Steven S. DeKnight: chi è il regista di Pacific Rim - La Rivolta

In occasione dall'uscita nelle sale di Pacific Rim - La Rivolta, scopriamo qualcosa in più sulla persona che ne ha preso la regia.

Steven S. DeKnight: chi è il regista di Pacific Rim - La Rivolta
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"Siamo nati in un mondo in guerra. Tra i mostri che distruggevano le nostre città e i mostri che creavamo per fermarli. Abbiamo già sacrificato tanto". Le parole di John Boyega, alias Jake Pentecost, introducono il trailer di Pacific Rim - La Rivolta, sequel del film che nel 2013 ottenne un buon riscontro al botteghino in ambito internazionale e ottime recensioni dalla critica. Ispirato ai leggendari Kaiju, celebri mostri della tradizione fantascientifica giapponese, Pacific Rim venne diretto da Guillermo del Toro, fresco vincitore di due Oscar (miglior film, miglior regia) all'ultima edizione degli Academy Awards con La forma dell'acqua - The Shape of Water.
E se il film di del Toro ha appassionato schiere di nerd cresciuti a ‘manga, anime e Giappone', regalandoci uno dei blockbuster più appassionanti degli ultimi anni, l'atteso sequel, Pacific Rim - La Rivolta, presenta sin da subito un sostanziale cambiamento: il cineasta messicano, nonostante avesse lavorato a fondo anche per il seguito, con la creazione di storyboard, robot, creature e sceneggiatura, è stato costretto a lasciare il progetto a causa delle tempistiche eccessive. Prima di abbandonare l'universo di Pacific Rim, occupando solo la veste di produttore, Guillermo del Toro ha compiuto un'ultima azione legata alla direzione del film: nominare il suo successore. La scelta è ricaduta su Steven S. DeKnight, sconosciuto alla maggior parte dei fan ma non troppo ricordato nemmeno dagli addetti ai lavori fino a poco temp fa. E allora chi è, Steven S. DeKnight, regista e co-sceneggiatore di Pacific Rim - La Rivolta.

Gli inizi tra Sunnydale e Smallville

Pochi autori hanno avuto l'opportunità di lavorare a due serial capaci di entrare in maniera così dirompente nell'immaginario adolescenziale a cavallo tra gli anni '90 e i primi anni 2000 come Steven S. DeKnight, che proprio in quel periodo modella professionalmente la propria carriera, soprattutto nelle vesti di autore e regista. Tra il 2001 e il 2002, DeKnight è tra gli sceneggiatori di Buffy - L'ammazzavampiri, uno dei teen drama più significativi nella crescita delle serie televisive dell'epoca, in grado d'influenzare una miriade di prodotti seriali anche negli anni successivi. Steven S. DeKnight è tra gli autori che contribuiscono maggiormente alla crescita dello show di Joss Whedon, insieme a nomi del calibro di Drew Goddard, con il quale collaborerà successivamente, Marti Noxon e David Fury, lavorando allo script di 24 episodi. Buffy - L'ammazzavampiri, a differenza dell'omonimo film del 1992 che si rivelò un flop, è entrato nel cuore degli appassionati di storie a metà fra il fantasy e l'horror, arricchite da relazioni e dinamiche fra i personaggi intrise di amore e amicizia, sullo sfondo del difficile passaggio fra l'adolescenza e l'età adulta. L'esperienza con Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar) e i suoi amici Xander (Nicholas Brendon), Willow (Alyson Hanningan) e Giles (Anthony Stewart Head) nella cornice della cittadina di Sunnydale, rappresenta solamente il punto di partenza nella carriera di DeKnight.
Il suo percorso prosegue proprio grazie a una costola di Buffy. Grazie al successo dello show, è lo stesso creatore della serie originale a produrre, con la sua Mutant Enemy, Angel, spin-off con protagonista il tormentato vampiro Angel (David Boreanaz), primo grande amore di Buffy, costretto ad allontanarsi da Sunnydale e vivere a Los Angeles. Steven S. DeKnight, proprio nel periodo in cui si avvicina all'universo della Cacciatrice, viene coinvolto anche nel progetto dello spin-off, per il quale firma la sceneggiatura di una decina di episodi e ne dirige tre. Dalle cupe atmosfere di Angel e Buffy, la carriera di Steven S. DeKnight proseguirà su binari in realtà molto simili agli esordi, avvicinandosi all'immaginario fumettistico che caratterizzerà la parte successiva della carriera. Il target adolescenziale vira su atmosfere più soft e colorate delle campagne del Kansas, dove si trova la cittadina di Smallville, nella quale seguiamo la crescita di un giovane Clark Kent (Tom Welling) nel suo percorso di consapevolezza rispetto ai propri poteri nella fase che lo porterà poi a diventare Superman. Nonostante lo show si distacchi dalla timeline del personaggio originale, Smallville ottiene un successo incredibile nei primi anni 2000, grazie anche all'ottima caratterizzazione di personaggi come Lex Luthor (Michael Rosenbaum). Steven S. DeKnight di quel progetto è uno dei protagonisti in fase di scrittura nel cuore delle stagioni (indicativamente dalla quarta alla settima) accumulando un'esperienza crescente nel campo della scrittura e della regia.

