Tenet rinviato ancora: come verrà distribuito il film di Nolan?

La Pandemia da Coronavirus ha tagliato nuovamente le gambe all'uscita del thriller nei cinema USA, ma una nuova strategia marketing è all'orizzonte...

Tenet rinviato ancora: come verrà distribuito il film di Nolan?
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Tenet di Christopher Nolan sta imparando a caro prezzo una lezione già interiorizzata negli ultimi anni da The New Mutants: che i ritardi, i problemi e i compromessi sono parte integrante del cinema. Nel caso del nuovo thriller sci-fi del regista di Inception e Dunkirk il posticipo non viene però da criticità relative al film in sé, perché il caos creatosi attorno alla sua distribuzione (ma così anche per Mulan o altri importanti titoli) è interamente generato dalla Pandemia da Coronavirus e dalla malsana politica americana, che nulla sta facendo di realmente concreto per combattere l'aumentare dei contagi, remando persino contro misure cautelative e precauzione generali. Gli USA sono infatti il Paese più colpito al mondo dal virus, seguiti dal Brasile, dall'Iran e dall'India, ma il paradosso di una nazione tanto grande e patriottica è adesso questa divisione interna circa la guerra alla Pandemia, che anche gli Stati più virtuosi come quello di New York non stanno affrontando al massimo delle proprie possibilità e responsabilità.

Questo ha generato di conseguenza un vero divario concettuale, sociale e civile in merito all'atteggiamento e alle precauzioni da tenere davanti a un nemico invisibile e insidioso come il Covid-19, portando Texas, California o Florida a una situazione emergenziale ancora oggi davvero critica rispetto ad altri Stati USA o nazioni estere. Conseguenza marginale e settoriale di questa terribile condizione di stallo e paura è stata allora l'impossibilità di riaprire i cinema in mercati regionali importanti negli Stati sopra citati, costringendo gli esercenti a un lockdown prolungato e le grandi distribuzioni a posticipare i titoli "di grido" della stagione estiva, tra cui appunto Tenet. La notizia delle ultime ore è che il thriller sci-fi di Nolan non uscirà più il 12 agosto, slot impossibile da mantenere dato l'aumentare dei contagi in Nord America, e che è stato rimandato a data da destinarsi. L'annuncio d'appoggio ha però confermato l'arrivo di una nuova strategia di marketing e distributiva, che è quello che attualmente, in tutta questa incertezza, ci interessa.

Inversione distributiva

Nel dare il triste annuncio al pubblico, soprattutto americano, il presidente di Warner Bros, Toby Emmerich, ha dichiarato su Tenet: "Condivideremo a corto giro la nuova data d'uscita del film per il 2020. Non stiamo comunque trattando il progetto come un tradizionale lancio globale day-and-date, tanto che i prossimi piani di marketing e distribuzione rifletteranno proprio questa strategia".
Analizzando in dettaglio il breve discorso si nota prima di tutto uno straordinario parallelismo concettuale con il film in sé, che ricordiamo racconta di una misteriosa agenzia di spionaggio impegnata a fermare lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale, sfruttando nel farlo la meccanica quantistica e l'inversione temporale. Il parallelismo è proprio nell'Inversione, nel caso specifico distributiva, dato che quello che sta proponendo Emmerich è un modello d'uscita ribaltato, prima nei mercati esteri, fisiologicamente più piccoli, e poi negli Stati Uniti d'America. In contesto - come già scherzosamente fatto notare da qualcuno - Tenet lo stiamo vivendo davvero.

Andando oltre la battuta, le intenzioni di Warner Bros. sono chiare eppure al contempo un po' fumose. Cristallino è il senso del congelamento dell'uscita americana del film: dopo due tentativi falliti di posticipo per volere stesso di Christopher Nolan, il terzo deve guardare con lungimiranza al mercato e alle problematiche interne allo stesso. Hanno provato a essere positivi finché la situazione lo ha permesso, adesso è arrivato il momento di essere tristemente realisti.

