Scary Movie: il dialogo tra Shorty e l'assassino

Analizziamo insieme una delle scene più iconiche del primo, storico film della serie Scary Movie, diretto da Keenen Ivory Wayans.

Scary Movie: il dialogo tra Shorty e l'assassino
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Con il primo Scary Movie, quando ancora il franchise non era diventato esageratamente prevedibile, il regista Keenen Ivory Wayans ha saputo mettere in scena un film comico tutto sommato godibile, puntando al massimo sulla parodia e sul concetto di divertimento demenziale che è diventato un caposaldo della serie, anche se con il tempo purtroppo l'intero brand è invecchiato molto in fretta, non riuscendo più a trovare la carica a tratti eversiva (pur con tutti i suoi palesi limiti strutturali) delle origini.
In questo speciale proveremo ad analizzare alcuni punti di forza dello stesso franchise focalizzandoci sulla celebre scena del confronto tra Shorty Meeks e l'assassino.

Risate senza pretese

Seppur con gli anni l'intero brand di Scary Movie è rimasto legato a un modo non così virtuoso di fare cinema, il primo film (ma se vogliamo anche i due sequel immediatamente successivi) sono riusciti in qualche modo a strappare più di una sonora risata agli spettatori.
L'idea di base di focalizzarsi sulla parodia di un particolare film o filone è risultata sul lungo termine vincente, una soluzione che ha trovato la sua massima espressione proprio nel ridicolizzare il killer visto in Scream, compito in realtà non così facile dato che lo stesso film thriller/horror di Wes Craven aveva già al suo interno (pur risultando un'opera dall'impostazione seriosa) alcuni elementi capaci di rielaborare l'intero genere slasher.
Scary Movie è quindi un film senza pretese, pieno di palesi limiti strutturali ma comunque capace in linea generale di risultare godibile (ovviamente anche in base alla voglia dello spettatore di lasciarsi andare spegnendo totalmente il cervello).

La saga si presta bene ad aprire una piccola parentesi sul concetto di elasticità mentale del pubblico, con il cinema inteso per dare spazio a qualsiasi tipo di opera, anche la più becera, con ovviamente la possibilità di analizzarla nel modo più critico e analitico possibile.
Il problema non risiede quindi tanto nel mettere in piedi un film come Scary Movie, quanto nella volontà di una o più case di produzione di reiterare all'infinito l'idea che vi era alla base, non solo con ben cinque film ma anche con tutta una serie di cloni davvero trash e scadenti che hanno portato l'intero filone legato alle parodie a toccare il fondo a più riprese.
Vista però l'enorme mole di contenuti prodotti dall'industria cinematografica americana, in realtà il genere ha assunto dei connotati quasi accettabili, dando agli spettatori la possibilità di scegliere cosa guardare nella più completa libertà.
Difficile rimanere del tutto seri durante la celebre sequenza di dialogo tra Shorty e l'assassino, in cui tramite una surreale scena al telefono vediamo il killer mascherato rimanere semplicemente spiazzato dall'individuo dall'altra parte della cornetta.

Bellaaaaaa!

Puntando su una dimensione assolutamente demenziale, la scena parte quasi in modo serio, con l'assassino che cerca da subito di incutere timore a Shorty, che però non crede a una parola perché sballato dall'erba che sta fumando.
In un attimo, la situazione degenera (in senso positivo), con gli stessi amici di Shorty che iniziano a urlare al telefono "Bella!", dando vita a una situazione tanto surreale quanto divertente che coinvolge lo stesso assassino.

Il mood con cui viene dipinto lo pseudo villain, prima serioso, poi del tutto su di giri e infine a tratti depresso, riesce a donare alla scena un clima scanzonato che, negli anni in cui è uscito, ha saputo cavalcare sapientemente l'onda del successo di Scream.
Il momento in cui l'assassino si ritrova fisicamente insieme a Shorty e i suoi amici espande ancora di più questo concetto, dato che ancora una volta il killer ci viene presentato pronto a uccidere, per poi ritrovarsi a fare baldoria con la stessa combriccola che doveva spaventare (e massacrare).
La sequenza, capace di far presa maggiormente su un pubblico di giovani e giovanissimi, risulta comunque a suo modo ben concepita, mostrandoci il killer nella veste di amico di tutti, in grado di fare anche della sana autoironia sul suo stesso modo di fare.
A chiudere ci pensa la sequenza in cui vediamo l'assassino iniziare a rappare freneticamente supportato dallo stesso Shorty, fin quando la situazione sembra per un attimo degenerare per poi concludersi abbracciando nuovamente il registro comico, consolidando addirittura l'amicizia tra Shorty e l'assassino che, comunque, alla fine, si è dimostrato all'altezza della situazione (sia come mattatore che come killer).

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