Tom Cruise contro tutti: ecco perché gli USA hanno massacrato La Mummia

Gli Stati Uniti contro Tom Cruise: La Mummia penalizzato al Box Office anche per le sue manie di controllo, ecco cosa sta succedendo.

Tom Cruise contro tutti: ecco perché gli USA hanno massacrato La Mummia
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Dell'argomento Tom Cruise abbiamo già parlato abbondantemente dopo l'uscita de La Mummia, abbiamo persino scritto un editoriale insinuando che dovesse almeno provare a cambiare carriera, visti i suoi 55 anni all'orizzonte. Niente, non vi abbiamo convinto, anzi abbiamo scoperto che l'eterno ragazzo di Hollywood è estremamente amato in suolo italiano, la stessa cosa però non si può dire degli americani. Riprendiamo infatti l'argomento perché negli USA La Mummia ha scatenato un vero e proprio caso mediatico, il film che lancia definitivamente il Dark Universe di Universal non ha convinto per nulla né critica e né pubblico a stelle e strisce, e il problema principale della pellicola sembra essere proprio lui: Tom Cruise. Secondo l'opinione pubblica del nuovo continente, Cruise sarebbe un presuntuoso, una persona che ama avere i riflettori soltanto per se, e che per questo motivo non lascerebbe poi troppo spazio ai colleghi sul set. Che Cruise però sia perfezionista e un tantino egocentrico non è certo un mistero, basta vedere anche solo quello che ha combinato durante la première newyorchese de La Mummia appena la scorsa settimana.

Modalità Primadonna

Tom Cruise è stato il mattatore della serata, è salito sul palco del teatro AMC Loews Lincoln Square 13 presentando il regista Alex Kurtzman e tutti i suoi colleghi, improvvisando poi un discorso lungo ben 10 minuti. 10 imbarazzanti minuti per l'intero cast, rimasto ad ascoltare accanto a Cruise immobile e senza possibilità di intervento. Nel discorso, paradossalmente, l'attore di Top Gun ha elogiato il suo intero team, poiché "un film non si fa certo da soli, c'è bisogno di una grande squadra, una grande famiglia". La medesima rimasta ferma ad ascoltare, senza possibilità di fare altro. Cruise ha inoltre ribadito il grande impegno messo nel film, come del resto fa di solito: "Io non giro semplicemente dei film, dò ad ogni lungometraggio tutto quello che ho e mi aspetto lo stesso dalla crew che ho attorno". Tanto è bastato per indispettire ulteriormente il pubblico, già abbastanza convinto di avere a che fare con un inguaribile megalomane.

Box Office deludente

Tutto questo si è anche tradotto in incassi deludenti per il film, che negli USA è partito raccogliendo soltanto 32 milioni, schiacciato anche da Wonder Woman uscito giorni e giorni prima. È andata meglio nel resto del mondo, dove Cruise è più apprezzato che in patria, dove i milioni incassati sono stati 142. Certo troppo poco se pensiamo che l'intero progetto è costato 190 milioni di dollari per la produzione e altri 100 milioni per l'uscita in tutto il mondo. Parliamo dunque di un botteghino abbastanza deludente, per non parlare delle recensioni: noi italiani siamo stati più o meno bilanciati, su Everyeye abbiamo dato al film una sufficienza piena, poiché fa quel che deve fare senza particolari pregi e con qualche difetto. In America invece la povera mummia è stata letteralmente massacrata, anche per motivi estranei alla pellicola in se.

Sottomesso al controllo

Sotto attacco sempre il povero Tom Cruise e le sue manie di controllo: sembra infatti che senza di lui nessuno potesse muovere foglia sul set. Il suo arrivo è stato successivo a quello di Alex Kurtzman sulla sedia da regista, eppure si è potuti andare avanti solo grazie alla sua benedizione. In molti fra l'altro lamentano il fatto che Cruise sia stato il vero regista del film, che Kurtzman - forse poco esperto come regista per un progetto di simile portata - sia stato soltanto un burattino di facciata. Cruise avrebbe avuto il potere anche di cambiare alcune parti di sceneggiatura: per cambiare linee di script che non gli andavano a genio pare abbia messo due scrittori fidati accanto a Christopher McQuarrie, lo sceneggiatore designato da Universal.

Grazie a questo stratagemma, la sua parte avrebbe avuto prevalenza sulle altre, persino della mummia stessa. Il capolavoro finale sarebbe poi arrivato con la fine delle riprese: per mettere insieme le varie scene del film, Cruise avrebbe chiamato all'ordine il suo montatore di fiducia Andrew Mondshein, autore del Final Cut arrivato nelle sale. Abbiamo dunque davvero a che fare con un mostro famelico di controllo? Forse, com'è anche probabile che buona parte del pubblico e dei critici sia soltanto invidiosa, chi può saperlo. Di certo Tom Cruise si è presentato alla première del film ringraziando tutto il suo staff, ha spinto a più non posso un progetto a cui teneva particolarmente e a cui ha badato lungo l'intera produzione. Senza una star del suo calibro, probabilmente La Mummia non avrebbe raccolto neppure i soldi che ha guadagnato sinora. Severi si, ma non bisogna mai dimenticare di essere giusti e obiettivi.

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