Nonostante il film di Rob Marshall vada a ripercorrere in maniera abbastanza fedele la storia de La Sirenetta (tuffatevi negli abissi con la nostra recensione del live-action de La Sirenetta), all'interno della storia di Ariel ci sono delle variazioni sul tema che hanno cambiato alcuni dettagli del Classico Disney dell'89 (scoprite perché La Sirenetta del 1989 è così importante). Niente che muti la sostanza, ma delle accortezze che, in alcuni casi, hanno eliminato alcune vicende e in altre migliorato alcuni buchi narrativi che potevano risultare ostici da giustificare in un film con attori in carne e ossa. Andiamo quindi insieme a scoprire cosa si cela dietro alle differenze tra i due prodotti, ribadendo che nel caso in cui non aveste ancora visto il film incapperete in alcuni spoiler: tornate qui dopo esser stati in sala!
I concerti di Sebastian
Partiamo da quella che è la prima scena, con la quale vi dovrete confrontare subito: non c'è nessun concerto iniziale per La Sirenetta. Le sorelle di Ariel, ben caratterizzate anche in questo frangente per rappresentare i 7 mari della Terra, si presentano a Re Tritone senza cantare e senza celebrarlo, senza che, allo stesso tempo, Ariel possa essere così in ritardo per la cerimonia: sì, è assente ed è attesa, ma nulla che possa compromettere un'interpretazione canora diretta da Sebastian, che nel live-action non è munito di bacchetta per dirigere l'orchestra.
Poco male, d'altronde non è il momento più iconico dell'intero film. Restando sul tema di Sebastian e affiancando anche Flounder, la più grande differenza che intercorre rispetto al Classico sono le dimensioni dei due animali. Non sono abbastanza grandi da poter fornire supporto ad Ariel nel momento più forte del climax evolutivo della sirenetta: dopo aver deciso di cedere la propria voce a Ursula in cambio delle gambe, la ragazza si ritrova a vedersi spuntare le gambe e i piedi senza sapere come usarli e come adoperarli, soprattutto per nuotare verso la superficie. Con l'acqua che le sta per riempire i polmoni e che la sta per mettere in difficoltà, Sebastian, che fino a quel momento aveva deciso di supportare Tritone e di spifferare le intenzioni di Ariel, mette da parte qualsiasi guscio duro e si lancia verso la sirena per aiutarla ad arrivare a galla.
Si tratta di una scena iconica, perché sottolinea il grande sforzo compiuto dal granchio di corte nel cedere a quelli che sono i suoi ideali, accettando di dover rivestire il ruolo di fedele consigliere di Ariel, non più di Tritone. Nel live-action questa scena viene praticamente annullata, con Ariel che è perfettamente in grado di arrivare in superficie, senza il supporto dei suoi due alleati, che vista le dimensioni molto contenute non potrebbero in alcun modo supportarla.
Restando, invece, in ambito musicale, Alan Menken ha parlato della variazione della canzone di Ursula: è stata eliminata una strofa, la seconda, nella quale la Strega del Mare allude al fatto che gli uomini preferiscono le donne che non parlano. Era un chiaro messaggio nato per irretire Ariel e farle credere che perdere la voce avrebbe giovato al suo obiettivo, ma la chiave di lettura moderna sarebbe potuta sembrare troppo aggressiva nei confronti del sesso femminile, quindi si è pensato di eliminarla. Quasi nessuna differenza in Baciala, invece, con leggerissime variazioni sia in inglese che in italiano utili a rendere l'atto del bacio come qualcosa voluto da entrambi, così come In fondo al mar, anche se nessun pesce suona uno strumento musicale sott'acqua.
Non si scrive sott'acqua
A proposito della scena con Ursula, invece, Ariel non firma nessun contratto, ma si stacca una scaglia dalla propria pinna. Si tratta di un modo per giustificare sempre il patto di sangue, dato che la stessa sirena si ritrova a sanguinare sott'acqua, ma anche di un espediente molto furbo da parte di Jane Goldman e David Magee, autori della sceneggiatura.