Il destino di un uomo alla corte della Marvel

Il sodalizio con Joss Whedon porta Steven S. DeKnight a lavorare nuovamente con il regista di The Avengers nella serie Dollhouse, con protagonista Eliza Dushku, vecchia conoscenza di entrambi nel ruolo di Faith Lehane in Buffy - L'ammazzavampiri, versione più oscura della stessa protagonista. La svolta per Steven S. DeKnight arriva nel 2010 quando è l'ideatore della serie TV Spartacus e della miniserie prequel Spartacus - Gli dei dell'arena, entrambi per Starz. DeKnight concepisce lo show di riferimento attorno al leggendario personaggio di Spartaco, gladiatore e condottiero interpretato dall'australiano Andy Whitfield nella prima stagione e da Liam McIntyre nelle due successive, in seguito alla scomparsa prematura di Whitfield. La mini-serie si concentra sul campione Gannicus (Dustin Clare) e comprende nel cast volti noti come John Hanna e Lucy Lawless. Le imprese di Spartaco sono un mix di azione, violenza e sentimenti.
"Un uomo deve accettare il proprio destino o essere distrutto da esso" è una delle frasi che ricorrono con maggior insistenza nella serie e il destino di Steven S. DeKnight nel maggio 2014 lo porta ad assumere il ruolo dello showrunner in quella che è a tutti gli effetti una delle migliori trasposizioni seriali della Marvel, intitolata Marvel's Daredevil, sviluppata per Netflix da Drew Goddard, ex-collega di DeKnight in Buffy - L'ammazzavampiri, e inserita a tutti gli effetti nel Marvel Cinematic Universe. La serie riesce a ridare lustro al personaggio di Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox), uno dei più importanti dell'universo Marvel Comics, dopo la pessima trasposizione del 2003 di Mark Steven Johnson con protagonista Ben Affleck.
La serie è la consacrazione per Steven S. DeKnight anche grazie ai toni più oscuri e "maturi" rispetto allo standard dell'MCU, a una scrittura di livello e alla qualità degli interpreti, tra i quali spicca la performance di Vincent d'Onofrio nei panni del villain Wilson Fisk. Daredevil ha generato uno spin-off, The Punisher, prodotta dalla Marvel Television, con la prima stagione disponibile su Netflix dal novembre 2017. Ora per Steven S. DeKnight una sfida ulteriormente più complicata che segna il suo esordio sul grande schermo. Riuscirà a convincere gli spettatori che hanno amato Pacific Rim di Guillermo del Toro?

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