Tenet: inversione temporale e Terza Guerra Mondiale nel nuovo film di Nolan

Addentriamoci nei meandri della nuova, intrigante e scombussolante creazione di Christopher Nolan, analizzando il nuovo trailer ufficiale.

Tenet: inversione temporale e Terza Guerra Mondiale nel nuovo film di Nolan
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Che possa essere il salvatore o meno dell'esperienza cinematografica post-lockdown sarà tutto da vedere, ma il nuovo e avvincente full trailer di Tenet di Christopher Nolan sembra anticipare un film davvero spettacolare. L'intenzione della Warner Bros. è quella di farlo uscire al cinema, probabilmente sempre il 17 luglio come originariamente previsto, eppure la delicata situazione pandemica ha convinto lo studio ad andarci con i piedi di piombo e non promettere l'impossibile. Per questo alla fine del filmato troneggia la scritta "Coming to theaters", senza più una data ufficiale. Cautela. Specie poi se si parla di una produzione da 225 milioni di dollari.

Siamo però arrivati alla fine del lungo, corposo e comunque criptico full trailer saltando a piedi pari la disamina. Torniamo indietro. Invertiamo il flusso d'analisi di Tenet come farebbe Nolan con il tempo all'interno dell'opera, che si preannuncia qualcosa di mai visto prima, di concettualmente incredibile. Ancora una volta legato alla fisica come Inception o Interstellar, questa volta alla meccanica quantistica. Nuovamente incentrato sulla manipolazione temporale e le sue varie applicazioni. Una viaggio imperdibile che aspetta solo di essere vissuto al cinema, sullo schermo più grande possibile.


Viaggi nel tempo? Ma per favore!

Come già intuito nel precedente teaser trailer, la parola d'ordine è Tenet. Palindroma - letta al contrario, dà lo stesso risultato -, legata indiscutibilmente alla storia del Quadrato Magico di SATOR (torneremo a parlarne approfonditamente in uno speciale dedicato), in qualche modo rappresentativa dell'incontro di due linee temporali che procedono verso lo stesso punto zero. È il centro di tutto e nella mastodontica concezione di Christopher Nolan dovrebbe essere il nome di una sorta di Agenzia Segreta.

Proprio in questa, reclutato chissà come e chissà perché (potrebbe c'entrare qualcosa la scena sui binari del treno), milita il nostro protagonista ancora senza nome interpretato da John David Washington. Lo vediamo in apertura in alcune scene di combattimento decisamente concitate rispetto al precedente filmato.
Pochi secondi ed entriamo nel vivo della trama, seppure con i dettagli minimi consentiti. Washington è ancora spaesato e non capisce cosa dovrebbe fare per questa Agenzia di Spionaggio: "Devo avere un'idea della minaccia che affrontiamo". Ci pensa il personaggio di Clemence Poesy a dargli qualche dritta, spunto di riflessione e dimostrazione pratica. Lei sembra una scienziata specializzata proprio nel campo della meccanica quantistica. Conosce insomma il campo di battaglia. L'unica cosa che sa dire al protagonista è che "il loro compito è quello di prevenire la Terza Guerra Mondiale". E dove sono i missili, gli eserciti, i carri armati, morte e distruzione? "Non mi sembra l'Armageddon", sostiene incuriosito Washington.

Concezione un po' troppo vecchio stampo di guerra, converrete. Legata all'ultima di carattere globale. Lo sguardo è invece da rivolgere alla Guerra Fredda, chiamata così proprio per l'assenza di un conflitto militare ma per una forte opposizione politica e ideologica di due grandi nazioni, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica. Combattuta soprattutto dalle agenzie di spionaggio con talpe, informatori, dossier e persino tramite la Corsa allo Spazio, senza contare la Deterrenza Nucleare del Sistema Democratico-Capitalista e di quello Totalitarista-Sociale. Bene: Nolan immagina un nuovo scontro silenzioso tra USA e Russia, mettendo al centro di tutto un qualcosa (arma, progetto, studio?) che potrebbe far scoppiare la Terza Guerra Mondiale, più assurda di quanto si pensi.

Già perché, legato alla meccanica quantistica e (probabilmente) all'Interpretazione a Molti Mondi formulata da Bryce Seligman DeVitt, questo conflitto è sì tra le due nazioni sopra citate ma paradossalmente anche tra due distinte linee temporali, presente e futuro. E come ci insegna il Gatto di Schrodinger, (esperimento atto a illustrare la creazione di paradossi all'applicazione della meccanica quantistica a un sistema fisico), un sistema può esistere in due stati sovrapposti e comunque distinti.

Nolan applica questa interpretazione al tempo e crea qualcosa di concettualmente dirompente, andando a insediarsi in più generi, dalla fantascienza all'azione, perché anche nei combattimenti, negli inseguimenti e nelle sparatorie c'è "un'inversione del flusso temporale" per l'osservatore - che siamo noi mediante gli occhi di Washington -, dal futuro al presente, evidentemente. Qualcosa che non è ancora successo per il protagonista ma che sta per succedere. Viene spiegato bene nella scena del proiettile: Washington non lo spara ma lo "prende". Tutto collide nel momento dello sparo.

Sopravvivenza

L'idea è che ci sia questo villain russo interpretato da Kenneth Branagh intenzionato a portare a termine un pericoloso piano. A differenza di altri, sembrerebbe capace di comunicare col futuro e non solo sperimentarne la presenza nel mondo fisico, e quindi virtualmente conoscere quello che verrà. Il fulcro del racconto pare ruoti molto attorno a questo personaggio, legato e molto interessato a quello di Elizabeth Debicki, che nella già iconica sequenza d'inseguimento in Estonia è "il pacco da recuperare", come si evince da diversi momenti verso la fine del trailer. È dunque essenziale, ma chi è? Forse la madre di qualcuno di importante? Forse qualcuno da proteggere perché in futuro radicalmente fondamentale per la sopravvivenza dell'umanità?
Al momento non ci è dato saperlo e purtroppo il futuro, nella realtà, non sta collimando con il presente, dunque bisognerà aspettare ancora un po' per scoprirlo. Estremamente interessante è comunque il personaggio di Robert Pattinson, il cui impatto scenico è decisamente molto forte. Sembra conoscere da tempo il protagonista, di cui oltre a essere collega è anche amico.

Una spia? Un militare? Sicuramente qualcuno di addestrato e con un piano. O più di uno. Un aereo e uno schianto rientrano in qualche suo progetto e la scena del "questa è la parte un po' drammatica" è già meme. Ricorda potenzialmente l'Arthur di Joseph Gordon-Levitt in Incpetion ed è curioso come Nolan abbia nuovamente optato per mettere insieme una squadra, di cui fa anche parte Himesh Patel ("Mi sembra audace", "Audace va bene, credevo dicesse folle").

Il finale del trailer ci fa però sorgere un dubbio, proprio come succede al protagonista. Dice: "Con l'inversione del flusso del tempo, noi che siamo qui, ora... non significa che non è mai successo?". Se di "tornare indietro" si parla, vuol dire che in quella scena Washington è nel futuro e preoccupato di essere cancellato dall'esistenza? Siamo in una fase avanzata della storia? Magari nel terzo atto? Tante domande, troppa curiosità. Morbosa. Spasmodica. Per citare ancora il protagonista, sorpreso dopo la scena dello sparo, fortunatamente possiamo ridurre tutta questa visione e questi quesiti a una parola: "Uoh!".

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