Spider-Man 4 e Amazing Spider-Man 3: la storia dei sequel maledetti

A pochi mesi dall'uscita di Spider-Man: No Way Home ci interroghiamo su cosa sarebbe potuto succedere se fossero decollati i progetti precedenti.

Spider-Man 4 e Amazing Spider-Man 3: la storia dei sequel maledetti
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Concediamoci un piccolo gioco. Siamo nella fase Marvel dedicata al multiverso e alle infinite possibilità che compongono il prisma della realtà, quindi perché non immaginarne una in cui alcune delle celebri opere del passato si siano concretizzate? Sembra un po' un incipit alla What If...?, ce ne rendiamo conto, eppure tutto questo fragore dedicato all'uomo ragno merita un velo onirico. E se volete qua trovate la recensione dell'ultimo episodio di What If...?.

Il trailer di Spider-Man: No Way Home ha fatto vibrare qualcosa nel cuore di tutti gli appassionati dell'universo supereroistico. Saranno stati gli occhiali dell'unico vero Dottor Octopus e il suo "Ciao, Peter" o sarà stata la risata del Goblin. Un vortice di speculazioni e hype si è abbattuto queste settimane sull'attesa fatica di casa Marvel, in arrivo per il 17 dicembre 2021.

Gli Spider-Man del passato

Il profumo di Spider-Verse però non è una novità assoluta di quest'ultimi progetti. Il supereroe simbolo di ottimismo di casa Marvel ebbe nel passato svariate possibilità di rilancio e si sarebbe dovuto misurare con i molti memorabili antagonisti della sua saga.

Oggi proviamo a tracciare un percorso ben delineato su quali erano però i piani iniziali di Sony per Spider-Man 4 di Sam Raimi e The Amazing Spider-Man 3: due sequel maledetti, mai realizzati, che avrebbero consacrato l'evoluzione del personaggio sul grande schermo. È difatti noto che ci fossero state delle audizioni per il seguito di Spider-Man 3 e che il calendario concordato tra Sam Raimi e Sony sia stato spalmato su più anni di lavoro.

Lo scornarsi di certe dinamiche professionali ed esigenze artistiche ha poi riformulato il destino dell'eroe, culminato nello stravolgimento trainato da Tom Holland. Quali sono stati i sogni nel cassetto delle opere passate e cosa avrebbero fatto vedere al grande pubblico?

Lo Spider-Verse mai germogliato

Prendiamo spunto dal recente trailer per soffermarci su alcuni dettagli interessanti. Il ritorno di Alfred Molina nei panni del celebre Dottor Octopus di Spider-Man 2 è un esempio che ci ha fatto fermare il cuore, ma ci sono anche sussulti generali come l'Electro interpretato da Jamie Foxx.
Ad ora il calderone di idee e possibilità che cuoce a fuoco lento permetterà di creare progetti che erano impossibili da proporre fino a poco tempo fa.

Electro e l'Avvoltoio furono, ad esempio, gli antagonisti designati da Sam Raimi come imprescindibili per i Sinistri Sei, la squadra di super cattivi che avrebbe dovuto affrontare il nostro beniamino. L'amore del regista per Adrian Toomes è stato sbandierato in più occasioni, tanto che avrebbe probabilmente dedicato l'intera pellicola allo scontro tra i due. L'attore designato per tale ruolo fu John Malkovich e i preparativi erano ormai pronti, così come per l'entrata in scena di Felicia Hardy, aka la Gatta Nera.

Quest'ultima fu accostata a Anne Hathaway, che Raimi non mancò di elogiare per la sua performance durante l'audizione. Non sarebbe stata solo un personaggio intrigante e dal fascino intramontabile, ma avrebbe condiviso con Spider-Man un fugace sipario romantico. Destino ha poi voluto che nessuno dei due avesse l'occasione di ritagliarsi uno spazio di rilievo in Spider-Man 3 e questo ha poi tarpato le ali ai piani futuri dei personaggi nei possibili capitoli successivi.

Il disegno incompleto nel cassetto di Sam Raimi

L'idea di ciò che fu sprecato nel terzo capitolo balenò nella mente di Sam Raimi anche nelle discussioni e nei rumor insistenti che cercavano di ricomporre il mosaico del possibile Spider-Man 4. L'obiettivo del regista era sempre stato quello di schierare in campo l'Avvoltoio, ma non ci si fermò a queste sole speculazioni.

Sembrava tutto deciso sull'introduzione di Mysterio, uno dei villain per eccellenza in Spider-Man e apparso nell'ultimo film dedicato, tanto che si mormorava sull'inserimento, ormai certo, di Bruce Campbell. Il regista non nascose mai il desiderio di far vestire proprio a lui i panni di un personaggio così importante, rimarcando con enfasi la spudorata somiglianza che li avvicinava.

