Speciale Tanti auguri Bradley Cooper!

I mille volti dell'attore del momento: dalle scanzonate atmosfere de Una notte da leoni all'ultimo film di Clint Eastwood

Speciale Tanti auguri Bradley Cooper!
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È uno degli attori che, nell’arco di pochissimi anni, sono stati in grado di passare dallo status di semplice guest-star o interprete di secondo piano a star di prima grandezza e subito dopo, impresa quasi più difficile, dallo status di star a quello di beniamino della critica e di interprete in odore di Oscar. Lui, Bradley Cooper, nato a Philadelphia ma con un quarto di sangue italiano dal ramo materno, una laurea con lode in letteratura inglese e un esordio nel 1999 in un episodio di Sex and the City, oggi festeggia i suoi primi 40 anni. E li festeggia mentre, nelle sale di tutto il mondo, registra ottimi incassi e genera discussioni infuocate l’ultimo film di cui è protagonista: American Sniper, un dramma basato sulla vera storia di un letale cecchino degli US Navy Seal impegnato nel conflitto iracheno, diretto dall’infaticabile Clint Eastwood. E, per un attore che ha raggiunto la popolarità interpretando commedie romantiche e farse ridanciane sopra le righe, un ruolo tanto impegnativo e controverso appariva tutt’altro che scontato...

Simply Bradley

Due nomination all’Oscar in due anni consecutivi, il titolo di “uomo più sexy del pianeta” assegnato dalla rivista People nel 2011, un matrimonio di brevissima durata con la collega Jennifer Esposito (a cui hanno fatto seguito relazioni con le attrici Renee Zellweger e Zoe Saldana) e, in qualità di voice actor, la partecipazione a uno dei maggiori campioni d’incassi dell’annata, il blockbuster Marvel Guardiani della Galassia, dove presta la voce al simpatico procione Rocket Raccoon... per il neo-quarantenne Bradley Cooper, insomma, si tratta di un “momento d’oro” che continua ormai da diverso tempo, e che il divo americano sta sfruttando anche per progetti più personali e coraggiosi: come il revival teatrale di The Elephant Man di Bernard Pomerance, con il fascinoso attore che, sul palcoscenico, rievoca le mostruose fattezze di John Merrick in una delle pièce più acclamate dell’ultimo mezzo secolo. E in attesa di rivederlo sul grande schermo, questa primavera, nel suo prossimo film, una commedia sentimentale ancora senza titolo firmata da Cameron Crowe, accanto ad Emma Stone e Rachel McAdams, oggi celebriamo il quarantesimo compleanno di Bradley Cooper proponendovi la nostra Top 5 delle sue performance più significative...

5. UNA NOTTE DA LEONI

È il 2009 quando Bradley Cooper, attore 34enne fino ad allora pressoché sconosciuto, noto soprattutto per le sue partecipazioni a serie Tv come Alias e Nip/Tuck, diventa improvvisamente una star di fama internazionale. Il suo trampolino di lancio verso un successo tanto improvviso quanto dirompente è costituito da Una notte da leoni (titolo originale: The Hangover), la commedia diretta da Todd Phillips e incentrata sul disastroso addio al celibato organizzato da quattro amici a Las Vegas, dove una notte senza freni al Caesars Palace provocherà conseguenze imprevedibili e tragicomiche. Affiancato da Ed Helms, Zach Galifianakis e Justin Bartha, Cooper si cala nei panni di Phil Wenneck, il migliore amico dello sposo, mostrando una verve comica che contribuisce all’enorme popolarità del film: con quasi mezzo miliardo di dollari d’incasso in tutto il mondo, Una notte da leoni si rivela un autentico fenomeno (anche superiore rispetto ai suoi effettivi meriti), al punto da dar vita a due sequel sulla medesima falsariga, Una notte da leoni 2 del 2011 e Una notte da leoni 3 del 2013.

