Star Trek Beyond: the story so far

Uno sguardo al behind-the-scene, il marketing, e le vicende produttive del terzo capitolo del reboot di Star Trek, alla vigilia della sua uscita.

Star Trek Beyond: the story so far
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Cosa aspettarsi dalla nuova pellicola del franchise? Sarà davvero possibile trovarsi di fronte lo Star Trek meno trekkie visto al cinema sinora? Ripercorriamo la storia del film, a partire dalle fase iniziali del processo produttivo che si sono rivelate esser piuttosto turbolenti, per passare poi alle strategie di marketing e di come esse si siano evolute nel corso dell'ultimo anno, per terminare con gli incidenti di percorso ed il tracking finale, che ci permetterà di subodorare le prospettive di successo che la pellicola può avere al box office americano.

L'avvicendamento regista/sceneggiatore...

...E di come questo abbia significato uno "switch" importante nel tono che si è voluto dare al terzo capitolo del nuovo universo reboottato. La vicenda è nota: il terzo film era stato inizialmente affidato dalla Paramount a Roberto Orci, in perfetta continuità con quanto era stato costruito con i primi due film, in quanto Orci era stato coinvolto nei film di J.J. Abrams come produttore esecutivo e sceneggiatore. Il segnale sembrava chiaro ed incontrovertibile, quello di continuare sulla strada solcata da Abrams nel tono e nel ritmo dato dal reboot e dal suo sequel. Cosa è cambiato? A quanto pare è tutto colpa de I Guardiani della Galassia e del loro inaspettato successo. Perché, alla fine, i disaccordi tra la Paramount e Orci diventano tali che lo sceneggiatore decide di abbandonarne la regia. Il motivo? Si dice che la sceneggiatura fosse "troppo Star Trek" e che magari, tentando di seguire la scia di un trend lanciato dai Guardiani, sarebbe stato meglio adottare un approccio più gioioso e fracassone, un po' più paraculo e meno cerebrale. Insomma, fare di tutto per far venire un attacco di coliche al trekkie duro e puro! Chi chiamare alla regia? E chi se non quello che non solo ha resuscitato, ma ha trasformato un franchise che pareva non avesse più nulla da dire in un mostro al botteghino, una macchina mangiasoldi. Stiamo parlando di Justin Lin, l'uomo dietro la macchina del terzo, quarto, quinto e sesto capitolo di Fast & Furious. Lin, in un'intervista al Daily Beast, spiega che non sottovaluta affatto il compito che gli è stato dato, ovvero prender le redini di un franchise che ha cinquant'anni di vita e dei fan talmente devoti da esser pronti a bucargli il serbatoio del Nos dell'auto. Ma che il suo obbiettivo è quello di decostruire Star Trek e facendo questo di riaffermare quanto è grande, di dare un nuovo punto di partenza. Un primo accenno di cosa questo voglia dire, ci è dato dal primo trailer, che tanto dibattito ha suscitato in rete. Sequenze adrenaliche, molta azione, Sabotage dei Beastie Boys a palla. Apriti cielo. "Cos'è sta roba?" urla il fan più oltranzista. Per tentare di spegnere i flame che da più parte si levavano, in primo luogo si è mosso il neo-sceneggiatore Simon Pegg, che ha detto di non badare alle apparenze, e che il film è pieno di roba "alla Star Trek". In secondo luogo, ecco arrivare un secondo trailer, più pacato nel ritmo, e di certo più "character-driven", orientato a mostrarci le interazioni tra i personaggi, ed a svelare qualcosa in più della trama.

