Tenet su Netflix: le scene da vedere e rivedere per capire il film di Nolan

Tenet arriva su Netflix: ecco quali sono gli snodi narrativi più difficili del film e le scene da vedere più volte per capire la pellicola di Nolan.

Tenet su Netflix: le scene da vedere e rivedere per capire il film di Nolan
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Tenet è finalmente arrivato su Netflix: il debutto in streaming dell'ultima pellicola di Christopher Nolan si è decisamente fatto attendere, soprattutto se consideriamo che Tenet è uscito al cinema ad agosto 2020, nel bel mezzo della pandemia da Coronavirus, ed è rimasto nelle sale per mesi prima di debuttare anche in home video. Il lancio del film in digitale è il frutto di un'oculata scelta di marketing di Warner Bros., che giusto pochi giorni fa ha diffuso un promo di Oppenheimer, il prossimo progetto di Christopher Nolan, poco prima della presentazione dell'horror Nope, di Jordan Peele. Tuttavia, l'arrivo di Tenet sulle piattaforme digitali è anche un'ottima occasione anche per tutti i fan del cineasta inglese, che possono rivedere il film per districare ogni suo nodo narrativo e fare chiarezza sulla cervellotica opera di Nolan: vediamo dunque insieme le scene più "difficili" di Tenet.

Sparatoria

Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione di Tenet, l'ultimo capolavoro di Christopher Nolan è forse il film narrativamente più ostico del regista, superando pellicole spesso ritenute "difficili" come Interstellar, Inception o Memento.

Che il film setti l'asticella della storia più in alto della media delle produzioni per il grande schermo lo si può vedere fin dalla scena di apertura di Tenet, ambientata al teatro dell'opera di Kiev. Nella scena assistiamo ad una sparatoria tra la polizia ucraina e dei terroristi, alla quale si aggiunge un terzo gruppo di uomini armati, in attesa in un furgone e con tanto di armatura d'assalto. Uno di questi uomini è il Protagonista, interpretato da John David Washington, che si mischia alla polizia e riesce ad entrare nel teatro. Qui, il Protagonista incontra un uomo, ha un breve dialogo con delle frasi cifrate con lui e lo convince a fuggire insieme. Cosa significano le frasi misteriose? Chi è il Protagonista? Cosa ci fa vestito da poliziotto a Kiev? Lo scoprirete solo riguardando il film.

Torniamo alla scena iniziale: il Protagonista e l'uomo misterioso si calano da una finestra e fuggono in mezzo al pubblico, addormentato dal gas soporifero utilizzato dalla polizia ucraina, evitando i proiettili dei terroristi (che intanto hanno indossato delle maschere antigas).

Il Protagonista viene scoperto da un poliziotto entrato nella sala concerti, che gli punta una pistola alla testa ma che viene immediatamente ucciso da un "collega" del nostro beniamino. Quest'ultimo, salvato dal compagno, si fionda fuori dalla sala concerti e si getta nei guardaroba, recuperando da un abito un oggetto non identificato, che però potrete facilmente riconoscere alla seconda visione della pellicola, e si fionda verso il punto di estrazione. Dopo aver re-incontrato l'uomo introdotto pochi minuti prima, il Protagonista parla di un "Incapsulamento" mai visto prima, il che ci lascia pensare che si stia riferendo ad una componente per una bomba nucleare.

E invece no, le cose stanno molto diversamente. Ma non c'è tempo per riflettere: la scena non è ancora finita e, mentre il Protagonista raccoglie le bombe precedentemente piazzate dagli ucraini per uccidere i terroristi (e con loro tutti quanti gli spettatori presenti nel teatro), un altro poliziotto gli punta una pistola alla testa. Qui avviene l'incredibile, o almeno ciò che ad una prima visione della pellicola pare incomprensibile: un proiettile fuoriesce dal buco in cui si è conficcato, attraversa e uccide il poliziotto "cattivo", per poi finire in un'altra pistola, in mano ad una figura che si trova dietro al Protagonista.

Questi riesce a vedere di sfuggita colui che lo ha salvato, e nota che il suo zaino ha un laccio arancione. Un dettaglio vitale per la storia di Tenet, che però verrà spiegato solo negli ultimi minuti del film, contribuendo ad una struttura circolare che impone una doppia visione della pellicola. La scena iniziale, nel giro di una manciata scarsa di minuti, pone le basi per tutto il resto della produzione, distruggendo le certezze dello spettatore sul flusso del tempo e ponendo una serie di interrogativi che troveranno via via risposta nelle due ore successive.

Invertire il tempo

Se la prima scena del film vi è sembra "cervellotica", sappiate che proseguendo nella visione ne troverete persino di più difficili. In realtà, dire che Tenet sia un film complesso non è corretto, o almeno non del tutto, perché la sua narrazione diventa molto più comprensibile dopo un rewatch, come avviene peraltro anche per altre opere di Nolan.

