Star Wars: tre versioni per una sola trilogia

Nel corso degli anni, George Lucas è intervenuto tre volte sulla sua più grande opera di sempre. Quali sono le differenze?

Star Wars: tre versioni per una sola trilogia
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Oggi andremo a toccare un argomento spinoso, perché come ogni vero fan di Star Wars sa, George Lucas, nei suoi trentacinque anni al timone di LucasFilm, ha cambiato, qua e là, alcune parti della trilogia classica ambientata nella galassia lontana lontana. Una scelta che, ovviamente, ha spaccato il fandom e, soprattutto, ha aperto un interrogativo che, ancora oggi, fa litigare generazioni di fan: Han Solo ha davvero sparato per primo? Quali sono state le modifiche apportate da George Lucas e come hanno influenzato la trama? Ovviamente, la basilare edizione della trilogia originale è rappresentata dalla prima release cinematografica. Star Wars, ribattezzato successivamente A New Hope, del 1977; Empire Strikes Back del 1980 e The Return of the Jedi del 1983.
Queste sono le versioni Santo Graal di ogni appassionato e, come tali, venerate alla stregua di una reliquia. Ma nel 1997, in occasione del ventesimo anniversario, George Lucas decide di redistribuire Star Wars rimasterizzato in digitale con alcune scene extra o leggermente modificate. Nel 2004, invece, la trilogia viene distribuita in DVD con altre modifiche e lo stesso succede per il Blu-Ray nel 2011.

Le differenze, film per film

La prima, vera, grande differenza è sicuramente la più conosciuta dai fan, diventata vero e proprio fenomeno virale e argomento "da t-shirt": il confronto tra Han Solo e Greedo nella cantina di Mos Eisley. Se nelle prime versioni Han Solo sparava per primo, uccidendo il povero Greedo, nelle rimasterizzazioni successive viene aggiunto un primo colpo di Greedo che non va a segno e la replica del contrabbandiere corelliano. È stato lo stesso Lucas ad affermare che voleva un Han Solo più vicino alla figura da cowboy di John Wayne e, ovviamente, John Wayne non avrebbe mai sparato per primo. Come già detto, una scelta che fa ancora discutere ma che, dopo la prima release, è diventata ormai parte integrante di A New Hope. Sempre per quanto riguarda Episodio IV, viene aggiunto anche l'incontro tra Jabba e Han prima della partenza del Millenium Falcon verso Alderaan. Una scena che è utile a far capire chi sia Jabba prima della visione di Episodio VI. Anche qui, Jabba cambia sostanzialmente forma a seconda della versione che vi apprestate a vedere, più rudimentale nel '97, più fedele all'originale nel 2011.
Inoltre, viene fatto vedere Boba Fett nell'hangar, sorpresa piacevole per tutti i fan del cacciatore di taglie più famoso dell'universo. Altre due sono le modifiche più visibili di Episodio IV: l'incontro di Luke con Biggs nell'hangar ribelle di Yavin IV, scena utile per far capire come mai Luke sia così legato a Biggs; e l'introduzione di ulteriori caccia Ala-X e Ala-Y durante l'assalto alla Morte Nera.

Shaw o Christensen

In Empire Strikes Back, non si vedono modifiche così importanti tranne una: il colloquio tra l'Imperatore e Darth Vader a bordo dell'Executor. Se, nella prima versione, il volto del leader dell'Impero era stato ottenuto mischiando le fattezze di uno scimpanzé con quello di un'anziana, nella rimasterizzazione del 2004 e poi del 2011, a prestare la sua interpretazione è Ian McDiarmid stesso. In più viene ampliato il dialogo tra i due. A parte qualche effetto digitale in più e piccole scene allungate, che hanno creato qualche fastidio al nuovo doppiaggio italiano, non c'è più nulla da segnalare. E solo adesso si arriva ad un'altra questione che spacca completamente i fan: Shaw o Christensen. Come molti di voi sapranno, ad entrare nella tuta di Darth Vader è stato David Prowse, attore britannico conosciuto in patria e che, per i profani, ha fatto anche una piccolissima parte in Arancia Meccanica. Ora, a quanto pare, la reputazione di Prowse, dopo i primi due episodi, non era altissima da parte di Lucas. C'era chi diceva che facesse il pettegolo con la stampa, c'era chi lo difendeva. A tal proposito trovate un documentario su Netflix.
In ogni caso, quando arrivò il momento di girare la scena di Luke che toglie il casco al padre, Prowse fu rimpiazzato da Sebastian Shaw. E non solo Shaw appariva in quella scena, ma anche a fine film, quando Luke vede i fantasmi della forza del padre, di Yoda e di Obi Wan. Ma ecco che George Lucas, in pieno stile Retcon, si accorge che Anakin Skywalker è diventato padre a circa 22 anni e che, in Episodio VI, sicuramente non ne può avere più di 45-48. Sebastian Shaw, all'epoca, ne aveva ben 78. Ora, almeno su questo, non crediamo debba esserci alcuna polemica. L'attore originale era chiaramente troppo in là con gli anni per apparire quarantacinquenne, quindi la sua sostituzione con Anakin Skywalker giovane era decisamente necessaria.

Altrettanto inspiegabili, invece, sono le scene di giubilo in tutta la galassia. Per simboleggiare la distruzione della seconda Morte Nera, George Lucas ha deciso di inserire delle scene in cui, a Naboo, a Coruscant e così via, si festeggia. Peccato che la cosa sia decisamente campata per aria, visto che, almeno in quel momento, quei pianeti erano pienamente sotto controllo imperiale e totalmente assoggettati. Inoltre, Episodio VI è uno dei film che ha subito più rimaneggiamenti, oltre a quelli sopraelencati.
Dall'espansione della scena dedicata alla Max Rebo Band nel palazzo di Jabba, alla morte di Oola nella fossa del rancor, passando per l'urlo di Darth Vader alla vista del figlio soggiogato dai fulmini della forza dell'Imperatore. Ormai queste differenze o aggiunte sono diventate parte del Canone di Star Wars. Per i fan di lunga data, l'unico modo per recuperare le edizioni originali è di trovare l'edizione DVD del 2004 che, al suo interno, contava la presenza di un DVD senza aggiunte o effetti digitali apportati successivamente.

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