Scappa - Get Out di Jordan Peele, indovina chi viene all'horror?

In occasione della trasmissione televisiva, andiamo alla riscoperta dell'horror cult diretto nel 2017 da Jordan Peele.

Scappa - Get Out di Jordan Peele, indovina chi viene all'horror?
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È stato uno dei titoli "rivelazione" di qualche stagione fa, capace di vincere anche un "generoso" Oscar per la miglior sceneggiatura originale, sicuramente incisiva e tagliente nell'America odierna. Al di là della concessione dell'Academy, Scappa - Get Out è indubbiamente un'operazione che lascia il segno, fresca rivisitazione di schemi narrativi classici qui impostati in un'ottica che permette di discutere delle problematiche razziali attraverso il cinema di genere. In occasione della trasmissione televisiva (Scappa - Get Out andrà in onda stasera, 6 febbraio, alle 21.30 su ITALIA1) andiamo a riscoprire pregi e difetti del film scritto e diretto nel 2017 da Jordan Peele, al suo debutto dietro la macchina da presa.

La cena per farli conoscere

La trama ricorda inizialmente quella di un grande classico del cinema, ossia Indovina chi viene a cena? (1967), nel quale una ragazza bianca portava a casa dei suoi per le presentazioni ufficiali il suo fidanzato afroamericano, interpretato in quell'occasione da un'icona black come Sidney Poitier. Questa volta il ruolo è vestito da Daniel Kaluuya, che interpreta Chris ed è anch'egli prossimo a conoscere per la prima volta i genitori della sua ragazza Rose. Il protagonista viene accolto calorosamente dai potenziali suoceri, ma rimane turbato dalla presenza dei domestici di colore che manifestano inoltre strani comportamenti che lo mettono in allarme. Con il passare delle ore e la conoscenza con nuovi e bizzarri personaggi che ruotano intorno alla facoltosa famiglia di Rose, Chris inizia a comprendere come i suoi anfitrioni nascondano ben più di un segreto e che dovrà lottare per sopravvivere quando gli eventi prenderanno una piega del tutto inaspettata.

Corpo e anima

Nei cento minuti della pellicola si notano rimandi a classici a tema, uno su tutti il seminale L'invasione degli ultracorpi (1956), ma anche citazioni, volute o meno, a titoli più recenti come il mai troppo citato The Skeleton Key (2005). Il colpo di scena che "rivoluziona" parzialmente il costrutto narrativo assume ovviamente, e non poteva essere altrimenti in questo determinato periodo storico, una valenza sociale sulla discriminazione ancora ampiamente diffusa nelle logiche d'Oltreoceano, con la popolazione afroamericana sovente vittima di ingiustizie e sfruttamento da parte dell'elite bianca. Un white-power esasperato in un'essenza diabolica e beffarda che si tinge di note sempre più amare nelle diverse sorprese narrative che Scappa - Get Out offre fin al giungere dei titoli di coda, con una parte finale che strizza l'occhio a piacevoli eccessi pulp memori dell'universo torture-porn.

Visione d'insieme

Peele è abile nell'organizzare al meglio il suo personale schema gestazionale, ponendo al giusto posto le proprie pedine e preparando il campo alle dinamiche prettamente horror nella seconda metà di visione. ll film procede così per la prima metà su un tracciato pseudo mystery atto a svelare l'inganno, salvo poi gettarci, nel momento più inaspettato, in un vero e proprio inferno fisico e psicologico, almeno per il malcapitato protagonista, destinato a scoprire un agghiacciante segreto sulla reale identità delle persone a lui accanto. E lo fa, anche grazie alle escursioni comiche dell'attore che lo interpreta, con un tono istintivamente leggero, miscelando agli elementi più dark e violenti una sana ironia di stampo satirico, con l'obiettivo di rileggere i mali contemporanei in una chiave lucida e farsesca che, oltre al puro intrattenimento di genere, offra anche spunti di riflessione per il grande pubblico. Il suo stile si sarebbe profondamente evoluto, in meglio, con il successivo Noi (2019), ma già qui si intravedevano i germi di un talento in erba consapevole della propria materia a disposizione e del modo in cui adoperarla per creare un prodotto sfaccettato.

Anche al netto di qualche forzatura e di una sensazione, che compare a tratti, che l'operazione sia figlia di una precisa costruzione a tavolino, indirizzata a far parlare di sé a prescindere dalla reale qualità artistica, Scappa - Get Out svolge il suo compito con un buon ritmo e una notevole dose di tensione. Elementi che contestualizzati a quanto espresso nel resto dell'articolo, lo rendono un titolo assolutamente meritevole. Il clamoroso successo di critica e pubblico, forse eccessivi per quanto effettivamente messo in campo, non cancellano quindi i valori di un film che offre le giuste soddisfazioni agli appassionati del filone.

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