A qualcuno questo tipo di scrittura cinematografica potrebbe non piacere, e non è un caso che per molti Tenet sia il peggior film di Christoper Nolan. Per tutti gli altri, invece, c'è la croce e delizia della pellicola: la scena del "tornello" che capovolge il tempo. Si tratta di una scena che vedrete verso la metà del film, perciò eviteremo di trattarla nello specifico, ma vi basti sapere che, per un paio di volte nel corso della trama, i personaggi passano per dei marchingegni che hanno la capacità di invertire il flusso temporale. In altre parole, attraversandoli sarà possibile muoversi all'indietro nel tempo e non in avanti, ovviamente partendo dal momento di entrata nel "tornello".

Le macchine sono fondamentali per capire le scene di Oslo e Tallin del film, che tuttavia vengono spiegate in modo piuttosto comprensibile dalla pellicola stessa. All'atto pratico, comunque, pare che i tornelli abbiano la capacità di invertire l'entropia di chi (o cosa) vi passa attraverso: vi ricordate i proiettili sparati "al contrario" della scena di apertura? Essi sono dei proiettili la cui entropia è stata invertita, noti più semplicemente come "proiettili invertiti".

Ovviamente, quando nel tornello passano degli esseri umani la questione si complica ulteriormente: è infatti imperativo che chi inverte sé stesso entrando nel dispositivo non venga a contatto con la sua versione non-invertita, pena l'"annichilimento", cioè la morte. Ad un certo punto, in Tenet, viene suggerito che in realtà uno dei personaggi incontra sé stesso in versione non-invertita, ma stranamente l'avvenimento non sembra portare a ulteriori complicazioni.

La battaglia finale

I tornelli e l'inversione temporale sono la giustificazione narrativa delle scene più di impatto di Tenet, ossia l'inseguimento automobilistico di Tallin e, soprattutto, la battaglia finale ideata da Christopher Nolan, che probabilmente rappresenta il momento di maggior complessità del film.

Per capire questa scena dovrete avere ben chiare diverse cose: innanzitutto, una volta sdoganata l'esistenza delle inversioni, dovrete tenere presente che ogni personaggio ha un suo "doppio" invertito, che viaggia nella direzione opposta del tempo, poi dovrete cercare di capire (anche se questo il film lo spiega piuttosto bene) perché il villain voglia invertire il corso del tempo, cosa succede nel momento in cui ciò avviene e cosa c'entra l'algoritmo Tenet in tutto questo. È proprio nel momento in cui è richiesta la padronanza di tutte queste informazioni, insieme ai motivi che muovono i personaggi e agli eventi avvenuti finora, andando sia avanti che indietro nel tempo, che diventa chiaro perché un rewatch di Tenet in streaming diventa obbligatorio per ogni fan, soprattutto grazie alla possibilità di mettere in pausa e far ripartire una scena quando necessario.

Vi lasciamo il brivido di (ri)scoprire tutte quante queste sfumature narrative con una seconda visione di Tenet, ma prima riteniamo importante analizzare cosa si intende per "tenaglia temporale" nell'opera di Nolan. Quella che in inglese viene chiamata "temporal pincer" viene menzionata più volte nel corso degli ultimi minuti della pellicola, e di fatto è una manovra che impone a delle truppe di attaccare il nemico su due fronti temporali.

La manovra, che prende spunto dalla tecnica a tenaglia introdotta da Napoleone a fine Settecento, consiste nell'usare una versione "normale" e una invertita delle proprie truppe per colpire il nemico nello stesso momento. Ovviamente Napoleone non saltava avanti e indietro nel tempo, ma cercava di posizionare i suoi soldati in modo che colpissero gli eserciti avversari da davanti e da dietro, oppure da destra o da sinistra: da qui deriva il nome di "manovra a tenaglia" utilizzato anche da Nolan.

La particolarità di questa manovra è che i soldati che tornando indietro nel tempo, ovvero che si invertono per combattere la battaglia, hanno già vissuto lo scontro e sanno come muoversi sul campo: sanno chi è morto, chi è vivo, dove colpirà il nemico e con quali armi.

Insomma, un vantaggio strategico non indifferente, che è quello che sperano di ottenere anche i protagonisti di Tenet. Sfortunatamente per loro, anche il nemico ha effettuato una tenaglia temporale, perciò sul campo di battaglia si confrontano truppe del presente, del passato e del futuro (a seconda della linea temporale da cui si osserva la battaglia), in quello che rappresenta il culmine del palindromo che dà il titolo al film, il quadrato latino del Sator, che non a caso presta il proprio nome al nemico della pellicola. Lo scontro finale è dunque una battaglia in cui passato e futuro si incontrano nell'epilogo di una continua lotta tra due linee temporali separate che si svolge nel presente.

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