James Gunn: come cambia il DC Universe dopo la rivoluzione di Warner?

Warner ha annunciato che James Gunn e Peter Safran saranno i nuovi co-CEO dei DC Studios: i nuovi vertici rivoluzioneranno il DCEU?

James Gunn: come cambia il DC Universe dopo la rivoluzione di Warner?
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La soap opera tutta interna a Warner Bros. Discovery e DC si è finalmente conclusa: James Gunn sarà il co-CEO dei DC Studios, gli studi che sostituiranno la divisione DC Films, insieme a Peter Safran (già produttore di tutti i lungometraggi DC da Shazam in poi). I due rimpiazzeranno Walter Hamada, ponendo fine alla lunga ed estenuante ricerca del Kevin Feige della DC, iniziata negli scorsi mesi e resasi ancora più frenetica dopo che Warner ha dato il benservito ad Hamada, con una decisione presa in larga parte grazie alle dure critiche di Dwayne "The Rock" Johnson contro l'ex-vertice DC. Proprio The Rock è stato a lungo tra i candidati al ruolo di cervello della Distinta Concorrenza cinematografica, ma alla fine il duo Gunn-Safran è riuscito a spuntarla. Cerchiamo dunque di capire come sarà il DCU sotto la direzione di James Gunn e Peter Safran.

DC e Marvel si avvicinano

Innanzitutto, è bene chiarire un aspetto "burocratico" del funzionamento dei DC Studios: Gunn si occuperà della direzione creativa del DCEU, mentre Safran sarà la testa della parte finanziaria degli studios, occupandosi cioè di stabilire i budget e di "tenere con i piedi per terra" registi e produttori dalle idee troppo sui generis.

Per questo motivo, James Gunn avrà un potere creativo enorme nel DCEU, ma non sarà un "uomo solo al comando", per quanto il suo mandato sarà ampissimo: il regista avrà (quasi) pieno potere sulle serie TV e i film DC, compresi quelli esterni al DCEU. A proposito di DCEU: pare che quest'ultimo sia morto, lasciando spazio al nuovo DCU o DC Universe, il cui nome ricorda da vicino quello dell'universo cinematografico di Marvel e Disney. Sembra dunque che ad un cambio di vertice corrisponderà anche una piccola rivoluzione nei contenuti e nei piani DC per il futuro: non ci sarà perciò da sorprendersi se, nelle prossime settimane, assisteremo ad una serie di posticipi, anticipi, cancellazioni e annunci di nuovi prodotti tanto per il grande quanto per il piccolo schermo, che potrebbero rispondere alla strategia produttiva della nuova gestione dei DC Studios.

Prima di addentrarci nelle misure concrete che James Gunn potrebbe prendere per ridare vita al DCU, c'è da fare un'altra precisazione: Gunn sta lavorando a Guardians of The Galaxy Vol 3 e continuerà a collaborare con Disney e Marvel fino al 2023 inoltrato, quando si presume che passerà definitivamente alla concorrenza.

Difficile che il regista riesca a tenere lo stesso piede in due scarpe così diverse, ma comunque il nome di James Gunn ha una certa storia alle spalle: a differenza di Walter Hamada, Zack Snyder e The Rock, Gunn ha ottimi rapporti con l'MCU e, soprattutto, con Kevin Feige (ovviamente lasciamo da parte il piccolo scheletro nell'armadio relativo a quando la Disney ha licenziato e poi reintegrato James Gunn nel 2018). Insomma, sia la scelta del regista come "testa" del DCU da parte di Warner quanto i complimenti dello stesso Kevin Feige, arrivati a poche ore dall'annuncio del nuovo ruolo dirigenziale di Gunn, sembrano confermare che ora Marvel e DC siano più vicine che mai: da una parte ciò potrebbe significare che il DCU diventerà più simile all'MCU, almeno in termini organizzativi e di tenore generale delle pellicole (se non altro per ragioni commerciali); dall'altra invece pare che un eventuale film crossover tra DC e Marvel non sia così lontano come potevamo credere fino a qualche giorno fa, anche perché secondo gli scooper americani Gunn avrebbe già proposto il progetto ai vertici della Warner.

Un multiverso con regole proprie

Dire che Gunn sia stato ingaggiato per rendere l'universo DC più simile al MCU, però, sarebbe sbagliato: al contrario, pare che la nuova direzione dei DC Studios sia consapevole che, se mai Batman & Co. avranno un successo duraturo al cinema e in TV, esso sarà ottenuto distinguendosi il più possibile dal formato Marvel (da cui peraltro la stessa Casa delle Idee sta iniziando a distanziarsi, come dimostrano i recenti show per Disney+). Da qui nasce l'idea di non avere un solo universo condiviso, ma diverse realtà parallele l'una all'altra: mentre, come ormai sappiamo da tempo, la storyline principale del DCU sarà quella che contiene gli eroi già visti in Batman vs. Superman e Justice League, sembra che accanto a quest'ultima rimarranno le linee temporali separate di The Batman e Joker, che saranno ambientati in universi totalmente estranei al resto del DCU.

