Speciale The B-Movieye - Kaiju eiga mania!

I mostri giapponesi in dvd

Speciale The B-Movieye - Kaiju eiga mania!
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Popolarmente vengono chiamati "film di mostri giapponesi", ma il termine giusto per definirli sarebbe "kaiju eiga", ovvero "film di mostri giganti", facenti parte del filone nato con quel mitico Godzilla (in originale Gojira) che, girato in bianco e nero, nel lontano 1954, da Ishiro Honda, era un po' la rilettura dagli occhi a mandorla dell'americano Il risveglio del dinosauro, firmato l'anno precedente da Eugène Lourié (autore tra l'altro di quel Gorgo che, nel 1961, sfruttava sulle strade di Londra una vicenda tipicamente godzilliana).
Però, a differenza della pellicola di Lourié, che si avvalse degli effetti speciali a cura del maestro della stop motion Ray Harryhausen, il lungometraggio di Honda, evidente allegoria su celluloide riguardante le pericolose conseguenze delle radiazioni nucleari disperse in seguito ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, optò per un goffo costume indossato dall'attore di turno. Stratagemma che ha finito presto per incarnare l'elemento affascinante di questa tipologia di prodotti, talmente evidente nel suo essere artificiale da permettere ai vari titoli di assumere un andamento generale tutt'altro che distante da quello che caratterizza tanti cartoon... e meglio, ancora, l'universo dei giocattoli. Quindi, considerato l'interesse che il mercato dell'home video digitale ha riservato a questo sottogenere, costituito da titoli raramente distribuiti in formato vhs dalle nostre parti e che ebbero al massimo una ristretta diffusione tramite le tv locali ai tempi dell'era analogica, ci sembra giusto dedicargli una puntata della nostra rubrica.

Dogora

Sempre all’interno della collana Monsters collection, Passworld annovera questo film diretto nel 1964 da Ishiro Honda che, conosciuto anche con il titolo Dogora-Il mostro della grande palude, in realtà non sarebbe classificabile come kaiju eiga. Si tratta di una commistione di fantascienza giapponese e stereotipi del film di gangster a stelle e strisce che vede una banda di ladri di diamanti, un ispettore di polizia e uno scienziato impegnati a fronteggiare una razza di misteriose entità spaziali simili a gigantesche meduse e in cerca di carbonio. Ma di monster movie c’è ben poco, in quanto la maggior parte dello script si concentra sulla sottotrama spionistica.

Watang! Nel favoloso impero dei mostri

Diretto anche questo da Ishiro Honda e lanciato in dvd da Passworld, è il quarto film che ha per protagonista Godzilla, già tornato all'opera, dopo il capostipite, ne Il re dei mostri di Motoyoshi Oda e ne Il trionfo di King Kong (sempre di Honda), rispettivamente del 1955 e del 1962.
Datato 1964 e girato a colori, parte dalla figura di un impresario spregiudicato che decide di guadagnare esibendo in pubblico un uovo di Mothra, gigantesca falena introdotta nel filone da Honda con Mosura, di tre anni prima, e che rappresenta una divinità per i minuscoli abitanti di Infant Island, i quali guardano con ostilità gli esseri umani, in quanto responsabili dell'inquinamento ambientale generato dagli esperimenti atomici.
Infatti, mentre le due fatine gemelle dell'isola, conosciute come Sojibin, cercano di far capire quali devastazioni accadrebbero se la creatura si liberasse in cerca di cibo, accanto a un chiaro attacco al pensiero capitalista non è certo un messaggio d'impegno ecologico a rimanere celato; con il lucertolone radioattivo che, pronto a scatenarsi per le strade, simboleggia ancora una volta la minaccia nucleare, e Mothra, incarnazione della natura, a rappresentarne il degno avversario.
Per circa 89 minuti di visione che, ricchi d'azione, non solo sembrano sfoggiare effetti speciali meglio del solito, ma sfruttano un design del costume godzillesco rientrante tra i migliori di sempre.

