Quentin Tarantino torna al 1969 : tutte le novità sul nuovo film del regista

Curiosità, retroscena e short list dei protagonisti di uno dei film più attesi dei prossimi anni: la somma maestà del pulp sta tornando!

Quentin Tarantino torna al 1969 : tutte le novità sul nuovo film del regista
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Mentre fino a qualche mese fa conoscevamo più o meno tutti il nome di Harvey Weinstein come uno dei più grandi produttori che la storia del cinema ricordi, tutto è cambiato con lo scandalo sulle molestie sessuali che ha colpito Hollywood partendo proprio dal controverso produttore. Un vero e proprio vaso di pandora impossibile ormai da richiudere, che non solo sta cambiando attualmente in positivo un mondo fatto di eccessi e abusi, ma che è andato purtroppo anche a inficiare in negativo nomi legati (in questo specifico caso) allo stesso Weinstein, tra i quali su tutti spicca quello di Quentin Tarantino. La The Weinstein Company ha nella sostanza svolto nel tempo un ruolo da mecenate nella carriera dello stimato e brillante autore, tanto che lo stesso Harvey era solito riferirsi alla sua compagnia come "The House that Quentin Built", ovvero "la casa costruita da Quentin", riferendosi al prestigio e al successo riscosso come produttore anche e soprattutto grazie al regista di gemme cinematografiche come Le Iene, Pulp Fiction o The Hateful Eight.
Dato lo scandalo, però, Tarantino ha deciso (come molti altri) di prendere le dovute distanze dalla compagnia, rescindendo da un rapporto collaborativo e d'amicizia creduto solido e duraturo. Lo ha fatto a malincuore, ma in una sua dichiarazione ha ammesso "di aver sempre creduto di sapere senza aver mai agito", il che rende in parte il suo allontanamento certamente necessario sia per la propria immagine che per il suo nuovo film, il 9° della sua carriera, forse il penultimo.


La prova del 9!

Salutando con il cuore in frantumi una sicurezza economica e una casa che da sempre lo aveva ospitato, Tarantino e i suoi collaboratori hanno deciso di non starsene troppo a lungo con le mani in mano per il bene dell'ultimo progetto del regista, di cui si sa ancora molto poco. Sciorinando piccole info nel corso di vari mesi, Tarantino ha deciso infatti di non voler bissare in alcun modo il leak di sceneggiatura di The Hateful Eight, che tanto lo aveva fatto penare tre anni fa, concedendo al pubblico lo stretto necessario da conoscere in fase di pre-produzione, che è poi il nulla.

Se in un primo momento alcune voci volevano che il nuovo film si concentrasse esclusivamente su Charles Manson e la sua Family, giusto poche settimane fa Deadline ha riportato in esclusiva come la definizione fosse estremamente fallace, "come dire che Bastardi senza gloria è un film su Hitler". Il sedicente e carismatico oratore che tanto aveva plagiato negli anni '60 le menti di quelli che poi diventarono i suoi serial killer (la definizione non è propriamente accostabile a Manson, scomparso pochi giorni fa) avrà infatti solo una piccola parte nell'economia di un progetto che sarà "a capitoli", rientrando quindi nella tipicità narrativa tarantiniana. A interpretare Manson non è ancora chiaro chi troveremo, ma è certo che il suo ormai iconico volto sarà trasposto al cinema dal regista, anche se in un ruolo minore. Nella short list di interpreti uscita nelle scorse settimane, comunque, il nome di Leonardo DiCaprio è il più papabile, sia per un certo physique-du-role sia per una purissima questione di immedesimazione, essendo l'attore il più portato a spingere emotivamente nella parte anche grazie al suo carisma. Provate a immaginarlo: un look più trasandato e psicologicamente spento del suo Calvin J. Candie in Django Unchained misto all'egomania e al sostanzioso abuso di droghe di Jordan Belfort. Un Menson praticamente perfetto!
Detto questo però, la prova di Brad Pitt ne L'Esercito delle 12 scimmie di Terry Gilliam -che gli valse anche la nomination agli Oscar- è riprova che l'attore, anch'esso in short-list, potrebbe essere un pazzo perfetto... con la giusta acconciatura.

In verità Pitt sarebbe più adatto al ruolo principale, quello descritto come "un attore televisivo che tenta disperatamente di entrare nel mondo del cinema dopo aver recitato in una serie TV di successo". E le info qui sono contrastanti: c'è di afferma che questa sia l'unica storyline orizzontale del film, ambientato nel 1969 e quindi con gli omicidi della Manson Family nel background, e chi invece, come riportavamo poco fa, lo definisce un film a capitoli più vicino a Pulp Fiction, dove tutto, possiamo dire, più o meno collide. Stando poi sempre a Deadline, una delle storie raccontate sarà proprio quella dell'omicidio di Sharon Tate, che nel film potrebbe avere il volto di Margot Robbie, che dopo l'incredibile performance nei panni di Tonya Harding in I, Tonya potrebbe continuare quindi un felice filotto interpretativo che la porterebbe in due anni agli Oscar. Nel cast dovrebbero esserci anche Tom Cruise, Jennifer Lawrence e Samuel L. Jackson, fortemente voluti da Tarantino e per i quali pare aver scritto dei ruoli ben specifici.

Studio Wars

Data la fine della TWC e delle compagnie satelliti ad essa legate (almeno per ora), Tarantino dicevamo ha però dovuto ripiegare su altro, ed esattamente sui grandi studios, mettendo ovviamente in vendita i diritti del suo nuovo film. Il regista e i suoi collaboratori hanno scelto la via delle major per due motivi: innanzitutto per un cospicuo budget, a quanto pare sui 100 milioni, e poi per una distribuzione capillare nel mondo.

La messa all'asta dei diritti ha quindi dato il via a una vera e propria Studio War, all'interno della quale a contendersi il premio a colpi di promesse e accordi sono entrate la Warner Bros, la Sony Pictures, la 20th Century Fox e la "piccola" Annapurna; la Disney è stata invece rifiutata a monte dallo stesso Tarantino a causa della sua policy eccessivamente family friendly, data la spiccata violenza e gli sproloqui presenti nelle produzioni del regista. A vincere, alla fine, è stata la Sony, sia grazie alla grande conoscenza della storia del cinema di Tom Rothman, "che ha sinceramente impressionato Tarantino", sia per l'ottima campagna marketing presentata al regista da Josh Greenstein, che insieme al budget elevato e a una sicura e capillare distribuzione mondiale del film è riuscita a uscire trionfante dalla "Guerra per il 9°". Il fatto che la Sony avesse anche curato egregiamente la distribuzione internazionale di Django Unchained, inoltre, ha dato una spinta decisiva e finale alla chiusura dell'accordo. E adesso abbiamo anche una data d'uscita, fissata per il 9 agosto 2019, giorno del cinquantesimo anniversario dell'omicidio della Tate. Certo, far uscire un film ambientato nel 1969 il 9-09-2019 sarebbe stata una mossa con la quale giocare di più durante la campagna promozionale del progetto, ma si è giustamente preferito il ricordo. Con una messa in produzione prevista per l'estate del 2018, non ci resta adesso che attendere le conferme nel cast e questo benedetto titolo ufficiale, che potrebbe per forza di cose continuare a giocare con il numero 9.

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