Pare che una delle prime decisioni di Gunn e Safran sia stata proprio quella di confermare Joker 2 e The Batman 2, il primo previsto per il 2024 e il secondo (probabilmente) per il 2025, insieme allo spin-off del film sul Cavaliere Oscuro dedicato ad Arkham: in parallelo, poi, dovrebbe essere ormai in produzione la serie spin-off sul Pinguino di Colin Farrell. Insomma, pare che da The Batman nascerà un universo nuovo, separato dal resto del DCU e che riguarderà solo e soltanto gli eroi e i villain di Batman.

L'Uomo Pipistrello resterà però una presenza forte anche nella timeline principale del DCU, probabilmente però senza ricevere una serie di film standalone: una mossa azzardata, che però potrebbe garantire più libertà creativa alla DC e, al contempo, ridurre la confusione dei fan del DCU.

Ovviamente, mentre il "The Batman" sarà interpretato da Robert Pattinson, quello della linea principale avrà il volto di Ben Affleck, a meno di sorprese dell'ultimo minuto. Pare invece che Gunn e Safran seguiranno una politica completamente opposta per Superman, anche per via delle scelte vincolanti prese negli scorsi mesi dalla dirigenza DC: Henry Cavill è comparso nella scena post-credits di Black Adam e sarà ancora l'Uomo d'Acciaio "principale" della DC sul grande schermo, ma anche il progetto di J.J. Abrams su Black Superman continuerà ad esistere, benché parallelamente e come film standalone. Dunque, per fare chiarezza, il Batman "principale" sarà quello fuori dal DCU, mentre il Superman principale sarà quello "dentro" il DCU, ma entrambi avranno delle varianti (per dirla "à la Marvel") che saranno rispettivamente dentro e fuori dall'universo condiviso della Distinta Concorrenza. Insomma, un meccanismo più complesso di quello della Casa delle Idee, ma che, per varietà e complessità delle pellicole e per possibilità di innovazione, potrebbe surclassare il Multiverso messo in piedi da Disney e Marvel.

Un effetto a lungo termine

Accanto ai due "super" principali, invece, c'è da aspettarsi che tutti gli altri eroi restino confinati al DCU e alla sua linea temporale principale, anche perché non è affatto detto che personaggi come Flash, Wonder Woman o Lanterna Verde abbiano la stessa capacità di trascinare il pubblico in sala di Batman e Superman, specie in un contesto in cui le loro azioni non hanno ripercussioni su un universo più ampio.

Sicuramente James Gunn dovrà rispettare le prossime uscite del DCU, tra cui ricordiamo il sequel di Shazam, The Flash, Blue Beetle e Aquaman e il Regno Perduto, tutti teoricamente in arrivo nel 2023. A questi, poi, sembra ormai certo che si aggiungeranno sia il seguito di Black Adam che il ritorno del Superman di Henry Cavill in un titolo in solitaria, entrambi in una fase di lavorazione piuttosto avanzata e che potrebbero debuttare tra il 2025 e il 2026. Visti i tempi di produzione, poi, possiamo stare certi che Gunn avrà limitato potere su altre due o tre pellicole, tutte in uscita nel 2024 e ancora non annunciate ufficialmente: tra queste potrebbero esserci Wonder Woman 3, Green Lantern e l'ormai defunto standalone su Zatanna, insieme ovviamente a Joker 2 (anch'esso previsto per il 2024).

Tirando le somme, ciò significa che l'influenza di James Gunn si sentirà solo dal 2024 o addirittura dal 2025 sull'universo DC: prima di allora il regista avrà un potere decisamente limitato, se non altro perché il grosso del lavoro (sceneggiature, soggetti, storyboard e persino scene e montaggio) è già stato fatto o quantomeno già organizzato. Certo, nulla vieta al nuovo co-CEO dei DC Studios di costruire un universo coeso con dei reshoot e delle scene post-credits ben piazzate, ma solo nel 2024 vedremo la visione di Gunn prendere realtà.

Lo stesso dovrebbe infine valere anche per il piccolo schermo, per il quale lo stesso Gunn sarebbe al lavoro su vari progetti segreti, ma dove dovremo attendere ancora qualche anno perché alle numerose serie TV DC venga data una degna conclusione e si ricominci da capo con un nuovo corso, se mai esso dovesse essere nei piani: resta anche possibile che Gunn decida di non toccare gli show "storici" della Distinta Concorrenza sul piccolo schermo, limitandosi ad affiancarli a una serie di new entry. E poi, ovviamente, c'è da considerare il fattore umano: Gunn sarà un rivoluzionario o opererà nell'ottica della continuità? Avrà carta bianca o si vedrà le mani legate dai vertici di Warner Bros. Discovery? Interrogativi importanti, sui quali per il momento non ci sono risposte: solo nei prossimi mesi sapremo quale sarà l'effetto-Gunn sul DCU, se davvero ci sarà.

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