Tim Burton: la top 5 dei suoi 'ragazzi speciali'

Tim Burton non è nuovo a narrare le avventure di “ragazzi speciali”. Ecco quali sono i 5 personaggi più riusciti della sua cinematografia.

Tim Burton: la top 5 dei suoi 'ragazzi speciali'
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Visionario è l'abusato aggettivo che meglio di ogni altro qualifica il cineasta californiano Tim Burton. La sua cinematografia, infatti, ha da sempre una connotazione fiabesca e gotica in cui si muovono stravaganti personaggi in cerca "d'altrove" e spesso caratterizzati da una poetica solitudine. È questo il motivo per il quale nessuno meglio di lui avrebbe potuto trasporre sul grande schermo il romanzo, nonché fenomeno editoriale, scritto da Ransom Riggs: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine. Pur non potendosi annoverare tra i film più riusciti di Burton, Miss Peregrine - La Casa dei Ragazzi Speciali ha in sé molte delle tematiche a lui care e altrettanti eccentrici comprimari che sono stati resi alla perfezione dall'istrionico regista che fin dai suoi lontani esordi ha dato vita ad alcuni dei più bei personaggi della cinematografia. Ecco, in particolare, quali sono i 5 "ragazzi speciali" e indimenticabili le cui vicissitudini da "diversi" ci sono state narrate dal poliedrico Tim Burton.

5) Pee Wee (1985)

Dopo qualche anno trascorso a mettere il suo talento alla mercé dei Walt Disney Studios, Tim Burton nel 1985 diresse il suo primo lungometraggio basato su un personaggio molto noto in America grazie al The Pee-wee Herman Show: Pee-Wee. Eterno bambino alla perpetua ricerca delle sua bicicletta, Pee-Wee è uno dei personaggi più frizzanti e meno dark che Burton abbia mai portato sul grande schermo grazie, anche e soprattutto, all'attore che al cinema come in tv lo ha interpretato: Paul Rubens.

4) Beetlejuice (1988)

Il primo lungometraggio che unisce al genere fantasy una buona dose di grottesco, in perfetto stile Burton, è Beetlejuice - Spiritello Porcello. Il film, che racconta la storia dei fantasmi della famiglia Maitland che tentano in tutti i modi di cacciare dalla loro proprietà i nuovi e vivi inquilini, vede tra i personaggi principali un demone di nome Beetlejuice (Michael Keaton) la cui peculiarità è quella di essere un "bio-esorcista" ovvero uno spirito che è in grado di sbarazzarsi degli umani per dare pace ai suoi simili. Forte di uno dei più tipici e amati "ragazzi speciali" e burtoniani, il successo di Beetlejuice è stato straordinario tanto da ispirare alcuni parchi a tema e una serie animata. Ancora oggi, inoltre, si parla di un possibile sequel del film che sarebbe assolutamente coerente con l'aperto finale del lungometraggio.

3) Vincent (1982)

La spiccata e surreale vena artistica di Tim Burton si è palesata fin da quando il cineasta era giovanissimo tanto che, a soli 18, il regista ha vinto una borsa di studio presso i Walt Disney Studios diventando nel 1979 uno degli animatori della notissima casa di produzione. In quegli anni Burton realizzò una delle sue prime opere in stop-motion: Vincent. Il cortometraggio segue la storia di un bambino ossessionato dall'attore Vincent Price e dai racconti di Edgar Allan Poe, tanto da perdere completamente la cognizione della realtà. Il piccolo Vincent, le cui passioni ossessive sono certamente autobiografiche, è cronologicamente il primo, splendido, "ragazzo speciale" nato dalla fantasia di Burton.

2) Victor (2005)

Se escludiamo il delizioso Frankenweenie, che altro non è che l'adattamento dell'omonimo lungometraggio che Tim Burton stesso scrisse e diresse nel 1984, è da almeno un decennio che il visionario regista non riesce a portare sul grande schermo un film degno della sua cinematografia. L'ultima pellicola squisitamente burtoniana dall'inizio alla fine è La Sposa Cadavere. Interamente girato in stop-motion il lungometraggio è la storia del timido e impacciato Victor Van Dort che, dopo essere scappato in preda al panico per aver sbagliato a pronunciare la promessa d'amore durante le probe del matrimonio con la sua promessa sposa Victoria, per errore mette l'anello nuziale al dito della Sposa cadavere Emily. Da qui ha inizio un avventura negli inferi basata su un racconto folcloristico ebreo e ambientata da Burton nella sua amata epoca vittoriana. In La Sposa Cadavere sono tanti i "ragazzi" speciali - vivi o "non vivi" - che compaiono ma è proprio Victor con la sua grazia, la sua malinconia leggera ed il suo romanticismo ad essere il "più speciale" di tutti.

1) Edward (1990)

Film natalizio per eccellenza e tutt'ora considerato l'opera migliore di Tim Burton, Edward Mani di Forbice segna l'inizio del proficuo sodalizio tra il regista e il mutevole attore Johnny Depp. Il lungometraggio è il sunto di tutte le tematiche e le passioni - letterarie e cinematografiche - di Burton. La pellicola, infatti, narra le vicende di Edward un ragazzo nato da l'esperimento di un inventore morto d'infarto prima di poterlo completare e che viene adottato dalla borghese famiglia Boggs nonostante le sue mani a forma di forbice. Il lungometraggio è palesemente ispirato a noti romanzi quali Frankenstein di Mary Shelley (a cui Burton si rifà spesso e volentieri) e alla leggenda francese de La Bella e la Bestia. Oltre ad essere il "ragazzo speciale" meglio riuscito di Burton, Edward è anche l'esempio di come la "diversità" sia in realtà una dote e non un difetto, soprattutto se messa a paragone con la mediocrità delle famiglie americane (e non solo) che vivono unicamente di cliché e apparenza.

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