Robert Pattinson e Batman: validi motivi per averlo come Cavaliere Oscuro

Non è ancora chiaro se l'attore di Cosmopolis e Twilight possa o meno vestire i panni di Bruce Wayne, ma la scelta sarebbe oltremodo sensata.

Robert Pattinson e Batman: validi motivi per averlo come Cavaliere Oscuro
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L'esplosione della cultura popolare ha portato tanti danni quanti benefici. Non è una nostra invenzione, ma la realtà: più visibilità genere interesse, che genera fan, che generano dibattiti che - infine - portano tendenzialmente a una polarizzazione. Non si scappa: sorvolando sulle frange moderate, il fanatismo crea "mostri", il più delle volte irragionevoli e incapaci di giudicare qualcosa nella sua complessità, si tratti di un'opera o di una semplice scelta, come nel caso di Robert Pattinson.
La sua colpa (sempre che poi lo sia)? Essere arrivato a collaborare con alcuni dei più grandi autori del cinema contemporaneo passando per Twilight, attirandosi quindi l'odio immotivato di presunti cinefili di prima cartella. Quello dei fan di Batman? Conoscere Pattinson solo per Twilight.
Se si ignora, si odia: è matematico. Ci sono poi i casi in cui si odia perché si conosce anche fin troppo bene, ma insomma: alzi la mano chi crede sinceramente che sia questo il caso. Nessuno? Per noi non c'è proprio dibattito riguardo al buon Robert, che sta ripagando in termini di immagine una decisione legata a un aumento di visibilità e successive opportunità lavorative, poi colte tutte senza pensarci un attimo.
Da David Cronenberg a David Michod, fino ad Claire Denis e il prossimo anno Christopher Nolan, Pattinson è uno degli attori più richiesti e apprezzati della scena autoriale e indipendente (ne parleremo approfonditamente in uno speciale di prossima uscita), tutte occasioni che lo hanno fatto crescere come interprete. A nostro avviso, sono diversi i motivi che renderebbero proprio Robert Pattinson una scelta giusta e oculata per interpretare Batman nel film di Matt Reeves.

Riadattabilità

Di Bruce Wayne e annesso alter-ego ne esistono diverse iterazioni: giovani, vecchie, brutali, trattenute. In quanto personaggio è automaticamente riadattabile e revisionabile, a patto che poi restino intatte alcune caratteristiche della sua fisionomia e del suo essere (ma non è sempre vero). Nel caso specifico, parliamo di un protagonista molto amato dalle masse e individuato fisicamente in bell'uomo di quarant'anni, di grande fascino, playboy e carismatico, dalla muscolatura tonica e importante ma non esagerata. Quando è Bruce Wayne si nasconde in bella vista e si comporta come tutti si aspettano da un miliardario viziato: fa la bella vita e se la gode, ma recita in verità solo una parte dalla quale esce soltanto indossando il costume di Batman, che è un po' la sua vera pelle.
In quanto Bruce Wayne, Pattinson ha la faccia e la fisicità adeguate al ruolo. È un interprete espressivamente molto trattenuto, esattamente come Christian Bale, che per questo riesce però a infondere ai suoi personaggi un'aria misteriosa e intrigante.
Sembra continuamente sofferto, ammantato da un'aria tra l'inconsolabile e lo svogliato, che trasmette un senso di viziosità e disinteresse tipico di chi ha tutto e se ne frega. Ripetiamo: è un suo modo di recitare e lo fa alla grande, anche quando le sequenze richiedono emozioni e concentrazione, e ci sembra perfettamente adatto a vestire i panni di un miliardario considerato attraente, impenetrabile, filantropo e anche un po' vizioso.

Ha la faccia giusta e l'atteggiamento adatto per il ruolo, soprattutto se pensiamo che la versione di Reeves sarà più o meno inedita, nel senso che sarà più giovane di quelle finora viste al cinema, più dedicata all'impronta noir del personaggio e dunque più sofferta.
In una nuova istallazione del franchise, che cerca in sostanza di rileggere storia e personaggio per concentrarsi prepotentemente sul dramma e sull'azione, mantenendo comunque intatta una certa fedeltà di fondo finora mai rispettata pedissequamente, Pattinson ci sembra un volto spaventosamente corretto a questa volontà di riadattamento e riqualificazione qualitativa del Cavaliere Oscuro.

Certo non dovrebbe mancare un po' di sano allenamento per mettere su massa e imparare anche qualche coreografia (anche se ci sono gli stuntman, certo), ma quegli occhi verdi penetranti e quei tratti così squadrati e a loro modo austeri, puliti, marmorei, rendono Pattinson un Batman autoritario e carico di uno charme da giustiziere della notte che, onestamente, ci incuriosisce davvero molto, specie perché dovrebbe plasmare parte della sua recitazione sull'incutere timore e sulle "pose" da supereroe.
In ogni caso non siamo e non saremo noi a scegliere, i casting per film di questo calibro passano per un'intricata macchina produttiva che si fregia di grandi direttori e di un sistema di provinazione che manda avanti i film studio ormai da decenni.
Nel nostro piccolo possiamo solo avere la pazienza di approfondire determinate decisioni e pensare più in grande, guardare al quadro generale di un progetto di rinascita di Batman al cinema, che potrebbe anche non convincere o addirittura deludere su tutta la linea, ma solo dopo essere uscito.
Se poi Pattinson sarà o meno Batman è tutto da vedere, ma il caso montato dai fan imbestialiti che ignorano completamente la carriera dell'attore è decisamente imbarazzante, uno di quei danni collaterali nati dal beneficio.

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