La storia dei Beastie Boys: su Apple TV+ il documentario di Spike Jonze

In occasione dell'uscita del documentario di Spike Jonze, ripercorriamo assieme la storia dell'iconico trio rap americano.

La storia dei Beastie Boys: su Apple TV+ il documentario di Spike Jonze
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"Preferisco essere un ipocrita che la stessa persona per sempre" è probabilmente la frase più importante del film Beastie Boys Story e ciò che riassume meglio lo spirito del documentario scritto, diretto e prodotto da Spike Jonze (già Premio Oscar per Lei) disponibile su Apple TV dal 25 aprile 2020. Giunti al quarantesimo anno di carriera, il trio crossover/hip-hop ha festeggiato questo importante traguardo introducendo gli aficionados nel loro singolare microcosmo tra eccessi, fallimenti, cambiamenti e rinascite. La storia di tre ragazzi e del loro passaggio dall'adolescenza all'età adulta, per rinnovarsi sempre, giorno dopo giorno, con impegno e forza di volontà, imparando dagli errori, lavorando sul proprio io interiore con la possibilità di diventare persone migliori.

Eravamo quattro amici al bar

La storia dei Beastie Boys non inizia nel 1981, bensì nel 1979, dalla scelta di quattro amici di formare una band, i The Young Aborigenes, per suonare, divertirsi ed esprimere al meglio sé stessi e la loro famelica voglia di creare. Inizialmente i membri erano quattro: il bassista Jeremy Shatan, il cantante Michael Diamond, il chitarrista John Berry e la batterista Kate Schellenbach. Il bassista fu successivamente rimpiazzato da Adam Yauch, musicista autodidatta conosciuto da Diamond a un concerto dei Bad Brains.
La band non suonava ancora hip-hop ma un hardcore con elementi primitivi, sotto l'influenza di icone come i The Clash e i sopracitati Bad Brains, pionieri di un hardcore sperimentale con elementi reggae, punk-rock e alternative metal.
Non molto tempo dopo, anche John Berry lascia - per sua scelta - il progetto e viene sostituito da Adam Horowitz e così nacquero i Beastie Boys. I 3 cambiarono i loro nomi in Ad-Rock (Adam Horowitz), Mike D (Michael Diamond) e MCA (Adam Yauch) e si discostarono dall'hardcore per avvicinarsi al mondo dell'hip-hop e in particolare al sound e all'estetica dei Run DMC.
In conclusione, cambiarono il nome della band in Beastie Boys, acronimo di Boys Entering Anarchistic States Towards Inner Excellence e decisero di allontanare Kate dalla band in quanto: "Non si adattava alla nostra attitudine da rapper duri".

Rick Rubin scopre i Beastie Boys

I Beastie Boys conobbero e divennero grandi amici di Rick Rubin, produttore musicale noto per album come Blood Sugar Sex Magic dei Red Hot Chili Peppers, il Black Album dei Metallica, Minutes to Midnight dei Linkin Park, Yeezus di Kayne West e il recente Oh Vita! di Jovanotti. Il sodalizio con Rick Rubin nacque in particolare dall'amore del produttore per l'hip-hop e il metal e dalla convinzione del trio che fosse la loro migliore scelta per sperimentare e trovare la propria identità musicale.
Altra figura fondamentale per il vero esordio dei Beastie Boys fu Russell Simmons, manager dei Run DMC e da lì a poco della band. Insieme a Rick Rubin fondò la Def Jam Records, di cui i BB fecero parte fino Licensed to Ill, album di cui (non è chiaro il motivo) la band non ha mai visto un dollaro per le royalties.
Nell'album sono presenti i due singoli più conosciuti: Fight for Your Right to Party e No Sleep Till Brooklyn. FfYRtP prendeva in giro le confraternite universitarie, ma incredibilmente attirò proprio il pubblico deriso e, da lì in poi, i Beastie Boys divennero la loro nemesi. Sul palco, per l'intero tour, si esibirono con un enorme pene idraulico inneggiando al loro diritto di fare festa.

Il bruco diventa farfalla

In seguito alla scissione dalla Def Jam Records, MCA si prese una pausa dal progetto. Yauch, entrato in una fase della vita intensamente esistenzialista, partì in giro per il mondo, alla ricerca di sé stesso, trovando alcune risposte nel buddismo. Per il trio, ricominciare senza l'aiuto di Rick Rubin o di Simmons era difficile, poiché ritenuti un prodotto confezionato a tavolino dallo stesso Rubin. Ma i Beastie tentarono l'ultimo colpo con la Capitol Records che accettò di investire su di loro e di offrirgli l'opportunità di slegarsi dalle catene invisibili del produttore. È proprio in quel momento che i Beastie Boys ritornarono alle loro origini per rinascere, all'hardcore e al crossover. Inizia un estremo periodo di jam, di sperimentazione e voglia di percorrere un nuovo sentiero dal quale nacque uno dei singoli più amati: Sabotage.

Il passato determina il nostro futuro

In un modo o nell'altro, il passato determina le scelte future di ognuno di noi e i Beastie Boys hanno preso le distanze da molti atteggiamenti scorretti del passato, tra cui il sessismo in alcuni dei loro testi d'esordio e l'allontanamento della batterista Kate in quanto "donna". Anche la perdita di un loro amico è stata una delle cause fondamentali del loro cambio di vita. Aver toccato il fondo per il trio è servito, non è stata una semplice fase ma il motivo principale per diventare persone migliori e valorizzare una fortuna sterminata.
I Beastie Boys cominciano a percepire il mondo in modo differente, non c'è più spazio per gli eccessi, adesso è il momento di pensare alle cose importanti: la famiglia, la fondazione della loro casa discografica indipendente, l'apertura di negozi di biciclette e quella stessa voglia degli esordi di fare musica insieme.

L'avvicinamento di Adam Yauch al buddismo e la nascita in lui di un profondo senso di spiritualità porta i Beastie Boys a interrogarsi sulla vita, sulla società e la band, in particolare nell'album To the 5 Boroughs, sviluppa una forte matrice politica.
Con la morte di Adam Yauch per cancro alla gola nel 2012, all'età di 43 anni, il progetto Beastie Boys termina per scelta degli altri due membri e per rispetto nei confronti del loro amico. Questa è la storia di tre ragazzi partiti da zero che hanno percorso un pezzo di strada incredibile e insieme hanno trovato il loro posto nel mondo.

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