Se, infatti, Ariel avesse dovuto firmare un contratto usando una penna, per quanto magica, si sarebbe presupposta la sua capacità di scrivere, forse anche il suo nome o addirittura qualcosa che potesse far capire a Eric cosa stava accadendo. A questa soluzione si affianca anche l'aver deciso di far sì che Ariel dimenticasse quale fosse il suo obiettivo, a causa di un incantesimo da parte di Ursula che le impedisce di focalizzarsi sull'obiettivo del bacio. Restando nell'ambito degli alleati di Ariel un'altra grande differenza intercorre proprio in Scuttle. Oltre al cambio di sesso, cambia anche l'animale in sé: non è più un gabbiano, bensì una sula bassana, un uccello marino col becco a punta e con la capacità di vivere anche sott'acqua, oltre che a saper volare. I suoi tuffi possono portarlo fino a 5 metri sott'acqua grazie alla sola spinta dall'aria, ma arriva a nuotare fino a 12 metri di profondità. Nonostante la sula bassana sia diffusa anche in Gran Bretagna e in piccola parte anche in Italia, è nel mare dei Caraibi che è più facile trovarla ed essendo il live-action de La Sirenetta ambientato proprio in quella location è stato molto più sensato far sì che dal gabbiano si passasse a quest'altro tipo di uccello. Anche caratterialmente c'è una differenza importante con il personaggio originale, ma non sarà questa la sede per analizzarlo.
Ultima differenza dal punto di vista dei companion di Ariel: Sebastian non è protagonista di una disfida con lo chef del castello, che prova a cucinarlo per un lungo segmento narrativo. Stavolta al granchio viene chiesto, prima di pronunciare un proverbiale respiro profondo di sollievo, di rotolarsi in un carretto il cui percorso non è proprio agevole. La storyline è completamente cancellata, eliminando tutto l'umorismo che riservava e anche il collegamento che permetteva, in chiusura di film, di rivedere la sfida ripalesarsi tra lo chef e il povero Sebastian. In linea con quella è stata la linea umoristica cancellata ed elisa, questa è una delle differenze sostanziali del film.
Eric diventa un acuto marinaio
Arriviamo al mondo degli umani: Eric non è figlio di nessuna regina, bensì è stato adottato. Di carnagione chiara, si ritrova a essere l'erede al trono di un regno nei Caraibi, dove non solo sua madre è di colore, ma tutti gli abitanti del posto. Inoltre, è un abile navigatore, tanto da conoscere le stelle ed essere in grado di leggere le costellazioni, proprio come Ariel: il nome della sirena, infatti, Eric lo apprende grazie alla ragazza e non grazie a Sebastian che glielo suggerisce. Con le stelle e un gesto molto naif da parte della sirena che gioca con le labbra del ragazzo, Ariel riesce a farsi capire e a farsi chiamare col suo vero nome. Certo, poi naufraga a 300 metri dalla costa, ma questo è un altro discorso.
Per i due, in chiusura, non c'è nessun matrimonio sfarzoso a bordo di una nave, con Tritone che fa nascere un arcobaleno: il tutto è molto più limitato e genuino, con un amore che sboccia in maniera serena e senza troppi proclami. Allo stesso modo Ariel, nel momento in cui torna in superficie, stavolta per mano di Tritone, non indossa il suo iconico vestito blu glitterato, ma un qualcosa di molto più sobrio. Sempre in merito al finale, è Ariel a uccidere Ursula e non Eric: non è un messaggio necessariamente di emancipazione femminista, anche se la sirena se lo meriterebbe, ma ha al suo interno un gesto di grande altruismo tra padre e figlia. Così come Tritone aveva deciso di sacrificare la sua vita per quella della figlia, allo stesso modo quest'ultima decide di rischiare la propria per restituirla al padre: è una chiave di lettura diversa, in egual modo profonda e significativa.
Restando in ambito degli altri personaggi, invece, Tritone ha dismesso il suo castello opulento e adesso sembra vivere in una condizione molto più umana, meno sfarzosa, anche qui. Viene rivelato, invece, che Ursula è sua sorella, pertanto la zia di Ariel: questo dettaglio veniva in qualche modo già rivelato nel musical ufficiale de La Sirenetta, sempre di matrice Disney, nel quale si raccontava di come il padre di Tritone, sul letto di morte, avesse deciso di lasciare a suo figlio il Tridente e non alla figlia. Di rimando, viene raccontato che la madre di Ariel è stata uccisa da un gruppo di umani: questo elemento non era mai emerso nel Classico, ma viene raccontato nel prequel "La Sirenetta - Quando tutto ebbe inizio" e giustifica il perché dell'avversione di Tritone nei confronti di chi vive in superficie.
La Sirenetta, tutte le differenze tra Classico e live-action: cosa cambia?
