Speciale Piranha 3D - Intervista al regista

La nostra intervista ad Alexander Aja, regista di Piranha 3D

Speciale Piranha 3D - Intervista al regista
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Il prossimo venerdì, il nuovo horror di Alexandre Aja, già regista di Alta Tensione e del remake di Le Colline Hanno gli Occhi, uscirà nelle sale italiane distribuito da Bim. Ed è proprio grazie a Bim che vi proponiamo questa interessante intervista esclusiva al filmaker d'Oltralpe. Ma le sorprese non finiscono qui: all'interno del nostro portale Tv potrete anche trovare una clip esclusiva da Piranha 3D in cui vengono mostrate le fasi iniziali dell'attacco dei piranha ai giovani impegnati nei festeggiamenti per lo Spring Break sul Lago Victoria. Inoltre, anche i nostri amici di Badtaste.it hanno ricevuto un estratto del film da Bim Distribuzione che potete vedere tramite questo link.

Intervista ad Alexandre Aja

Come ti è venuta in mente l'idea di usare il 3D per Piranha? Pensi che esso possa rappresentare una svolta per i film horror?

Quando ho scritto Piranha col mio collega Greg Levasseur, parlavamo tra di noi su quanto sarebbe stato bello un film come Avatar e ci immaginavamo quanto sarebbe stato altrettanto bello un film horror in 3D. Era ovvio che il nostro progetto in onore dei film degli anni '80 era perfetto per questa tecnologia: quindi fu una scelta sin dall'inizio. La nostra intenzione era che Piranha fosse come una corsa sulle montagna russe piena di angoscia e paura, una corsa divertente che riuscisse a portare esperienze da parco giochi, come Captain EO e Terminator 2 3D, nei cinema. Ho cercato di usare il 3D in modo da coinvolgere maggiormente lo spettatore nella storia. Penso che il 3D sia un punto di svolta per i film horror, li renderà molto più realistici e appassionanti.


Come descriveresti il tuo modo di girare un film?
Prima di tutto, mi considero come uno spettatore, e questa è la mia linea di condotta come regista. Ma quello che ho scoperto in questi anni, è che non mi interessavano i film di genere, bensì le storie di sopravvivenza o di personaggi che affrontano situazioni estreme. Penso che i film debbano coinvolgere lo spettatore anche moralmente ed eticamente, per rendere l'esperienza "viva". Anche se i miei film sono quasi tutti stati girati in America, c'è comunque un forte influsso del mio background europeo, che mi ha permesso di guardare all'ipocrisia del puritanesimo della cultura americana con distanza e con la giusta dose di satira.


Com'è possibile reinventare la paura al giorno d'oggi?
E' stata una sfida infatti. Il pubblico ormai è diventato insensibile al determinate formule o trucchetti. Ma le cose sono cambiate negli ultimi anni: "Il Cigno nero", ad esempio, ha dimostrato che si può esplorare la paura con un mix di diversi generi e stili.


E' il tempo dei disaster movie: c'è una connessione tra Piranha e quello che sta accadendo nel mondo?
Abbiamo scritto la sceneggiatura quando la crisi finanziaria ha colpito l'America, quindi è stato impossibile per noi non collegare ciò ai nostri piccolo pescetti voraci che attaccano il consumismo capitalista. Lo Spring Break è come il mondo della finanza, basato sulle astrazioni senza alcun significato reale. Lo Spring Break è eccessivo nella sua rappresentazione della sessualità, come il mondo della finanza è eccessivo nella sua rappresentazione del benessere. Alla fine , l'unica cosa che resta è l'immagine fraudolenta di entrambi i mondi.

Qual è il tuo rapporto col corpo, con la carne?
Ben cotta, con salsa barbecue.

Qual è il tuo rapporto col pubblico?
Come ho detto prima, io mi considero uno spettatore prima che un regista. Molti dei miei film hanno una base molto forte di fan, quindi tengo in grande considerazione le loro opinioni.

Cosa ricordi della tua infanzia?
Il piacere di ascoltare storie.

Cosa guida il tuo processo creativo?
Il mio processo creativo è sempre guidato dai personaggi e dalle storie.

Chi è il tuo regista italiano preferito?
Sergio Leone!!!

Quando hai scoperto che la gente soffre?
Per quanto mi possa ricordare, da sempre.

Progetti futuri?
Al momento sto scrivendo e sviluppando un mio piccolo sogno: "COBRA: The space Pirate", un'opera sci-fi basata sul manga di culto di Buichi Terasawa della fine degli anni '70.

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