Tenet: che cos'è il Quadrato Magico di SATOR?

Addentriamoci in questo breve speciale alla scoperta di una delle più grandi ispirazioni - se non la prima - del nuovo film di Christopher Nolan.

Tenet: che cos'è il Quadrato Magico di SATOR?
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Il nuovo e spettacolare full trailer di Tenet di Christopher Nolan ha svelato poco o nulla sulla trama. Gli elementi base del filmato sono: le parti in gioco, qualche linea concettuale, due o tre spunti dell'intreccio su cui ragionare fino all'uscita. Il viaggio del Protagonista interpretato da John David Washington per prevenire la Terza Guerra Mondiale resta dunque ancora criptico; l'idea del flusso temporale inverso tutta da vivere e sperimentare al cinema, dato che sembra proprio essere il fulcro ideale del racconto, l'idea brillante su cui è costruito l'intero film.

Ma da dove arriva? Come dicevamo anche nell'analisi del trailer, parte dell'ispirazione proviene dalla Meccanica Quantistica e dai suoi paradossi d'applicabilità. Esiste però qualcosa di ancora più recondito nella mente di Nolan, una Musa differente da cui non solo ha tratto il titolo della sua opera (mischiandolo con l'anglosassone parola per dire "principio"), perché anche l'intuizione narrativa essenziale proviene da lei, da una cosa: Il Quadrato Magico di SATOR.

Un mistero palindromo

Il ragionamento non è frutto di un accostamento cognitivo personale. Non proviene da un nostro ricordo, puramente speculativo. È suggerito e praticamente confermato direttamente da Nolan e dalla produzione, soprattutto grazie a un gadget regalato dal regista a chiunque abbia lavorato al film. Stiamo parlando di dieci intere troupe di 7 Paesi differenti. Un bel po' di persone, insomma. L'oggetto in questione, neanche a dirlo, è proprio un Quadrato Magico di SATOR, però moderno, componibile e scomponibile, di plastica e acciaio, accompagnato da un negativo del lungometraggio.

Che cos'è, comunque, questo Quadrato? Trattasi di una ricorrente e misteriosa iscrizione latina inserita sempre, in ogni ritrovamento archeologico, all'interno di un quadrato perfetto. La composizione è articolata in sole cinque parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, scritte in orizzontale e in verticale. Non importa, inoltre, da che punto le leggiate, se da destra verso sinistra o viceversa, dall'alto verso il basso e al contrario: il risultato sarà sempre e comunque lo stesso a prescindere da ogni giustapposizione possibile. Questo rende l'intera composizione perfettamente palindroma.
Il termine "magico" è stato aggiunto in un secondo momento, inserendo le parole suddivise in lettere in una matrice quadrata, proprio a ricordare i quadrati magici di tipo numerico. Particolare valore rispetto alle altre quattro parole lo ha comunque TENET, centrale sia in orizzontale che in verticale, tanto da andare a comporre una croce palindromica.

L'iscrizione, dicevamo, è stata poi ritrovata in numerosissimi reperti archeologici europei, i primi e più antichi quelli di Pompei, tanto che il Quadrato è anche conosciuto come "latercolo pompeiano", inciso tre due colonne della città spazzata via dalla furia del Vesuvio. Ma tanti esempi sono stati rinvenuti anche a Roma, in Inghilterra, in Costa Azzurra, nelle Alpi, a Siena, in Svizzera, in Ungheria e potremmo continuare ancora a lungo con l'elenco.

Parole e interpretazioni

Ogni parola ha un significato. SATOR è letteralmente "il seminatore", che in senso metaforico diventa un coltivatore di vita, padre o creatore. Caelestum Sator è anche uno degli epiteti con cui Ercole invocava il padre Zeus nelle Trachinie di Sofocle, mentre altrove il termine SATOR è stato identificato come mondo naturale, fecondo, vivente. In senso stoico, rimanda invece alla divinità immanente del Logos, definibile la Parola di Dio, tanto da fungere da ulteriore premessa per l'identificazione del SATOR come il Dio cristiano (anagrammato, il quadrato dà Pater Noster, con due A e due O però libere). Per i Latini, pagani, era invece Saturno, divinità dell'agricoltura e dunque sempre riconducibile alla semina, alla vita e al mondo naturale. Alla creazione.

AREPO, tra le altre, è la parola più misteriosa e affascinante, perché non compare in nessun altro testo delle lunghe testimonianze scritte della lingua latina. Per questo molti la identificano come un nome personale, anche se l'opzione più valida è quella di "aratro", termine ancora una volta appartenente al mondo dell'agricoltura. Sono più suggerimenti che reali interpretazioni, tanto che gli studiosi continuano ancora oggi a dibatterne. Il SATOR AREPO, stando comunque a questo costrutto, sarebbe un Seminatore con l'aratro (o roncola, altra traduzione possibile) in senso fisico o un Creatore con il suo strumento per dare la vita in senso metaforico. In entrambe i casi, guardando ai testi di Virgilio (come si legge in ogni interpretazione), la figura sarebbe riconducibile ancora una volta a Saturno, che per il Poeta stava per riportare il suo regno sulla Terra, per una Nuova Età dell'Oro.

Qui ci sarebbe anche un possibile e ulteriore collegamento con il film di Christopher Nolan, dato che in qualche modo, parlando di una Guerra Fredda Quantistica e di un cambio di status quo, racconterebbe una sovversione del mondo verso qualcosa di nuovo e forse di migliore, almeno per il villain interpretato da Kenneth Branagh (ma è pura supposizione).
TENET, la parola centrale, è traducibile con un facile "tiene" o "sorregge". Forma una croce forse a richiamare il Dio Cristiano. È al centro perché l'azione di sorreggere o tenere è la più importante, sia se riferita a un agricoltore che regge la sua roncola o tiene il suo aratro, sia per una Divinità che sostiene la sua creazione, forse il mondo intero.

OPERA è un'altra bellissima parola perché significa "con cura". Sorregge con cura, tiene con premura il suo strumento e la sua creazione, il mondo naturale o la vita. Anche se tradotto con il semplice "le opere", resta comunque una figura poetica. ROTAS sono infine "le ruote": quelle dell'aratro o quelle Celestiali, che muovono l'uomo e l'universo. Ed è qui, a composizione ultimata, che troviamo l'accostamento concreto (quello palindromo è concettuale e riferito al tempo) al Tenet di Nolan, perché in definitiva, stando all'interpretazione più interessante del Quadrato Magico, si parla della costanza nel proprio lavoro, della semina, della crescita e della preservazione dello stesso. In piccolo, se agricoltore, e in grande, se Creatore. E in generale indica le sorti di qualcosa, che si tratti di una pianta o della storia.

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