Una sceneggiatura ostica da scrivere

Oltre al regista, anche la sceneggiatura di Orci è stata largamente revisionata, per utilizzare un eufemismo. Dopo il "divorzio consensuale" con Orci, Bryan Burk, uno dei produttori della Bad Robot, casa di produzione di JJ Abrams direttamente coinvolta nello sviluppo dei film di Star Trek, decide di affidare la sceneggiatura all'attore Simon Pegg, dopo aver parlato della nuova direzione da far intraprendere al film. Il ragionamento di base era: com'è possibile intercettare il gusto di quei milioni di spettatori che hanno riempito le sale per i cinecomics della Marvel? (Simon Pegg in particolar modo fa riferimento agli Avengers, piuttosto che ai Guardiani, in alcune interviste rilasciate alla fine dell'anno scorso). La ricetta secondo Pegg è questa: premesso che bisogna trattare con rispetto il materiale di base, per lui si tratta di catturare lo spirito originale della serie, e di non spingere troppo su di un citazionismo fine a se stesso. Detto questo, la dichiarazione d'intenti che fa successivamente fornisce altrettanti spunti di riflessione: per lui, per espandere il mercato di Star Trek, ed aumentarne la ricettività nel pubblico, la strategia per renderla una serie di successo d'intrattenimento, è quello di prender un genere collaudato come il western, il thriller o un heist movie e di popolarlo di personaggi dell'universo di Star Trek in modo da esser più inclusivo per un'audience reticente all'universo classico trekkiano. Altre dichiarazioni che hanno portato la pazienza dei trekkies di tutto il mondo a Defcon 2. Nel corso dei mesi la sceneggiatura del film s'è rilevata esser un compito arduo, come ha dichiarato lo stesso Pegg. Racconta di averla interrotta per tre volte, e per tre volte è stato JJ Abrams ad incoraggiarlo a portare a termine il compito. Racconta anche, Pegg, d'esser ricorso all'aiuto della Memory Alpha, una wiki redatta da alcuni appassionati, che gli ha fornito supporto nella descrizione e nella storia di alcuni fatti concernenti il lore della saga. Nelle dichiarazioni più recenti, dopo aver visto le prime versioni del film, non ancora editato, torna sulle polemiche relative al nuovo approccio e ribadisce che il suo compito di sceneggiatore è stato quello di bilanciare una narrazione che sia, da un lato rispettosa della fanbase, e dall'altro possa intrattenere lo spettatore casuale, combinare la filosofia e i principi da cui è nato questo universo, con un grande spettacolo, scenografie mozzafiato e scene d'azione eccitanti. D'altronde, dice, sarà bello vedere Kirk e la sua crew fare cose che non gli s'è mai visto fare, perché ora ci sono i mezzi per farlo.
Verso le critiche, invece, alla scelta registica di Justin Lin, Pegg dice che è assurdo pensare il tutto in termini di "Fast & Furious nello spazio". Perché, ricorda Pegg, Lin viene dal cinema indipendente, e la sua prima opera, presentata al Sundance, Better Luck Tomorrow, era tutto fuorché un blockbuster pieno di effetti speciali. Pegg ha lodato la sinergia con la quale hanno lavorato con Lin, che aveva previsualizzato dei momenti chiave del film, cosa che ha permesso a Pegg e al cosceneggiatore Jung di impostare la narrazione su quei binari che permettessero poi a Lin ed al team dei VFX di portare alla vita la loro visione.
Recentemente, poi, il film è tornato alla ribalta delle cronache per via della perdita di un membro del cast, in occasione della morte per incidente di Anton Yelchin. Freschissima, inoltre, la polemica innescata dalla scelta di rivelare l'omosessualità di Sulu, cosa che ha portato ad un botta e risposta tra l'attore George Takei, l'originale Sulu, l'interprete attuale John Cho e Simon Pegg. Poche ore fa si è espresso anche il figlio di Gene Rodberry, creatore di Star Trek, ma lasciamo quest'argomento per ulteriori articoli di approfondimento che esulano dalle finalità del presente.

Dove eravamo rimasti?

Sul versante della trama, da che punto prenderà il via la vicenda? (nb: seguono spoiler minimi, niente che non si sia già visto nel trailer, ma vi avvisiamo lo stesso!)
Innanzi tutto partirà a distanza di anni dal secondo capitolo, il che permetterà di esplorare una situazione in cui l'equipaggio ha passato molto tempo insieme, e nuove relazioni sono venute a consolidarsi. Dal punto di vista della location, ci troviamo ai confini della Federazione, dove i nostri lavoreranno ad una tregua tra i due pianeti Teenax e Fabona, situati vicini ad una grande nebulosa chiamata Necro Cloud. L'equipaggio è arrivato al termine di una missione di tre anni, nello spazio più profondo. Vedremo anche una base stellare, Yorktown: Pegg lo definisce un hub della Federazione.
Per quanto concerne il misterioso villain, tale Krall, qualcosa in più sulla personalità la sappiamo per bocca del suo interprete Idris Elba, del regista Lin, e del capitano Kirk in persona, Chris Pine.
Lin voleva creare un personaggio che potesse decostruire gli ideali della Federazione, ma che lo facesse partendo da una filosofia valida. Pine definisce il misterioso alieno un solista, un nichilista, ed afferma che Elba gli ha conferito una complessità ed un odio multi-stratificato verso la Federazione, che lo porteranno a distruggere l'Enterprise, e a tentare di uccidere Kirk e la sua crew sul pianeta. Elba invece afferma, compiaciuto, che bene o male che vada, Krall sarà sempre ricordato come il cattivo che ha buttato giù l'Enterprise, distruggendo così un'icona storica.

Arrivando al capitolo box office, e potenzialmente quanto successo può riscuotere questa terza pellicola dopo un anno di marketing così controverso, e quali possano esser le prospettive di una quarta iterazione del franchise, andiamo ad analizzare il tracking, ovvero una stima preliminare del weekend di apertura, basata sulla prevendita online dei biglietti. Deadline riporta che Star Trek Beyond è sulla strada di un weekend d'apertura tra i 48 ed i 60 milioni di dollari, cifre che comunque metterebbero il film, come incasso dei primi tre giorni, alle spalle dei primi due capitoli. Ci sono varie considerazioni da fare. Da qui al 22 luglio, data di apertura, posso succedere varie cose. Uno sforzo di marketing maggiore, per mantenere vivo il buzz, verrà fatto, sia facendo leva sul single Sledgehammer di Rihanna, con video tratto dal film, che sta riscuotendo molto successo sul web, sia sfruttando il Comic-Con di San Diego, che coinciderà con il weekend di apertura del film. Inoltre i numeri del weekend potranno esser influenzati, nel bene e nel male, dalle prime recensioni e dal relativo passaparola. Bisogna poi considerare che l'estate americana per il momento, non si è rivelata eccezionale a livello di numeri, per cui una stima di 48-60 milioni di dollari non sarebbe affatto da buttare, considerando che gli unici due film che fino ad adesso hanno fatto meglio, durante l'estate, sono stati due film d'animazione, Alla Ricerca di Dory, e Pets - La vita segreta degli animali.
Per cui, non ci resta che attendere, e vedere se lo Star Trek "meno Star Trek mai realizzato" riuscirà, infine, ad attrarre più spettatori di quanto non abbiano fatto i precedenti.

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