Dal 1989 al 2023 cos'è cambiato dalla storia di Ariel disegnata da Glen Keane e quella interpretata, invece, da Halle Bailey
Nonostante il film di Rob Marshall vada a ripercorrere in maniera abbastanza fedele la storia de La Sirenetta (tuffatevi negli abissi con la nostra recensione del live-action de La Sirenetta), all'interno della storia di Ariel ci sono delle variazioni sul tema che hanno cambiato alcuni dettagli del Classico Disney dell'89 (scoprite perché La Sirenetta del 1989 è così importante). Niente che muti la sostanza, ma delle accortezze che, in alcuni casi, hanno eliminato alcune vicende e in altre migliorato alcuni buchi narrativi che potevano risultare ostici da giustificare in un film con attori in carne e ossa. Andiamo quindi insieme a scoprire cosa si cela dietro alle differenze tra i due prodotti, ribadendo che nel caso in cui non aveste ancora visto il film incapperete in alcuni spoiler: tornate qui dopo esser stati in sala!
I concerti di Sebastian
Partiamo da quella che è la prima scena, con la quale vi dovrete confrontare subito: non c'è nessun concerto iniziale per La Sirenetta. Le sorelle di Ariel, ben caratterizzate anche in questo frangente per rappresentare i 7 mari della Terra, si presentano a Re Tritone senza cantare e senza celebrarlo, senza che, allo stesso tempo, Ariel possa essere così in ritardo per la cerimonia: sì, è assente ed è attesa, ma nulla che possa compromettere un'interpretazione canora diretta da Sebastian, che nel live-action non è munito di bacchetta per dirigere l'orchestra.
Poco male, d'altronde non è il momento più iconico dell'intero film. Restando sul tema di Sebastian e affiancando anche Flounder, la più grande differenza che intercorre rispetto al Classico sono le dimensioni dei due animali. Non sono abbastanza grandi da poter fornire supporto ad Ariel nel momento più forte del climax evolutivo della sirenetta: dopo aver deciso di cedere la propria voce a Ursula in cambio delle gambe, la ragazza si ritrova a vedersi spuntare le gambe e i piedi senza sapere come usarli e come adoperarli, soprattutto per nuotare verso la superficie. Con l'acqua che le sta per riempire i polmoni e che la sta per mettere in difficoltà, Sebastian, che fino a quel momento aveva deciso di supportare Tritone e di spifferare le intenzioni di Ariel, mette da parte qualsiasi guscio duro e si lancia verso la sirena per aiutarla ad arrivare a galla.
Si tratta di una scena iconica, perché sottolinea il grande sforzo compiuto dal granchio di corte nel cedere a quelli che sono i suoi ideali, accettando di dover rivestire il ruolo di fedele consigliere di Ariel, non più di Tritone. Nel live-action questa scena viene praticamente annullata, con Ariel che è perfettamente in grado di arrivare in superficie, senza il supporto dei suoi due alleati, che vista le dimensioni molto contenute non potrebbero in alcun modo supportarla.
Restando, invece, in ambito musicale, Alan Menken ha parlato della variazione della canzone di Ursula: è stata eliminata una strofa, la seconda, nella quale la Strega del Mare allude al fatto che gli uomini preferiscono le donne che non parlano. Era un chiaro messaggio nato per irretire Ariel e farle credere che perdere la voce avrebbe giovato al suo obiettivo, ma la chiave di lettura moderna sarebbe potuta sembrare troppo aggressiva nei confronti del sesso femminile, quindi si è pensato di eliminarla. Quasi nessuna differenza in Baciala, invece, con leggerissime variazioni sia in inglese che in italiano utili a rendere l'atto del bacio come qualcosa voluto da entrambi, così come In fondo al mar, anche se nessun pesce suona uno strumento musicale sott'acqua.
Non si scrive sott'acqua
A proposito della scena con Ursula, invece, Ariel non firma nessun contratto, ma si stacca una scaglia dalla propria pinna. Si tratta di un modo per giustificare sempre il patto di sangue, dato che la stessa sirena si ritrova a sanguinare sott'acqua, ma anche di un espediente molto furbo da parte di Jane Goldman e David Magee, autori della sceneggiatura.
