Tenet, New Mutants, Mulan e la minaccia della pirateria in Era Covid-19

Analizziamo brevemente l'attuale situazione della riapertura delle sale cinematografiche nell'ottica di una battaglia ancora più dura alla pirateria.

Tenet, New Mutants, Mulan e la minaccia della pirateria in Era Covid-19
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La società civile contemporanea avrà pure subito il duro colpo del lockdown, ma la pirateria non si è fermata neanche davanti alla pandemia, arrivando anzi a sfruttare le conseguenti complicazioni del sistema cinema per spopolare ancora di più. Nei quasi sette mesi che hanno costretto gli esercenti a chiudere le sale cinematografiche, lo streaming e il premium video on demand sono stati strumenti sicuri d'evasione distributiva per le varie major, che hanno scelto di assumersi il rischio di un assist necessario ma non desiderato proprio ai pirati del web, che infatti hanno rintracciato nel tessuto delle piattaforme digitali terreno fertile dove piantare i propri semi parassitari.

Mentre catene come AMC Theater rischiavano la bancarotta (fortunatamente evitata, per ora) e alcuni studios riducevano molti dei loro introiti, la pirateria dominava, come d'altronde ha sempre fatto nell'ultimo decennio.
Una cosa è attaccarsi e godere dei benefici di un apparato in salute, mentre altro discorso è continuare a fiaccare un organismo allo stremo che ha bisogno di totale e autonoma sussistenza.
Niente da fare, invece: nulla è cambiato, nemmeno adesso che il cinema è tornato a respirare un po' di più grazie a Tenet e The New Mutants, che a pochi giorni dalle loro uscite in sala sono già finiti online in versione pirata.

Un passo indietro

Non fraintendeteci: pur non appoggiando in alcun modo la pirateria, che gode senza compromessi del lavoro creativo altrui, comprendiamo il grande ruolo culturale che purtroppo ricopre nella società digital-popolare odierna, anche a fronte di alcune scelte economiche non così apprezzate dal pubblico pagante.
Non tutti possono permettersi un biglietto del cinema, un abbonamento a Netflix, Amazon Prime Video o Disney+, Sky o Now TV, motivo che spinge una buona maggioranza di futuri spettatori a ricorrere allo streaming o al download illegale, ma la verità ancora più basica è che il gratuito e l'immediato attirano l'audience.
Qualcuno scarica senza tregua e in modo totalmente disinteressato, altri trovano piena giustificazione delle loro azioni nell'andare comunque al cinema e acquistare in aggiunta centinaia di euro di prodotti home video all'anno, ma la triste realtà è che appoggiando un'attività come questa si rischia di contribuire al collasso totale del mondo della settima arte (e non solo), compromettendo drasticamente la capacità produttiva e creativa di piccoli o grandi studios e autori.
Non ha senso, insomma, in piena era Covid-19, sfruttare una scappatoia che adesso non è più ignorata neanche dai diretti interessati, che fa davvero paura per tante ragioni diverse.
In primis quella di togliere incassi e quindi risorse al cinema nella sua generalità, per giunta lasciando passare il messaggio che la qualità può essere sottomessa alla visione in sé per pura gratificazione istantanea, per un appagamento effimero della propria curiosità o del proprio ego.

Al netto delle tante discussioni che possono nascere in merito, con pro e contro e con tutta una disamina dell'evoluzione della pirateria dal 2000 a oggi, sappiate che lo streaming o il download illegale - a prescindere da ogni possibile retorica - toglie oggi più che mai linfa vitale al sistema cinematografico per intero, affaticato dai troppi mesi di chiusura, pronto solo ora a tornare lentamente e con difficoltà a pieno regime.

Tenet di Christopher Nolan è un'esperienza unica, cinematica nella sua completezza, ragionata per essere vissuta al massimo delle sue capacità sul grande schermo e non in formato HDCam ripreso con uno smartphone.
Non ha senso, non è rispettoso, non è giusto.
Vale lo stesso per un film che ha sofferto di posticipi e complicazioni varie come The New Mutants, che merita di essere magari anche disprezzato ma in sala, al buio di una visione condivisa, nel pieno rispetto delle normative anti-coronavirus.

Mulan avrà purtroppo vita molto più difficile a causa dell'alto costo del Premier Access (21.99 euro) e dell'uscita direttamente in streaming, il che significa qualità elevata subito e a costo zero.
Il consiglio è quello di attendere dicembre, se proprio non siete interessanti al noleggio anticipato del film (senza limitazioni) e non cadere nel fascino negativo della pirateria.
È questo il momento di dire no e provare a contribuire al risanamento della settima arte da spettatori paganti, con tutte le difficoltà che ne deriveranno.
La strada più facile non è necessariamente la più giusta. E se in ballo c'è una parte importante del futuro cinematografico, qualche sforzo in più per superare insieme l'ostacolo è tutto di guadagnato.

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