4. AMERICAN HUSTLE

Uscito l’anno scorso e accolto da un ottimo responso sia da parte del pubblico (250 milioni di dollari d’incasso al box-office mondiale), sia da parte della critica, con tre Golden Globe e dieci nomination all’Oscar, American Hustle di David O. Russell è il film che è valso a Bradley Cooper la sua seconda candidatura all’Oscar, nella categoria come miglior attore supporter. L’attore, con una vistosa abbronzatura e una bizzarra acconciatura, interpreta il ruolo di Richie DiMaso, un agente dell’FBI che, nel New Jersey di fine Anni ’70, si adopera per smascherare un colossale giro di corruzione ed incastrare il sindaco di Camden, Carmine Polito (Jeremy Renner), con l’aiuto dell’abile truffatore Irving Rosenfeld (Christian Bale) e della sua partner Sydney Prosser (Amy Adams), per la quale Richie finisce per perdere la testa, facendosi travolgere da una passione piuttosto rischiosa. Aderendo al ritmo vivacissimo del copione di Russell ed Eric Warren Singer, Cooper restituisce con grande efficacia il ritratto di questo personaggio energico e volitivo, ma caratterizzato anche da un fondo di ingenuità quasi infantile, sostenendo più che degnamente il confronto con il resto del cast.

3. IL LATO POSITIVO

Un anno prima di American Hustle, Bradley Cooper aveva già collaborato con il regista David O. Russell per un altro film estremamente apprezzato e campione d’incassi al botteghino: Il lato positivo, adattamento del romanzo di Matthew Quick The Silver Linings Playbook. Cooper, considerato soltanto un “attore di cassetta”, si guadagnò di colpo il consenso della critica e ottenne la nomination all’Oscar come miglior attore grazie alla sua performance nella parte di Patrick Solatano Jr, un uomo affetto da un grave disturbo bipolare e appena dimesso da un ospedale psichiatrico dopo un esaurimento nervoso in seguito all’abbandono da parte della moglie Nikki. E Bradley Cooper, noto fino a quel momento soprattutto come sex symbol, è riuscito a risultare credibile anche alle prese con un atipico personaggio di loser affetto da profonde insicurezze, portando alla luce la fragilità del suo protagonista: Patrick, infatti, è un individuo insicuro e preda di piccole e grandi ossessioni, il quale tuttavia riacquisterà fiducia in se stesso grazie all’amore della giovane vedova Tiffany Maxwell (Jennifer Lawrence).

2. AMERICAN SNIPER

E arriviamo dunque alla più recente prova d’attore di Bradley Cooper, che nel cupo war-movie American Sniper di Clint Eastwood, appena uscito nelle sale di tutto il mondo, presta il volto a Chris Kyle, texano con aspirazioni da cowboy che, dopo essere stato cresciuto secondo il modello americano di “Dio, patria e famiglia”, si arruola negli US Navy Seal e viene spedito in missione in Iraq, rivelando sorprendenti doti come cecchino, al punto da essere soprannominato “la Leggenda” o anche “il Diavolo di Ramadi”, con ben 160 uccisioni confermate. E nel film di Eastwood, Cooper ha il difficile compito di sostenere sulle proprie spalle tutto il peso di un racconto narrato totalmente mediante il punto di vista di Chris; ad un fisico massiccio, l’attore aggiunge quindi i sintomi di un progressivo logoramento psichico che, anno dopo anno, renderà quasi impossibile al protagonista separare lo scenario bellico da quello familiare, con effetti deleteri sul rapporto con sua moglie Taya (Sienna Miller) e su una psiche traumatizzata dall’esperienza in Iraq.

1. COME UN TUONO

Nello stesso anno in cui veniva consacrato come una superstar del cinema mondiale grazie al successo de Il lato positivo, Bradley Cooper ha recitato in un altro film importante, anch’esso presentato al Toronto International Film Festival 2012 e uscito nelle sale alcuni mesi più tardi: stiamo parlando del bellissimo e sottovalutato Come un tuono (titolo originale: The Place Beyond the Pines). Sceneggiato e diretto da Derek Cianfrance, Come un tuono è un magistrale dramma sul valore delle scelte morali nella vita di ciascun individuo e sul peso delle “colpe paterne”, nel corso del quale si intrecciano le parabole esistenziali dell’avventato motociclista Luke Glanton (Ryan Gosling), che lavora come stuntman nella provincia rurale di New York ma decide di arrotondare i guadagni rapinando banche, e dell’agente di polizia Avery Cross (Bradley Cooper), il quale si trova a dover prendere delle decisioni fatidiche riguardo se stesso, la propria carriera e il rapporto con la moglie Jennifer (Rose Byrne). Alle prese con un personaggio complesso ad ambiguo, dilaniato dai dubbi e dai rimorsi, Cooper fornisce quella che, a nostro giudizio, può essere considerata finora la sua interpretazione più completa, quella più ricca di sfumature e di “zone grigie”, in uno dei migliori film americani degli ultimi anni.

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