Se, infatti, Ariel avesse dovuto firmare un contratto usando una penna, per quanto magica, si sarebbe presupposta la sua capacità di scrivere, forse anche il suo nome o addirittura qualcosa che potesse far capire a Eric cosa stava accadendo. A questa soluzione si affianca anche l'aver deciso di far sì che Ariel dimenticasse quale fosse il suo obiettivo, a causa di un incantesimo da parte di Ursula che le impedisce di focalizzarsi sull'obiettivo del bacio. Restando nell'ambito degli alleati di Ariel un'altra grande differenza intercorre proprio in Scuttle. Oltre al cambio di sesso, cambia anche l'animale in sé: non è più un gabbiano, bensì una sula bassana, un uccello marino col becco a punta e con la capacità di vivere anche sott'acqua, oltre che a saper volare. I suoi tuffi possono portarlo fino a 5 metri sott'acqua grazie alla sola spinta dall'aria, ma arriva a nuotare fino a 12 metri di profondità. Nonostante la sula bassana sia diffusa anche in Gran Bretagna e in piccola parte anche in Italia, è nel mare dei Caraibi che è più facile trovarla ed essendo il live-action de La Sirenetta ambientato proprio in quella location è stato molto più sensato far sì che dal gabbiano si passasse a quest'altro tipo di uccello. Anche caratterialmente c'è una differenza importante con il personaggio originale, ma non sarà questa la sede per analizzarlo.
Ultima differenza dal punto di vista dei companion di Ariel: Sebastian non è protagonista di una disfida con lo chef del castello, che prova a cucinarlo per un lungo segmento narrativo. Stavolta al granchio viene chiesto, prima di pronunciare un proverbiale respiro profondo di sollievo, di rotolarsi in un carretto il cui percorso non è proprio agevole. La storyline è completamente cancellata, eliminando tutto l'umorismo che riservava e anche il collegamento che permetteva, in chiusura di film, di rivedere la sfida ripalesarsi tra lo chef e il povero Sebastian. In linea con quella è stata la linea umoristica cancellata ed elisa, questa è una delle differenze sostanziali del film.
Eric diventa un acuto marinaio
Arriviamo al mondo degli umani: Eric non è figlio di nessuna regina, bensì è stato adottato. Di carnagione chiara, si ritrova a essere l'erede al trono di un regno nei Caraibi, dove non solo sua madre è di colore, ma tutti gli abitanti del posto. Inoltre, è un abile navigatore, tanto da conoscere le stelle ed essere in grado di leggere le costellazioni, proprio come Ariel: il nome della sirena, infatti, Eric lo apprende grazie alla ragazza e non grazie a Sebastian che glielo suggerisce. Con le stelle e un gesto molto naif da parte della sirena che gioca con le labbra del ragazzo, Ariel riesce a farsi capire e a farsi chiamare col suo vero nome. Certo, poi naufraga a 300 metri dalla costa, ma questo è un altro discorso.
Per i due, in chiusura, non c'è nessun matrimonio sfarzoso a bordo di una nave, con Tritone che fa nascere un arcobaleno: il tutto è molto più limitato e genuino, con un amore che sboccia in maniera serena e senza troppi proclami. Allo stesso modo Ariel, nel momento in cui torna in superficie, stavolta per mano di Tritone, non indossa il suo iconico vestito blu glitterato, ma un qualcosa di molto più sobrio. Sempre in merito al finale, è Ariel a uccidere Ursula e non Eric: non è un messaggio necessariamente di emancipazione femminista, anche se la sirena se lo meriterebbe, ma ha al suo interno un gesto di grande altruismo tra padre e figlia. Così come Tritone aveva deciso di sacrificare la sua vita per quella della figlia, allo stesso modo quest'ultima decide di rischiare la propria per restituirla al padre: è una chiave di lettura diversa, in egual modo profonda e significativa.
Restando in ambito degli altri personaggi, invece, Tritone ha dismesso il suo castello opulento e adesso sembra vivere in una condizione molto più umana, meno sfarzosa, anche qui. Viene rivelato, invece, che Ursula è sua sorella, pertanto la zia di Ariel: questo dettaglio veniva in qualche modo già rivelato nel musical ufficiale de La Sirenetta, sempre di matrice Disney, nel quale si raccontava di come il padre di Tritone, sul letto di morte, avesse deciso di lasciare a suo figlio il Tridente e non alla figlia. Di rimando, viene raccontato che la madre di Ariel è stata uccisa da un gruppo di umani: questo elemento non era mai emerso nel Classico, ma viene raccontato nel prequel "La Sirenetta - Quando tutto ebbe inizio" e giustifica il perché dell'avversione di Tritone nei confronti di chi vive in superficie.
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