King Kong-Il gigante della foresta

Altro titolo digitale Passworld, con Honda di nuovo al timone di regia, è il lungometraggio tramite cui, nel 1967, la Toho torna ad occuparsi del gorilla più famoso della storia de cinema, in seguito al grosso successo ottenuto dal match contro Godzilla citato nella scheda precedente.
La storia vede protagonisti da un lato il dottor Nelson, lavorante agli scavi archeologici che proverebbero l'esistenza di King Kong, e dall'altro il dottor Who, il quale, intento a scovare al Polo Nord una misteriosa sostanza nucleare che permetterebbe il dominio del mondo, ha costruito Mechani-Kong, clone cyborg del primate. L'evoluzione della vicenda, però, vuole che il robot si guasti, spingendo Who a rapire il Kong originale, che, una volta liberatosi, ingaggia una dura lotta contro il suo duplicato meccanico in cima alla Tokyo Tower; mentre cerca anche di liberare una bella bionda di cui si è innamorato.
A partire da quest'ultimo aspetto, quindi, è chiaro che, nel corso dei coinvolgenti 105 minuti di visione, tutt'altro che assenti siano i riferimenti al primissimo King Kong diretto nel 1933 da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack.
Del resto, come non ricordarlo anche nelle sequenze in cui il simpatico scimmione si trova a combattere contro un grosso serpente marino e un gorosaurus, aprendogli la mascella fino a rompergli le fauci nella stessa maniera del super classico interpretato da Fay Wray?

Atom-Il mostro della galassia

Ancora Honda alla regia, ancora Passworld a rappresentare l'etichetta italiana distributrice del dvd, abbiamo questa volta una vicenda fantascientifica risalente al 1970 che sfodera, però anche alcuni elementi che sembrano vagamente ricavati dalle avventure raccontate da Jules Verne.
Si parte da un veicolo telecomandato inviato dalla Terra in esplorazione verso Giove, ma sul quale s'insinua, a insaputa degli esseri umani, una misteriosa entità extraterrestre in forma gassosa che, una volta giunta sul nostro pianeta, s'impadronisce di una seppia ingigantendola e trasformandola in Gezora.
E bisogna dire che, lasciata da parte qualsiasi pretesa di credibilità (del resto, nessuno di questi lungometraggi mira al risultare realistico), il gommoso calamarone con occhi fissi spalancati non può fare a meno di suscitare sane risate all'insegna del "brutto ma divertente"; soprattutto dal momento in cui, anziché starsene in acqua, dimostra anche di essere in grado di camminare sulla terraferma per attaccare villaggi.
Ma non è l'unico mostro protagonista dei circa 84 minuti di pellicola, perché, oltre a mutare in sorta di automi-zombi i terrestri, l'alieno penetra in un granchio e in una mata mata; trasformandoli, rispettivamente, in Ganime e Kamoeba.

Gamera contro il mostro Gaos

Cambiamo casa di produzione, passando dalla Toho alla Daiei, il cui personaggio di punta fu l'enorme tartaruga volante Gamera, risvegliata dal suo sonno millenario in seguito allo schianto di un bombardiere armato di testate nucleari al Polo Nord.
Accadeva in Daikaiju Gamera, mai uscito in Italia e diretto nel 1965 dallo stesso Noriaki Yuasa che ha firmato due anni dopo questo terzo capitolo della serie (in mezzo, nel 1966, c'è stato il secondo: Attenzione! Arrivano i mostri! ci Shigeo Tanaka), finalmente disponibile su disco italiano grazie alla romana Mosaico Media.
Non solo si tratta, di sicuro, dell'episodio maggiormente ricordato da chi, nei lontani anni Ottanta, aveva avuto modo di vederlo trasmesso dalle emittenti locali, ma è anche uno dei migliori della serie (forse il migliore), destinato ad indirizzare una volta per tutte verso il pubblico dei bambini le storie raccontate.
Infatti, richiamato dalla lava che esce dal monte Fuji, in quanto ghiotto di fuoco, Gamera si trova questa volta a combattere contro il mostro del titolo, emerso in seguito a movimenti tellurici e che si alimenta di sangue, nonché responsabile del rapimento del piccolo Eichi.
Come di consueto, quindi, si sguazza allegramente tra distruzione di modellini e creature che se le danno di santa ragione. Ma con quei connotati di cartone animato in carne ed ossa che, accennati nell'introduzione a questo speciale, risultano ancor più accentuati a causa del citato target di riferimento. E il movimento non manca davvero.