L'attore aveva già fatto capolino in qualche scena sfuggente nella trilogia e questo fu un importante campanello d'allarme per gli appassionati, che iniziarono con forza - e a ragion veduta - a manifestare un sano hype nelle sue ricorrenti apparizioni, come se fossero parte di un disegno più grande.

Sam Raimi si sbottonò anche riguardo i piani che attribuivano all'Avvoltoio un ruolo fondamentale, non solo per la sua comparsa. Sony manifestò l'esigenza di poter pubblicizzare una love story, e scovò nella parentesi amorosa tra Spider-Man e la figlia del predone dei cieli quello che tanto desiderava. Sarebbe stato interessante scoprire l'evoluzione di questo atteso fil rouge.

Il sogno di Raimi trovò infine la sua amara conclusione, poiché in primis lo stesso regista si defilò dal progetto, seguito dal tanto amato Tobey Maguire e dalla Mary Jane di quel tempo, allora interpretata da Kirsten Dunst, che dichiarò senza mezzi termini di non essere interessata a continuare con l'assenza dei due citati in precedenza. Un risultato bislacco, per una delle serie che aveva ammantato di successi e ricchezze il botteghino, oltre che essere amata da una grandissima fetta di appassionati.

Il segreto dei Sinistri Sei

La stessa sorte capitò anche alla saga di Amazing Spider-Man che, con il pessimo riscontro ottenuto dopo il secondo capitolo, non ebbe più modo di gustarsi le luci della ribalta. Sony Pictures aveva concrete intenzioni di seguire il modello marveliano per rendere Spider-Man un progetto denso di nemici iconici.

Il mancato apprezzamento del pubblico e della critica non fu però indulgente con l'uomo ragno di Andrew Garfield, che dovette appendere il costume al chiodo prima di veder realizzato un altro sequel. Il fato non permise ad Amazing Spider-Man di potersi ripresentare nelle sale cinematografiche, ma quali erano le premesse del suo ritorno? Innanzitutto, fu confermata la presenza di Paul Giamatti nei panni di Rhino: uno dei villain canonici per antonomasia dell'arco narrativo.

Marc Webb sul trono di regia era ormai scontato, quindi il progetto fu molto più di un'idea. Il finale segreto del secondo capitolo aveva messo in chiaro che la direzione della saga era orientata verso il crossover tanto atteso tra Spider-Man e i Sinistri Sei, culmine del piano incentrato sullo Spider-Verse.

Tuttavia, si vociferava sulla possibilità inattesa di Spider-Man di abusare di una formula segreta che poteva permettergli di riportare indietro i morti e le persone a lui care. Non sarebbe mancato il ritorno del Goblin e di un curioso, nonché sinistro, personaggio che si sarebbe fatto chiamare Il Gentiluomo. Insomma, una diramazione narrativa fitta e intrigante, che probabilmente avrebbe fatto scontrare Peter con il suo passato scricchiolante e avrebbe scoperchiato la natura dei celebri antagonisti dell'eroe.

La storia ha però poi designato in Tom Holland l'erede per vestire i panni dell'eroe. Il susseguirsi di vicissitudini artistiche hanno richiesto anni di lavoro per forgiare una nuova idea del concetto di Spider-Man. Il suo stesso ecosistema è stato ridisegnato e calibrato secondo le esigenze del pubblico corrente, spegnendo così l'entusiasmo di molti nostalgici. Le preoccupazioni sul futuro dell'eroe e i rimpianto del passato possono però volatilizzarsi in Spider-Man: No Way Home.

Il battesimo del "bimbo ragno"

Da un lato vi è la mancata resa cinematografica delle scontro tra il ragno e i Sinistri Sei, mentre dall'altra vi è un cast che chiunque vorrebbe vedere ancora una volta sul grande schermo. L'entrata in scena di Tobey Maguire e Andrew Garfield sarebbe un toccasana per tutti. Si renderebbe omaggio alle due saghe precedenti e si scriverebbe il giusto lieto fine per due attori che hanno dato il massimo nel loro costume.

Dulcis in fundo sarebbe un commovente passaggio di testimone per Tom Holland, che otterrebbe la "benedizione" virtuale dei due storici protagonisti in un film che riuscirebbe davvero a mettere un punto ai desideri reconditi della community. Lo schema è pronto e ben orchestrato, sarebbe un peccato lasciarsi scappare un'occasione del genere, specialmente in un momento storico come questo. Tra il corso cinematografico e il successo dell'eroe anche in formato videoludico, laddove gli altri vedono solo l'ennesimo tassello per la fase quattro si intravede l'anno perfetto per valorizzare e fortificare il brand legato all'Uomo Ragno.

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