Speciale The Mighty Thor

E' la volta di conoscere il dio del tuono, il possente Thor!

Speciale The Mighty Thor
Articolo a cura di

Introduzione a cura di Marco Lucio Papaleo

Cinquant'anni, per una divinità, non sono nulla. Per un personaggio tratto dai fumetti, invece, sono decisamente un bel traguardo. Un traguardo che nel 2012 il possente Thor, storico eroe di casa Marvel Comics, taglierà con la veemenza di un fulmine.
Il dio del tuono è un personaggio molto amato dagli appassionati dei fumetti americani, e i suoi albi, andandosi a piazzare a metà strada fra le storie classiche dei supereroi e i miti fantasy, raccolgono un pubblico trasversale tramite un dualismo umano-divino che, per quanto semplificato, è significativo. Donald Blake è difatti un bravo medico, dal cuore gentile, ma insicuro nei rapporti umani e per di più claudicante. Un uomo qualunque, dalle grandi potenzialità ma bloccato dai limiti umani. Tuttavia, grazie ad un bastone magico rinvenuto durante un viaggio in Norvegia, Blake è in grado di trasformarsi in un dio mitologico possente e quasi invincibile, quando il suo senso di giustizia gli intima di battersi per i più deboli con determinazione. Al contempo Thor è una divinità potentissima eppure costretta a imparare il significato dell'umiltà, potendo ricorrere ai suoi poteri solo per giuste cause e altrimenti rinchiusa nel corpo di un umile umano, per di più all'apparenza insignificante. Tutto torna, dunque, nell'ottica del 'supereroe con superproblemi' tanto cara a Stan "il sorridente" Lee, presentandoci un personaggio che naturalmente, in cinquant'anni di vita, ha visto numerose trasformazioni e incarnazioni, fino ad arrivare a quella cinematografica, punto di arrivo della dissertazione a cura di Mauro Antonini, che continua il suo specialissimo Focus on sui protagonisti dell'atteso The Avengers. Il tutto condito, come di consueto, da una vignetta di PiccionCinema.
"I'm the lord of the wastelands/ A modern day man of steel/ I gather darkness to please thee / And i command you to kneel"
Kiss - God of Thunder

I fumetti di supereroi sono la mitologia contemporanea: la struttura narratologica dei comic book statunitensi, infatti, riprende il concetto stesso di mito classico ampliandolo e rielaborandolo per un audience attuale. Proprio come nella tradizione mitologica i fumetti di supereroi presentano un flusso narrativo ininterrotto e continuo, dove i singoli personaggi, e le situazioni che li comprendono, devono essere considerate come interrelazionate tra loro in un unico universo pulsante.


Inoltre originariamente il mito - che deriva da una parola greca che vuol dire "spiegazione" - si sviluppa come una forma di narrativizazione del vissuto di chi lo fruisce, che fornisce risposte sui fenomeni inspiegabili che circondano l'uomo e sulle origini del mondo. Va da se che l'utente di ogni storia mitologica deve prendere la stessa come facente parte del medesimo universo in cui vive, e non come una storia fantastica staccata dalla realtà. Tutto ciò non è così distante dall'idea base con la quale Stan Lee fondò l'universo Marvel Comics: nel pensiero dell'autore gli eroi Marvel dovevano vivere nel presente narrativo e agire in scenari che il pubblico avrebbe dovuto riconoscere come i propri, come ad esempio la città di New York, teatro di moltissime avventure dei più disparati eroi, in opposizione alle sue versioni metaforiche (Metropolis; Gotham City) nei fumetti della concorrente DC Comics. Inoltre, sempre per distanziarsi dai paladini integerrimi della DC (almeno nella loro versione classica) e per favorire l'identificazione col lettore, Lee stabilì che gli eroi Marvel sarebbero stati personaggi problematici, affetti da debolezze umane ed inclini a diventare eroi spesso a seguito dei propri errori. Gli esseri superumani della Marvel, dunque, si fanno da subito carico di un'umanità struggente, esattamente come gli dei del mito sono soggetti a tutti i vizi e le virtù tipiche dell'uomo. Inoltre Lee non solo flesse la retorica del mito su quella del supereroe ma fece sì che nell'universo Marvel interagissero veri e propri personaggi mitologici pre-esistenti, tratti dalle più disparate culture e dal folklore. Sicuramente, in questo grande disegno, massima fortuna andò alla riscrittura della mitologia nordica grazie alla trovata di rendere un supereroe il dio norreno delle tempeste: Thor. La versione Marvel del personaggio appare per la prima volta sul numero 83 dell'antologico Journey Into Mystery datato 1962 (annus mirabilis per gli eroi Marvel, in quanto lo stesso in cui videro la luce Spider-Man e Hulk), scritto da Stan Lee< e Larry Lieber e disegnato dall'infaticabile "Re dei Comics" Jack Kirby.

