Speciale Star Trek 2

Prime indiscrezioni sulla sceneggiatura del sequel di J.J. Abrams.

Speciale Star Trek 2
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Il reboot del 2009 di Star Trek ha rappresentato il momento di culmine dell'anno per i fan dei film di fantascienza e il prossimo sequel, datato 2012, potrebbe addirittura seguire le orme economiche della serie di Gotham City firmata da Christopher Nolan. Dopotutto Barman Begins si era guadagnato la credibilità di nuovi e vecchi ammiratori della serie e Il Cavaliere Oscuro ne aveva approfittato per sbancare così il botteghino. J.J. Abrams torna dietro la macchina da presa in qualità di regista e il tuo team creativo vede nuovamente la presenza di Alex Kurtzman e Roberto Orci, gli sceneggiatori di Trasformers e del prossimo Cowboys & Aliens, nonchè creatori della serie Fox Fringe. Vediamo che cosa proprio loro hanno raccontato a proposito di questo attesissimo progetto in un'intervista rilasciata al Los Angeles Times.

Star Wars VS Star Trek

È decisamente troppo presto per parlare del sequel di Star Trek, ma c'è qualcosa che potete già dire sulla direzione che sta prendendo la storia?
AK:
Abbiamo stravolto la storia, il che è davvero eccitante. Quando ci siamo messi al lavoro sul primo film non avevamo a che fare con le aspettative del pubblico e così, durante il processo di scrittura, abbiamo pensato a tutte le cose che amavano di Star Trek, senza porci nessun filtro. Ora che il primo film è uscito e ha avuto buoni risultati, tutti quanti vogliono sapere che cosa succederà dopo. Non abbiamo avuto la stessa pressione la prima volta. Il che significa che ora dobbiamo dare ascolto a tutti e fare moltissime domande su quelle che sono le aspettative della gente e poi cercare di farle diventare tutte parte della sceneggiatura. Abbiamo bisogno di tornare indietro e trovare lo stesso tipo di vibrazioni che sentivamo durante la scrittura del primo: che cosa vogliamo vedere? Che cosa ci esalta di più della serie? Dove possiamo arrivare dal punto in cui lo abbiamo lasciato?
RO: Una delle grandi sfide è che ora tutti i personaggi sono insieme. I prequel sono una gran seccatura, ma uno dei loro vantaggi è che puoi far incontrare i personaggi come vuoi nel bel mezzo della storia. È divertente. Ora invece vuoi che le storie dei personaggi siano buone e che non siano lì solo per essere delle storie, ma che si intreccino bene con la trama e siano organiche. Stiamo vedendo un sacco di vecchi episodi per trarne ispirazione. L'ultimo film è una rottura da Star Trek e il suo canone: possiamo fare quello che vogliamo, ma continuiamo a voler scrivere un buon vecchio Star Trek anche se con una storia nuova.

Il vostro approccio può essere paragonato a quello de L'impero colpisce ancora, un secondo atto dove essenzialmente agli eroi viene portato via tutto quello che avevano costruito nel primo film e la risoluzione di tutto viene spostata nel terzo film? O nello spirito della serialità della classica serie vedete questi film come delle avventure autoconclusive?
AK: Bella domanda!
RO: Non so se la stiamo già pensando nei termini di una trilogia. Abbiamo pensato al primo come un raccontare cosa è accaduto all'inizio e come possa essere liberato da quello che era successo prima ancora. Così se si pensa a questo film come a un secondo atto, allora si, lo si può immaginare come una sorta di L'impero colpisce ancora. Ma non sono sicuro lo stiamo concependo come un secondo atto.
AK:
I film presi in considerazione sono pellicole di cui, a distanza di 25 o 30 anni, si parla ancora, perché hanno avuto un grande impatto emotivo non solo su noi spettatori. I personaggi sono stati costruiti in maniera primitiva e viscerale. È questo che fanno i buoni sequel: trovano un modo di sfidare i propri personaggi in modi che non sarebbero stati possibili nel primo film perché, come ha detto Bob, il primo corrisponde sempre all'origine della storia. Ora invece c'è questa famiglia unita e ora si inizia a pensare a cosa possa scuoterli e metterli alla prova.

Uno dei vostri vantaggi è la chimica che c'è tra questo cast di giovani stelle. Deve essere piacevole scrivere per un gruppo che ha già dimostrato di essere sfavillante, sfaccettato e divertente.

AK: Passiamo molto tempo parlando di come, ora che sono tutti insieme, abbiamo tutti bisogno di dei momenti ben definiti. Momenti specifici per i loro personaggi, per il modo in cui interagiscono l'un l'altro e anche costruiti in modo che siano dinamicamente spettacolari. È una vera gioia per noi.
RO: Pensi che Spock e Kirk dovrebbero giocare a scacchi in 3D?

Ovviamente, ma dovrebbe essere come in Harry Potter, dove loro sono nel gioco... sotto forma di ologrammi o qualcosa del genere.

AK: Oppure degli scacchi Wookiee. Kirk e Chewbacca. Lascia sempre che i Wookiee vincano!
RO: Sarebbe fantastico se il terzo film, se mai si realizzasse, fosse un crossover tra Star Wras e Star Trek.
AK:
Io sicuramente comprerei un biglietto per quello!

Se il primo Star Trek ha conquistato i vostri fantascientifici palati da fan, non potrete che essere entusiasti del modo in cui gli sceneggiatori stanno pensando la storia del secondo capitolo. Un mix di humor, novità e nostalgia capace di modernizzare e portare alla ribalta un vecchio mito mai deceduto. Chissà se i risultati finali saranno davvero positivi. Nel frattempo non ci resta che affinare il nostro udito da vulcaniani e attendere nuove notizie dall'iperspazio.

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