E la verità è che Tenet, negli USA, non può uscire al cinema perché troppe sale sono chiuse (se non quasi tutte), i contagi sono in netto aumento e il pubblico non è intenzionato a passare due ore e quaranta (questa la durata del film, motivo che ne mina l'uscita in Cina) in un luogo chiuso. Per rientrare inoltre nei costi di produzione - circa 250 milioni di dollari escluso il marketing - il thriller di Nolan dovrebbe incassare la bellezza di 800 milioni di dollari, cifra oggi come oggi davvero elevata da raggiungere.
La parte nebulosa dei propositi di Warner, invece, si riscontra nella strategia estera, essendo un vero campo minato da attraversare con circospezione e con passo leggero, così da non commettere errori grossolani che potrebbero costare alla major un inaccettabile flop commerciale.

Una difficile scacchiera

Tolto dallo slot d'uscita agostina, Tenet non ha ricevuto una nuova data statunitense proprio a scopo precauzionale, così da puntare finalmente su di una nuova strategia distributiva coerente con la situazione pandemica e tutte le relative ripercussioni. Non c'è ancora nulla di confermato ed è presumibile pensare che avremo le prime informazioni al riguardo nelle prossime settimane, eppure l'idea è quella che già abbiamo anticipato sopra: pubblicare Tenet nei mercati internazionali prima e in America poi. Questo, purtroppo, non significa per forza di cose mantenere intatte le date d'uscita recentemente ufficializzate, come ad esempio quella del 26 agosto per l'Italia, perché anche nel resto del mondo i cinema non hanno riaperto e la situazione è comunque instabile (e probabilmente lo sarà fino all'arrivo del vaccino o alla scomparsa del virus).
Viene da sé la necessità per Warner Bros. di ripensare l'intera scacchiera delle uscite riflettendo sui mercati più importanti, specie del Vecchio Continente. Ve lo diciamo subito: rispetto a Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, l'Italia rappresenta il quinto o sesto mercato europeo, dunque non il più importante.

Al momento i Paesi che hanno riaperto sono Germania, Francia e Spagna, ma ad esempio in Catalogna stanno aumentando i nuovi contagi e in una città metropolitana importante come Barcellona si sta pensando a un nuovo lockdown, dunque è tutto in bilico su di un sottile filo di incertezza. Questo per dire che in pochi giorni o in un paio di settimane potremmo tornare tutti a casa, a ripensare agli errori commessi in Fase 3, agli assembramenti o al pericolo reale che questo virus rappresenta, allontanando sempre di più la riapertura dei cinema e quindi l'uscita di Tenet e di altri attesissimi film (Black Widow, No Time To Die ecc.).

Detto ciò, un'uscita italiana per il 26 agosto è oggi meno probabile di ieri, ma già metà settembre è una finestra di lancio possibile, magari proprio quel 18 settembre che era la data originale di Tenet. Con le prime certezze di un mantenimento stabile di contagi e senza una gigantesca seconda ondata di ammalati o ricoverati, anche ottobre è un mese valido per un film importante come quello di Nolan. Se Warner manterrà attive alcune finestre distributive tra quelle attualmente annunciate, queste saranno in Germania o Francia, mentre all'estero potrebbero farcela Giappone e Australia e altri mercati di medio-bassa importanza. Niente da fare per la Cina, come dicevamo, dato che al momento film superiori alle due ore di durata non sono ammessi in sala.

Nel discorso distributivo si innesta comunque lo spauracchio della pirateria, che potrebbe remare contro la buona fede della major e affossare ancora di più il mercato statunitense.

È infatti ovvio pensare a una pubblicazione pirata del film a pochi giorni di distanza dall'uscita nel primo Paese disponibile, e considerato l'hype generato intorno al titolo, tutta l'incertezza sulle riaperture e la paura di tornare in sala, è altrettanto vero affermare che saranno in molti a cadere nella trappola del download o dello streaming illegale a prescindere dalla qualità audio o video del film (quasi certamente inqualificabile in quelle vesti). In termini economici, questo significherebbe un vero disastro per Warner Bros e anche per la Syncopy di Nolan, ed è anche lo stesso motivo per cui non si sta minimamente optando per un'uscita in Video on Demand o streaming, dato che la pirateria pesca a man bassa anche dal mondo dei colossi di settore come Netflix, Amazon o Disney+ e delle distribuzioni digitali, per giunta pubblicando i titoli con una qualità eccellente.

Insomma, pur sperando in una valida strategia distributiva prima estera e poi americana, Warner ha ancora molto su cui riflettere prima di potersi dire sicura sull'uscita di Tenet al cinema. Sempre che tutto non vada nuovamente in malora e il film venga definitivamente posticipato di un anno come accaduto ad altri esimi colleghi.

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