Speciale Somewhere - Conferenza Stampa

Il nostro incontro con Sofia Coppola

Speciale Somewhere - Conferenza Stampa
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Classe 1973 e figlia del Francis Ford Coppola che ci ha regalato veri e propri gioielli della settima arte quali Il padrino (1972) e Apocalypse now (1979), la regista e sceneggiatrice newyorkese Sofia Coppola non ha certo bisogno di presentazioni.
Dopo aver esordito dietro la macchina da presa con l'acclamato Il giardino delle vergini suicide (1999) ed essersi aggiudicata il premio Oscar per lo script di Lost in Translation-L'amore tradotto (2003), sua opera seconda, è tornata sullo schermo prima con Marie Antoinette (2006), interpretato da Kirsten Dunst, poi con Somewhere, in cui Stephen Dorff veste i panni di Johnny Marco, un annoiato attore hollywoodiano che si trova a decidere quale percorso scegliere nella propria vita durante un periodo trascorso insieme alla figlia undicenne, con il volto di Elle Fanning.
Regista e attori sono approdati presso la sessantasettesima Mostra d'arte cinematografica di Venezia proprio per presentare la pellicola alla stampa.

Chi è Johnny Marco?

Stephen Dorff: Johnny Marco è un attore che vive una vita turbolenta che si trova costretto a rivedere nel momento in cui passa del tempo con la figlia undicenne. Il film parla del passaggio all'essere uomo, ha una sceneggiatura bellissima.

Quello di Sofia Coppola è uno dei nomi più conosciuti tra i registi di sesso femminile...

Sofia Coppola: Io mi concentro sulla realizzazione dei miei film, ma non posso fare a meno di notare che intorno a me vi sono molte altre registe. Rispetto al periodo in cui iniziai, è eccitante.

Il film inizia e finisce con l'immagine di una Ferrari; per caso Stephen Dorff ne ha una?

Stephen Dorff: No, non ho una Ferrari, però mi è piaciuto molto guidarla (ride).

Sofia Coppola: Quando ho cominciato a scrivere la sceneggiatura del film, mi è venuto subito in mente Stephen, perché non solo è un attore di talento, ma mette anche il cuore nei suoi personaggi.

La scelta di Elle Fanning, invece, come è avvenuta?

Sofia Coppola: Avevo visto in Elle la giusta protagonista ed era piena di vita, perfetta per il ruolo.

Con lo sguardo cosa chiede Cleo al padre nella scena in cui fa colazione con Laura Chiatti?

Elle Fanning: Ovviamente, Cleo è abituata a vedere tutte queste donne intorno al padre, lo guarda e sembra dire: "Cosa guardi?". Lui crede che lei non capisca, in realtà, invece, capisce e vorrebbe che la donna se ne andasse.

Nel film è pieno di acqua e di piscine; hanno qualche significato?

Sofia Coppola: Una delle scene che preferisco è quella tenera in cui Johnny e Cleo sono in piscina, ma non ho pensato alcuna simbologia relativa all'acqua.

Come in Lost in translation-L'amore tradotto, anche qui ci sono gli alberghi...

Sofia Coppola: Con mio padre ho trascorso molto tempo negli alberghi e penso che la gente che ci vive rappresenti un mondo interessante. Trovavo che rappresentassero la location adatta per il film, in cui racconto i sentimenti di un uomo diverso da me.

Come mai Milano?

Sofia Coppola: Qui in Italia ho fatto molti viaggi con mio padre e mi piace sia come paese che come cultura. Siamo molto contenti di trovarci qui a Venezia per la prima del film.

La colonna sonora come è stata scelta?

Sofia Coppola: Quando scrivo film ascolto la musica perché aiuta a creare l'atmosfera. A volte, poi, quella musica va a finire nel film, altre no.

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