolare, e che ha un rapporto beneficio/rischio tutto a favore del primo. Tornando a Lights Out, giusto per andare più nei dettagli sull'entità di benefici per gli investitori, nel suo weekend di apertura ha battuto quel colosso dell'animazione che è L'era glaciale 5, che aveva un budget 21 volte quello del film della New Line, cioè 105M, e che è arrivato a stento a 20M nel weekend di apertura. Il film al momento ha ottenuto 85M a livello mondiale, arrivando quindi ad un moltiplicatore di 17 volte per il suo investimento di base. Non è l'unico caso ad emergere nella calura di questi giorni, come abbiamo anticipato.


Una miniera d'oro

Nello stesso caldo weekend in cui il film prodotto da James Wan (Lights Out) ripagava con generosità quelli che avevano scommesso sul titolo, un altro record veniva infranto da un altro film horror... indovinate di chi? Ma sempre di James Wan, naturalmente! The Conjuring - Il Caso Enfield infrange il muro dei 300M di dollari a livello globale, rendendo l'intero franchise di Conjuring, che comprende anche lo spin-off Annabelle, il terzo franchise horror coi maggiori incassi di sempre, sorpassando la saga di Saw, della Lionsgate composta da sette film e ferma a 874M a livello mondiale, ed è in scia dietro i primi due classificati, i Resident Evil della Screen Gems (cinque titoli a 917.7M) e la serie di Paranormal Activity della Paramount/Blumhouse al secondo posto con 889.5M. Calcolando che il prossimo film nella serie di Conjuring, Annabelle 2, esordirà il 19 maggio dell'anno prossimo, il traguardo del primo posto non è poi così lontano. I due Conjuring, inoltre, occupano il secondo e terzo podio dei campioni d'incassi di tutti i tempi nella categoria horror, alle spalle dello storico L'esorcista con i suoi 441.3M incassati nel 1973. Non solo, secondo gli analisti del settore, è stato proprio il primo film del franchise a rilanciare con forza il binomio estate/horror, nel 2013, magari intuendo che una domanda diversificata rispetto ai mega popcorn movie, potesse riscontrare i favori del pubblico, magari fornendo qualche brivido ben accetto nelle notti afose di questa stagione. È evidente come anche d'estate la gente abbia sete di film horror, e di certo non sono bastati i due titoli citati ad appagare il pubblico, perché bene sono andate anche altre due pellicole che andiamo brevemente ad analizzare. Sempre Paul Dergarabedian riferisce a The Wrap che, se si dovessero riconfigurare le classifiche del box office in base alla profittabilità di un film, Paradise Beach: Dentro l'incubo e La notte del giudizio - Election Year sarebbero in cima a quella classifica, quest'ultimo che, con i suoi 10M per lo sviluppo, ne ha incassati 98, mentre il film con Blake Lively ha guadagnato 70M a fronte di un investimento di soli 17. Questi due ottimi risultati vanno aggiunti ai due film di cui abbiamo parlato in precedenza come quelli con i più ampi margini di ritorni d'investimento per quanto riguarda la sola estate. Un'estate in cui tanti grossi franchise hanno fatto o stanno facendo fatica (Tartarughe Ninja, Indipendence Day, Warcraft, Star Trek solo per citarne alcuni, ma sono davvero tanti), i film horror si sono rivelati una fra le fonti più affidabili per strappare la gente per un paio d'ore alle proprie vacanze.

Oh, un mio amico ha trovato un posto a prezzi stracciati per fare camping... com'è che si chiama? Ah già, Crystal Lake!

Estate non vuol dire però solo un periodo propizio per presentare al pubblico una pellicola horror. L'estate si avverte, si vive e si respira anche all'interno dei film, divenendone un'ambientazione imprescindibile. Possibile che nessuno tra di voi fermandosi davanti ad un lago, non abbia provato un brivido lungo la schiena, pensando a cosa si potesse nascondere lì sotto? Ed è tutta colpa di Venerdì 13, film di Sean Cunningham del 1980, che ha rivoluzionato il setting dei film dell'orrore per come noi lo conosciamo, perché adesso il gioco si sposta, gli incubi non emergono più da tetre brughiere, case infestate o qualsivoglia oscura località vi venga in mente; qui il terrore sbuca alla vostre spalle sotto il sole d'Agosto, con quella leggera brezza che si alza dal lago. Il posto dove tutto accade? Il terribile campo estivo! Benvenuti al Camp Crystal Lake, perlopiù conosciuto dagli indigeni come Camp Blood, una località amena, su cui pende una maledizione oscura, poiché nel 1957 un ragazzo di nome Jason Voorhes è affogato in circostanze misteriose nel lago, nel 1958 due animatori sono morti, ci sono stati inspiegabili incendi, e nel momento in cui hanno tentato di riaprire il camping, le acque del lago si sono rivelate inquinate. Oh, e le recensioni su Trivago non sono poi 'sto granchè! Venerdì 13 è stato solo il primo di una lunga serie di film ambientati in sanguinosi summer camp, dove l'unica maniera di sopravvivere era quella di tenersi i pantaloni abbottonati. Qui citiamo solo il più recente della serie, e che, secondo noi, merita un'occhiata: The final girls, film del 2015 di Todd Strauss-Schulson che rappresenta la versione meta del capostipite degli slasher movie estivi. Nel film Max (Taissa Farmiga) ed i suoi amici si recano ad una proiezione tributo di uno slasher degli anni 80, di cui è protagonista la madre defunta di Max (Malin Akerman); durante la proiezione verranno risucchiati all'interno dello schermo, e si ritroveranno a combattere un killer mascherato, armato di machete, insieme agli animatori del pacifico campo estivo, noto ai più come "Campo Bagno di Sangue". Un'altra località che ci sentiamo di consigliare ai viaggiatori più arditi tra di voi!

