T2 Trainspotting: 3 motivi per vedere il sequel con Ewan McGregor

Renton, Sick Boy, Begbie e Spud sono tornati. Cosa combineranno stavolta le quattro canaglie scozzesi? Ecco i 3 motivi per vedere il film di Danny Boyle

T2 Trainspotting: 3 motivi per vedere il sequel con Ewan McGregor
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Alla fine Danny Boyle ce l'ha fatta: si è sbarazzato del timore reverenziale e ha girato il secondo, tragico Trainspotting. Operazione coraggiosa, considerato l'elevato rischio nel mettere mano a un cult generazionale di tale portata. E così dopo 20 anni il regista riarruola gli stessi attori (tra cui un redivivo Ewan MvGregor), lo scrittore Ivine Welsh - a cui affida lo script - e torna in Scozia. E cosa ci trova, lassù? Un altro mondo, fatto di droghe ed eccessi differenti. Normale, due decadi non sono poche e hanno la forza, talvolta, di trasformare intere società. In questo caso, forse, nemmeno Boyle si sarebbe immaginato un cambiamento così repentino. Il risultato, T2 Trainspotting, è distante anni luce dall'originale e a qualcuno piacerà, mentre ad altri proprio non andrà giù. In ogni caso il sequel di Trainspotting merita una visione in sala. Le ragioni? Ve le forniamo noi, nonostante - direbbe Renton - chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?

Che fine hanno fatto i nostri eroi(nomani)?

Con il sequel della pellicola cult del '96 l'operazione nostalgia era semplicemente inevitabile (ragion per cui, tra i motivi per vedere il film annoveriamo "la nostra curiosità" di spettatori). Danny Boyle non ci prova nemmeno a schivarla: più che un film, realizza un album di ricordi. Inserisce fotogrammi, spezzoni, rispolvera vinili e sciorina racconti tra vecchi amici. Preparatevi, perché T2 Trainspotting è un tuffo nel passato per un'intera generazione. Ed è inutile opporvi resistenza: chi ha visto il primo film, chi ha vissuto quell'epoca ed è cresciuto con l'utopia di Renton... alla fine cederà. Andrà al cinema e lo guarderà, nonostante l'accoglienza tiepida della critica. Se non altro, per la genuina curiosità sul presente di Renton, Sick Boy, Spud e Begbie. Che fine hanno fatto quei romantici eroi(nomani) che scelsero di non scegliere la vita? Se lo sono poi comprati quel maxi-televisore del cazzo?

La colonna sonora

La colonna sonora di T2 Trainspotting fa il suo dovere. Parte "cattiva" con gli High Contrast, passa per gli scozzesi Young Fathers e arriva alla commovente Silk di Alice Wolf. La selezione, ancora una volta è ottima. Segno che, droga o non droga, il sottosuolo britannico è sempre in grado di sfornare talenti. Non mancano le hit del primo film di Danny Boyle: Lou Reed, Brian Eno, Iggy Pop e Underworld si avvicendano in brevi comparsate.E loro sì, che non invecchiano mai. Il sussulto di Renton, alle prime note di Lust for Life è quello di tutti noi: mezzo secondo, che vale l'intero prezzo del biglietto.

Perché 'non si esce vivi dagli anni 90', ma nemmeno dalla Brexit

Da quel lontano 1996 ne sono successe di cose: il sopravvento di Internet, l'11 settembre, la crisi, i social network. Il mondo attorno a Renton, Spud, Sick Boy e Franco è profondamente cambiato. Questo Boyle e Welsh lo sanno bene: d'altronde il loro talento nel tratteggiare ferite profonde della società è chiaro fin dagli esordi. I due non hanno nulla da invidiare al blasonato Ken Loach, per intenderci. Però, quella Scozia violenta e povera degli '80 e '90 non esiste più. Al suo posto c'è una Nazione con i conti in ordine, dopata da banche, new economy e grandi investimenti. Ecco perché il protagonista si stupisce quando, appena atterrato, scorge l'accento straniero nell'addetta in aeroporto. Glasgow ed Edimburgo sono città moderne ed evolute, dalla quale i giovani non scappano più, ma arrivano per cercare lavoro o frequentare master di hotel management. Niente più droga in città? Macché, la dipendenza ha soltanto altre forme, altri nomi e distribuzione. Però è arrivato anche il benessere, le opportunità lavorative e i finanziamenti europei. Peccato che per i quattro amici l'onda buona sia giunta troppo tardi. A loro non resta (SPOILER) che aggiudicarsi un cospicuo fondo UE, che (immaginiamo) sarà difficile da incassare, senza rispettare i complessi protocolli burocratici. Anche la vittoria Brexit, arrivata poco dopo la fine delle riprese di T2 Trainspotting , non giocherà a loro favore. Generazione sfortunata, quella degli osservatori di treni.

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