La fama guadagnata dal personaggio fece sì che la testata, dal numero 125 del 1966, cambiasse definitivamente nome in The Mighty Thor. I fumetti di Thor sono molto fedeli alla mitologia classica norrena, molti dei protagonisti che li popolano sono tratti direttamente dalle saghe che li hanno ispirati e anche la loro psicologia, così come il loro ruolo all'interno delle storie è assolutamente rispettoso delle fonti antiche. Ciò che Stan Lee aggiunge al mito è la trovata di trasporre Thor sulla Terra al tempo presente, così da farlo interagire con tutti gli altri personaggi da lui ideati e avvicinarlo al mondo del lettore. Il meccanismo narrativo che l'autore mette in opera è quello, tipico, dei "grandi poteri da cui derivano grandi responsabilità" varato sui comics di Spider-Man: il Thor dei comics, infatti, bellicoso e incline ad agire con impulsività viene bandito da Asgard (la dimora degli dei) dal padre Odino ed esiliato sulla Terra affinché impari l'umiltà e il rispetto. Nelle storie classiche Thor viene legato ad una controparte umana, il Dr Donald Blake, altro elemento che lo rende un personaggio tipicamente Marvel. Il Dr Blake, che si trasforma nel Dio del Tuono dopo che, durante una spedizione esplorativa, viene in possesso del mistico martello Mjonlir (il maglio magico che racchiude il potere di Thor e può essere sollevato solo da chi è degno di ottenerlo), dona a Thor una doppia identità tipicamente supereroica. Inoltre, essendo Blake un personaggio affetto da disabilità fisiche (è zoppo e deve aiutarsi a deambulare con un bastone) stabilisce la tipica dicotomia dei supereroi Marvel secondo cui l'uomo presenta tutte le debolezze che l'icona deve trascendere. L'invalido Dr Blake che, battendo a terra il suo bastone, si trasforma nel semi-divino Thor, in fondo, ricostruisce - in ambito magico - il rapporto figurale/teorico che c'è tra Hulk, dalla forza incredibile ma dall'intelligenza limitata, in rapporto al mingherlino ma intelligentissimo Bruce Banner.

Sebbene è proprio in coppia con Hulk che Thor guadagna la sua prima versione live-action, nel tv movie Thor e Hulk - Gli invincibili (1988) legato alla serie tv L'incredibile Hulk, il suo vero esordio live-action in grande stile è indubbiamente legato al mondo del cinema con il film Thor, diretto nel 2011 da Kenneth Branagh e inserito nel progetto Marvel Studios. Branagh è una scelta particolare da parte degli Studios che, introducendolo nel progetto, dimostrano di voler dedicare a Thor un'attenzione autoriale di grande rispetto. Branagh conferisce agli intrighi di potere e alle faide familiari di Asgard un approccio Shakespeariano - in onore all'idea di Stan Lee secondo cui le storie di Thor debbano avere una dialettica e uno svolgimento vicino a quello delle tragedie del Bardo - ma allo stesso tempo assoggetta lo stile del film (specialmente nelle scene "terrestri") ad un approccio comedy e disimpegnato già di successo sul primo Iron Man di Jon Favreau, che ha varato gli Studios. La missione principale dei Marvel Studios rimane, infatti, quella di coniugare in un unico universo tutte le pellicole da loro prodotte, col risultato di una omologazione stilistica che lasci da parte scelte autoriali o troppo elusive. Non è un caso, infatti, che Thor, così come il suo malvagio fratellastro asgardiano Loki, il dio degli inganni, torneranno sugli schermi - interpretati nuovamente da Chris Hemsworth e Tom Hiddleston - nell'epico The Avengers di Joss Whedon (2012) accanto a Iron Man, Hulk, Capitan America e molti altri eroi dei comics già apparsi in pellicole a marca Marvel Studios.
Mauro Antonini, giornalista crossmediale, scrittore ed autore, nonché curatore di Road to the Avengers, è anche autore di PiccionCinema, la popolare webseries che ci allieterà con le sue tavole, alcune delle quali realizzate apposta per l'occasione. Non perdetevi la prossima incursione di Piccion nel mondo degli Avengers, lunedì prossimo!
Piccion è un piccione viaggiatore, con il potere speciale di comparire nei momenti focali di tutta la storia del cinema. Invade spazi che non gli appartengono, si imPICCia, e si trova di vignetta in vignetta sbalzato in situazioni che lo vedono in pericolo o pronto a fare amicizia con le icone del cinema classico e contemporaneo. Piccion appare online ogni settimana in una "rubrica disegnata" in un elegante bianco e nero "classico" dal titolo PICCIONCINEMA, ad opera di Mauro Antonini, giornalista, studioso di cinema, comics e cultura pop e disegnatore, ed è visionabile sul suo blog e sulla pagina Facebook del progetto.
Stay Picc!!

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