L'estate può, quindi, essere sinonimo di efferatezza, il caldo può farci impazzire, possono emergere gli istinti peggiori, come ben sanno quattro teenager americani che, mentre rientravano una notte, in quel di luglio, investono ed uccidono un uomo, e pensano bene di scaricarne il corpo in mare. Un anno dopo ai quattro geni del crimine cominceranno arrivare dei bigliettini con su scritto "So cosa hai fatto la scorsa estate." L'estate è sudore, vestiti impiastricciati, umidità ed insetti bastardi e nella visione del prossimo film c'è tutto questo. Una voce narrante all'inizio ci avverte: "Il film che state per vedere è un resoconto della tragedia che è capitata a cinque giovani; la loro età rende l'accaduto ancora più sconvolgente, ma per quanto a lungo avessero potuto vivere... mai avrebbero immaginato di assistere a tutta la follia e all'orrore a cui avrebbero assistito quel giorno... per loro uno spensierato pomeriggio d'estate si trasformò in un incubo". Stiamo parlando naturalmente del remake del 2003 di Non aprite quella porta, ma neanche l'originale scherza in quanto a sensazione di afa asfissiante, e di umidità appiccicosa; questi poveretti già devono scappare da un Leatherface armato di motosega, non potevano perlomeno farli correre nella frescura autunnale? La bella stagione è anche sinonimo di viaggi: che ne dite quindi di una bella trasferta down under? Ci hanno parlato di un posto stupendo nell'entroterra australiano, in un parco nazionale c'è un enorme cratere causato dalla caduta di un meteorite. L'unica fregatura è che pare si aggiri un tizio, dai modi all'apparenza gentili, che ti scassa la macchina, ti dà una mano a rimorchiarla e poi... il resto non ve lo diciamo, lo lasciamo agli stomaci forti che avranno voglia di avventurarsi nella visione di Wolf Creek, horror del 2005 firmato da Greg McLean. Ma il film per eccellenza, per quanto riguarda gli spaventi estivi, è uno e uno solo. Si avvicina il 4 luglio, spiagge gremite all'inverosimile, gente che si spalma la protezione solare, bambini che corrono in acqua, e all'improvviso... il panico. Benvenuti ad Amity Island, accogliente resort turistico nel New England, dove assisterete ad una delle più grandi esperienze cinematografiche della vostra vita: Lo Squalo. E non poteva che esser un sottofondo essenziale, quello estivo, per render il film ancora più spaventoso: cosa c'è di più innocente e rilassante che andare in spiaggia e farsi un bagno? Cosa può accadere di così terrificante? Una macchina da morte lunga quasi 8 metri, ecco cosa può accadere. E non se la sono passati meglio quelli che hanno scelto di passare le ferie a Lost River Lake, altra pacifica località turistica sotto attacco da piranha geneticamente modificati dall'esercito: Piraña, film del 1978 diretto da Joe Dante, e prodotta dal re dei B-movie Roger Corman, costituisce una sorta di parodia della pellicola di successo di Steven Spielberg appena citata.

Quelle estati dei primi anni 90

E c'è un altro motivo per cui ci riesce facile associare l'estate agli horror; a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, c'era un appuntamento imperdibile per ogni fanatico dell'horror che si rispetti, bisognava aspettare pazientemente che il Festivalbar finisse, e solo l'attacco di quella sigla avrebbe scatenato in noi i primi brividi. Cosa avremmo scoperto in quelle afose sere di luglio ed agosto? Benvenuti a Notte Horror, contenitore di film di genere, andato in onda per anni su Italia 1 (e su cui tuttora fa capolino) ma il suo apice qualitativo lo raggiunse proprio nelle sue prime intramontabili rassegne. Nelle quali avremmo scoperto quel gioiellino di Cabal, scritto e diretto da Clive Barker, avremmo fatto la conoscenza di Charlie Brewster e del suo indimenticabile mentore Peter Vincent in Ammazzavampiri, avremmo scoperto di avere un terrore atavico nei confronti di grossi camion e distributori di lattine in Brivido, primo ed unico exploit registico di Stephen King, ci saremmo avventurati in misterioso museo dove le statue prendevano vita con Zach Galligan (di gremliniana memoria) in Waxwork - Benvenuti al museo delle cere, e.... tanto, troppo altro. Probabilmente, cari lettori e lettrici, questo meriterebbe un altro speciale.

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