Passengers: Jennifer Lawrence, ecco i suoi 3 ruoli da rivedere

È in arrivo al cinema Passengers, il nuovo film di Jennifer Lawrence. Ma quali sono i personaggi più significativi dell'attrice?

Passengers: Jennifer Lawrence, ecco i suoi 3 ruoli da rivedere
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Il fenomeno divistico più prorompente degli ultimi anni? Si chiama Jennifer Lawrence: forse l'ultimo personaggio davvero innovativo sorto dallo showbiz. Attrici così, non se ne vedono molte in giro, o almeno non in quella Hollywood sessista e conservatrice, che ancora oggi scruta con diffidenza ogni cambio di paradigma. E invece l'attrice Premio Oscar ce l'ha fatta ad affermarsi tra gli studios: prova è che può permettersi di chiedere cachet a 7 zeri. Non contenta, ha anche il coraggio di lamentarsi delle paghe, che rifletterebbero una disparità salariale tra sessi. Scomoda? Sfacciata? Ribelle? Magari tutte e tre le cose, ma anche una gallina dalle uova d'oro, che assicura incassi da record per (quasi) ogni suo film. Meglio tenersela stretta dunque, finché il gioco funziona. E così la Sony Pictures l'ha arruolata per Passengers, sci-fi che arriva nelle sale italiane diretto da Morten Tyldum. Nel film la Lawrence recita al fianco di un altro sex-Symbol qual è Chris Pratt; il resto del cast è composto da Michael Sheen, Laurence Fishburne e Andy Garcia. Il film è costato 120 milioni di dollari, dei quali 20 andati a Jennifer Lawrence e 10 a Chris Pratt (alla faccia delle disparità dei sessi). Dal trailer uscito di recente, intuiamo che il personaggio affidatole sarà atipico rispetto alla sua filmografia. Come se l'attrice fosse di fronte a una svolta artistica e guardasse verso un futuro di assestamento. Dopo Passengers, non sarà più quella di una volta? È un po' presto per stabilirlo, ma nell'attesa abbiamo deciso di riproporvi un excursus nella sua carriera, con i suoi personaggi più significativi. Così da arrivare meglio preparati, una volta che il film uscirà nelle sale. Dagli esordi d'autore, alla Katniss di Hunger Games, fino alla diva da Oscar per David O'Russell.


Ree Dolly: rivelazione d'inverno

Tra la stampa specializzata, il nome di Jennifer Lawrence comincia a riecheggiare nel 2010. Ovvero da quando il film di Debra Granik circola nei maggiori Festival indipendenti del mondo. Prima al Sundance, poi a Stoccolma e infine a Torino, Winter's Bone - Un gelido inverno viene visto, recensito e apprezzato da centinaia di critici. Tra i pregi si menziona la performance di una "sorprendente Lawrence", attrice di talento ma ancora misconosciuta alle masse. Più o meno casualmente, il suo personaggio anticipa tutti i successivi: la sua Ree Dolly è un'adolescente forte e determinata, ma soffocata dall'ambiente circostante, fatto di un provincialismo che sottomette la donna nella società. E lei ci combatte ostinatamente, non per questioni ideologiche, bensì per pura sopravvivenza. L'interpretazione le vale la prima candidatura agli Oscar, a soli 20 anni, oltre a una caterva di altre nomination e premi prestigiosi. Impressionante, ma siamo soltanto all'inizio.

Katniss Everdeen: paladina young adult

Dopo l'esordio "col botto" nel cinema indie, era ovvio che Hollywood allungasse le mani sul giovane talento. Così la Lionsgate arruola Jennifer Lawrence per Hunger Games, nuova saga destinata a prendere il posto del defunto Twilight, rispettando il precetto hollywoodiano del "morto un young adult, se ne fa un altro" (e il più in fretta possibile). Nel 2011 la ragazza dice definitivamente addio ai circuiti indipendenti, in favore dell'entertainment puro. Scelta azzeccata, visto che ha dato vita all'eroina più importante del decennio. Già, perché Katniss Everdeen è divenuta un modello - per giunta positivo - per milioni di giovani. L'antitesi perfetta della frivolezza promossa da tutte quelle popstar. L'archetipo di riferimento è quello della ragazza guerriera, che incarna i valori di forza, emancipazione e onestà. Con i capitoli successivi (La ragazza di fuoco e le due parti di Mockingjay - Il Canto della Rivolta) Katniss acquisisce un'altra valenza simbolica. Quella di proletaria ribelle: per capirci, immaginatevi una fusione in salsa pop tra Che Guevara, Malala e Kurt Cobain. Completano il quadro gli slogan politici, il simbolo di Ghiandaia Imitatrice sulle bandiere e un sistema opprimente da combattere. Con buona pace della Hollywood reazionaria, tutto ciò funziona, sopratutto sul versante del box office (3 miliardi di dollari incassati con 4 film). E a pensarci bene, non c'è da stupirsi se le teenager di oggi cercano conforto in Katniss: chi meglio di lei rappresenta questa generazione? E chi meglio di Jennifer Lawrence poteva incarnarla fisicamente? Era la persona giusta al momento giusto: ventenne, figlia di umili contadini del Kentucky, che sfida lo star system (dove ci si sbrana peggio degli Hunger Games) e riesce a imporre la propria legge. Mica male, questa ragazza di fuoco.

Tiffany, Rosalyn e Joy

Nel mentre, Jennifer Lawrence non sta con le mani in mano e comincia un sodalizio artistico con David O'Russell. I due realizzano - dal 2013 a oggi - un'ideale trilogia, composta da Il lato positivo, American Hustle e Joy. Un viaggio nell'America dei borderlines, alla costante ricerca di un riscatto economico, sociale o sentimentale. Da un film all'altro, i personaggi di Jennifer Lawrence cambiano pettinatura ma sono in fondo la stessa persona. Tiffany, Rosalyn e Joy rappresentano il prodotto indesiderato del maschilismo made in USA. Quello che vorrebbe relegare le mogli dietro i fornelli e ridurle a casalinghe consumatrici di televendite. Ma niente da fare: Tiffany, Rosalyn e Joy non ci stanno e pretendono la stessa dignità dei loro mariti. Per ottenerla, saranno costrette a picchiare, ballare e vendere meglio di loro. Il bello è che (spoiler) queste tre impertinenti ci riusciranno con disarmante facilità (dei tre, Joy è certamente il meno riuscito dei film della Lawrence).

E adesso?

Dopo aver conquistato il pubblico festivaliero, poi quello mainstream, vinto un Oscar, superato uno scandalo sessuale e aver fatto tremare Hollywood con il suo femminismo... cos'altro aspettarsi da Jennifer Lawrence? Sarà capace di stupirci per l'ennesima volta, proprio con Passengers? Onestamente, ci pare difficile. A naso, la sua nuova perfomance sarà la più convenzionale. Che non per forza vuol dire "insignificante", ma magari di minor rottura rispetto alle precedenti. Anche il genere di riferimento e l'ambientazione sono troppo asettiche rispetto ai film nei quali siamo abituati a vederla. Un flop tremendo? Non scherziamo, la nostra Jennifer riesce sempre a cavarsela, anche a bordo di un'astronave disabitata, dispersa nello Spazio profondo. Perché una vera stella, brilla in qualsiasi contesto.

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