Speciale Robin Hood e Il Gladiatore. Speciale

Robin Hood e Il Gladiatore, tra storia e tecnica, tra cinema e realtà.

Speciale Robin Hood e Il Gladiatore. Speciale
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Ridley Scott, come grande regista e uomo di cinema, non ha certo bisogno di presentazioni, ma di sicuro merita di essere celebrato per i suoi successi e per ciò che ha dato all'industria nel corso della sua carriera.
A dieci anni dall'uscita di quella che forse è la sua pellicola più famosa nell'immaginario collettivo, Il Gladiatore, eccolo dunque celebrato anche in Italia, tramite un curioso quanto interessante incontro tenutosi alla Casa del Cinema, dal titolo “Robin Hood e Il Gladiatore: tra ricostruzione storica ed effetti visivi”.
Il parallelismo tra i due film viene spontaneo, visto che hanno in comune regista, interprete principale e gusto per l'avventura epica e matura, in un contesto storico antico e affascinante come possono esserlo la Roma Imperiale o la vessata Inghilterra di Giovanni Senzaterra.
E a distanza dei due lustri che separano la realizzazione dei due film, viene naturale chiedersi cos'è cambiato e cosa invece rimane, sia a livello di tecnica che di ricostruzione storica.
Proprio questo è l'intento della serata, che vede protagonisti un campione di tiro con l'arco ed esperti di effetti visivi che si altalenano nell'interessante disamina dei settori di loro competenza.

"V" per...arciere!

E' curioso notare come gli interventi siano volutamente agli antipodi: da un lato una ricostruzione storica di un'arte tramandata da secoli così com'è, quale il tiro con l'arco tradizionale o “istintivo”, dall'altra un'attenta disamina sulle tecnologie in uso al cinema, in perenne mutamento in cerca di una sempre maggior resa e duttilità.
Apre la serata il simpaticissimo Giuseppe “Papetto” Bianchi, campione italiano ed europeo di Tiro con l'arco, nonché esperto di tiro con l'arco storico. Dopo averci mostrato una esclusiva featurette tratta da Robin Hood, Bianchi fa un excursus nella storia dello strumento più noto fra quelli utilizzati dal leggendario eroe britannico: scopriamo così che il tiro con l'arco olimpico è un'evoluzione estremamente tecnica e tecnologica dell'arte originale, che invece conserva ancor oggi gran parte delle sue caratteristiche, nonostante le varie forme in cui si è sviluppata nelle diverse parti del mondo. Particolarmente interessante la distinzione fra le varie “prese” -ovvero la tecnica con cui si posiziona e tende la freccia- venutesi a sviluppare nel corso del tempo, tra cui quella utilizzata ai tempi di Robin Hood, la cosiddetta presa mediterranea che poi è quella che tradizionalmente vediamo sfoggiare alla maggior parte degli attori che interpretano questo personaggio al cinema, ultimo tra i quali Russel Crowe.
“Nell'arco tradizionale c'era poco mezzo e tanto uomo” secondo Bianchi: gli archi erano affinati dall'esperienza ma non scientificamente tarati, e ci si basava più che altro su velocità di esecuzione e mira 'istintiva' degli arcieri, che miravano a occhi aperti e riuscivano a lanciare anche tredici frecce al minuto. Piccola curiosità: secondo molti storici, l'ormai tradizionale gesto di “vittoria” che si realizza con indice e medio alzati a forma di “V”, deriva proprio dagli arcieri del periodo, a cui venivano tagliate quelle dita se catturati, in modo che non potessero più scagliare le loro letali frecce. L'esibire le due dita in quel modo, dunque, indicava l'essere liberi e pronti alla battaglia, cosa che in tempo di guerra era già una piccola vittoria.

Il Gladiatore e gli effetti speciali

L'incontro è poi continuato con David Gallo e Giuseppe Squillaci, rispettivamente VFX Executive Producer e VFX Supervisor, che sono intervenuti, dopo lo speciale “La Gloria di Roma”, spiegando in cosa consiste il loro lavoro e come sono state realizzate certe scene de Il Gladiatore, e come è cambiata la tecnica realizzativa da allora.
Una cosa molto importante da sapere, innanzitutto, è che le società che si occupano di visual effects (comunemente denominati “effetti speciali”) non intervengono solo in fase di post-produzione, meramente aggiungendo spettacolari effetti alle riprese: il loro lavoro è importantissimo anche e soprattutto in fase di progettazione di un film, in particolar modo se presenta ambientazioni, scene o elementi fantastici. Non basta realizzare una scena e aggiungere l'effetto speciale in seguito come se fosse una decalcomania: tutto dev'essere calcolato alla perfezione, di modo che la visione del regista, il girato e le possibilità tecniche degli effetti combacino quanto più possibile.
Il Gladiatore è stato all'avanguardia nell'utilizzo di speciali tecniche di realizzazione, utilizzate in seguito da altri famosissimi titoli usciti in seguito, quali ad esempio la Trilogia del Signore degli Anelli. Il film di Scott, infatti, è stato per esempio tra i primi a utilizzare in modo effettivo la tecnica che permette di moltiplicare, letteralmente, le comparse che compongono un esercito per un numero esponenziale, di modo da averne diecimila nella ripresa ultimata anche se fisicamente sul set erano cinquecento. Altra tecnica che Scott ha usato con estremo profitto nel suo film è stata quella che ha permesso di realizzare spettacolari panoramiche “agganciando” in realtà tre o quattro singole riprese di set diversi creando un unico, grande scenario. Squillaci ha giustamente fatto notare come, mentre nel tiro con l'arco tradizionale conti molto l'istinto, nella realizzazione degli effetti visivi per il cinema, all'epoca e per un film come Il Gladiatore, quello che contava era invece la pianificazione e la precisione. Tuttavia, le ultime innovazioni tecnologiche permettono maggior spazio di manovra ai professionisti del settore, che possono lavorano con più estro e, per l'appunto, istinto, provando diverse soluzioni che vengono poi canalizzate durante la post-produzione del film, sempre restando nell'ottica di combinare il miglior effetto con lo sforzo produttivo meno dispendioso.
La serata si è conclusa, infine, con la proiezione della spettacolare versione Extended de Il Gladiatore, in attesa di poter ammirare ancora una volta Crowe nei combattivi panni di un nuovo eroe: Robin Hood.
Continuate a seguirci, la recensione del film è in dirittura d'arrivo!

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