Steven Spielberg: i 5 migliori film del regista americano

Proviamo a scegliere, tra i tanti capolavori del cineasta americano, quelli che hanno segnato un punto di svolta nella storia del cinema.

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Persone ordinarie in circostanze straordinarie: in molti hanno definito così i protagonisti delle storie portate sul grande schermo da Steven Spielberg. Punto di riferimento all'inizio degli Anni '70 della New Hollywood, il nuovo cinema fatto dai giovani (i "movie brats", di cui faceva parte insieme a Coppola, Lucas, De Palma e Scorsese) e rivolto a un pubblico di ragazzi, il regista di E.T. si discostò fin da subito dal terremoto di forma e contenuto dei suoi colleghi per recuperare il meglio del cinema classico. E quindi la fantascienza, l'avventura, il thriller, il film di guerra, il dramma storico: con uno sguardo inedito, fatto della stessa meraviglia e stupore di chi scopre il cinema per la prima volta, Spielberg ha rifondato i generi con un enorme senso dello spettacolo e allo stesso tempo con una tecnica sopraffina studiata nei manuali di cinema.
La scelta è stata difficilissima e ci scusiamo per aver lasciato fuori tanti capolavori; per i motivi che vedremo, quelli che seguono sono film epocali che hanno segnato la storia del cinema e il nostro immaginario.

Lo squalo (1975)

Avete presente i film catastrofici in cui qualcuno cerca di avvisare la comunità di una minaccia imminente ma nessuno lo prende sul serio? Ecco, prima di tutti ci fu lo sceriffo Brody che tentò di impedire ai bagnanti di entrare in acqua. Anche il tema del "pericolo in casa", un po' come avvenne in Duel, l'esordio del 1971 dove l'autista senza volto di un'autobotte insegue inspiegabilmente un povero automobilista, viene da qui. Spielberg si è sempre fatto portavoce della cultura americana e, in clima di guerra fredda, i suoi film riuscirono a descrivere meglio degli altri la paranoia verso i sovietici. Soprattutto, assistiamo alla prima vera fascinazione del regista per gli effetti speciali artigianali (anche vent'anni dopo, per i dinosauri di Jurassic Park, evitò di affidarsi esclusivamente alla CGI), al primo incasso davvero stellare, alla colonna sonora martellante di John Williams che tutti sappiamo a memoria e a un caso mediatico senza precedenti, tanto che per ovvi motivi alcune spiagge americane subirono un calo di turisti.

I predatori dell'arca perduta (1981)

Forse non tutti sanno che, tra gli Anni '20 e '30, ebbero tanto successo nelle sale statunitensi i film seriali, ovvero dei veri e propri "film a puntate". Un filone molto battuto fu quello del cinema d'avventura, con scenari esotici ricostruiti in studio, i cui protagonisti erano dei coraggiosi e affascinanti esploratori. Unico film della lista ad avere un vero e proprio eroe anziché persone comuni (Indiana Jones nacque infatti dalla fantasia dell'amico George Lucas), I predatori dell'arca perduta riporta in auge quel genere ibridandolo coi nazi-movie e tracce di fantasy. Altro campione di incassi che diede il via a una fortunatissima saga, anch'essa entrata nell'immaginario collettivo. Harrison Ford interpreta un personaggio perfetto: colto, scaltro, atletico, spericolato e anche rubacuori, dato che presta il fianco, proprio come il genere in cui si inserisce, a una rocambolesca love story che riesce a svilupparsi in ogni missione.

E.T. (1982)

E.T. è lo stupore verso "l'altro", l'impensabile, l'ignoto, il diverso che prima impaurisce per poi suscitare empatia, ha la faccia di un bambino che ha fatto la storia del cinema. Pochi registi come Spielberg hanno saputo raccontare l'infanzia attraverso storie di formazione alle prese con eventi straordinari.
Anche questo diventerà un topos del cinema, non solo degli Anni '80, ovvero conoscere meglio sé stessi e le proprie potenzialità grazie al confronto con gli altri. La retro-mania di successi come Super 8 o Stranger Things, in cui gruppi di ragazzini impavidi sfrecciano in bicicletta scappando dai nemici o rincorrendo qualcosa, parte anche da qui.

Schindler's List (1993)

Il primo grande appuntamento con la Storia. A differenza dei suoi colleghi della New Hollywood, che descrivendo la società senza i filtri del cinema borghese mettevano in scena un ritratto spesso impietoso dell'America, Spielberg è sempre pervaso da un sostanziale ottimismo e una proverbiale fiducia nell'essere umano. Anche quando quest'ultimo si macchia del crimine più aberrante di sempre come l'Olocausto. Il genio è nella capacità di scovare una storia edificante in un inferno realmente accaduto. Il film fece incetta di Oscar, tra cui Miglior film e Regia, e fu girato in bianco e nero come se si trattasse di un documentario dell'epoca. È anche il primo caso in cui il regista abbandona la tecnica del cinema classico, che nascondeva in ogni modo i movimenti e la presenza della macchina da presa, effettuando molte riprese con la camera a mano proprio per rendere al meglio lo stile documentaristico.
Indimenticabile la bambina col cappotto rosso, tanto anonima quanto drammaticamente simbolica.

Salvate il soldato Ryan (1998)

Ancora la Seconda guerra mondiale - oltre a Indiana Jones e a Schindler's List, affrontata anche nella commedia grottesca 1941 - Allarme a Hollywood e ne L'impero del sole, con un Christian Bale tredicenne. Stavolta al servizio dell'epica e dell'eroismo più tragico e working-class di tutti: quello dei soldati. Ancora una deroga alle regole del cinema classico ma sempre andando incontro all'occhio del pubblico: camera a mano e colori desaturati per conferire maggior realismo, soprattutto nei famosi 24 minuti dello sbarco alleato in Normandia, una delle sequenze più scioccanti, spettacolari e mozzafiato della storia del cinema. Secondo Oscar alla regia (dopo Schindler's List), detterà la linea stilistica non solo per i futuri film ma anche per i videogiochi dello stesso genere.
Non a caso la Dreamworks, controllata proprio da Spielberg, diede il via l'anno successivo alla fortunata saga di sparatutto Medal of Honor - la trama del primo capitolo è stata proprio scritta dal regista - in cui un soldato scelto statunitense si fa largo, di missione in missione, tra le linee nemiche naziste.

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