Speciale Partendo per un'avventura - L'HFR 3D

Che cosa è la tecnologia HFR 3D, usata per la prima volta in Lo Hobbit?

Speciale Partendo per un'avventura - L'HFR 3D
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C'è una cosa a proposito di Lo Hobbit: un Viaggio Inaspettato che incuriosisce molto gli spettatori, dai più tecnologici ai puri occasionali, e che riguarda il particolare formato che Peter Jackson ha scelto per le riprese del film. L'High Frame Rate 3D (comunemente abbreviato con HFR 3D), infatti, è stato introdotto per la prima volta proprio da Lo Hobbit, che ha scelto un frame rate di 48 frame al secondo, per poi divenire una possibilità per progetti come il sequel di Avatar di James Cameron e l'adattamento de La Fattoria degli Animali di George Orwell da parte di Andy Serkis. Ma di cosa si tratta in realtà?
L'HFR 3D è un formato Digital 3D con un frame rate più alto dello standard cinematografico, stabilito a 24 frame al secondo. L'uso di un frame rate più alto migliora le qualità delle riprese in 3D, riducendo al massimo i difetti di apparente fermo immagine o di sfocatura da velocità. L'immagine diventa nitida, talmente perfetta che alcuni sostengono che il frame rate a 48 fotogrammi cancelli totalmente l'effetto della pellicola dal film. I fortunati che hanno avuto la possibilità di vedere qualche spezzone de Lo Hobbit girato a 48 frame al secondo sostengono che sia un'esperienza bellissima e regali all'immagine una qualità visibilmente migliore.
Se vi state chiedendo se in Italia riusciremo a vedere delle copie del film in questo formato, la risposta, stranamente, è sì. Non sono moltissime le sale attrezzate, ma ci assicurano che la lista dei cinema che proporranno il film in HFR 3D sarà presto disponibile (nel frattempo HobbitFilm.it ha già rintracciato quelle del circuito UCI Cinemas).

Perché l'HFR?

Ma perché girare Lo Hobbit: un Viaggio Inaspettato in HFR 3D? È lo stesso Peter Jackson, dalla pagina Fcebook con la quale ormai ci tiene (fortunatamente) aggiornati su qualsiasi cosa, a rispondere ad alcune domande chiave su questa tecnologia.

Perché hai deciso di girare la trilogia de Lo Hobbit in HFR?
Viviamo in un'era digitale che va avanti molto rapidamente. Nuove tecnologie vengono sviluppate costantemente e queste arricchiscono e migliorano l'esperienza cinematografica. Le riprese in HFR, per un grande film, sono diventate possibili solo negli ultimi anni e nel frattempo l'intrattenimento domestico sta facendo passi da gigante. Ho iniziato a girare questi film in HFR perché volevo che il pubblico in sala potesse sperimentare un'esperienza quanto più immersiva possibile.

Qual è la storia del frame rate e perché, secondo te, era arrivato il momento di aumentarlo?
I film muti, all'epoca, venivano girati a 16/18 fotogrammi al secondo con delle cineprese a mano. Nel 1927, quando è stato introdotto il sonoro, l'industria ha avuto bisogno di una velocità di ripresa costante e quindi motorizzata. La pellicola 35mm è molto costosa, quindi serviva che la ripresa fosse più lenta possibile; per una riproduzione fedele del suono, però, le prime colonne sonore richiedevano una velocità minima. Si decise allora per i 24 frame al secondo, che sono poi diventati lo standard cinematografico per i successivi 80 anni. I cinema di tutto il mondo installarono proiettori meccanici in grado di gestire questa velocità di 24 fotogrammi. In realtà si è trattata di una scelta commerciale, perché era quella meno costosa mantenendo uno standard qualitativo medio, ma è innegabile che produca dei difetti dovuti al movimento, come sfarfallii e il motion blur. Oggi siamo in piena era digitale e non vedo per che motivo limitarsi a 24 fotogrammi al secondo. La scienza ci dice che l'occhio umano smette di riconoscere le singole immagini solo intorno ai 55 fotogrammi al secondo. Quindi scegliere di girare a 48 frame ci avvicina il più possibile all'illusione della visione della vita reale. Il motion blur si riduce per ogni fotogramma e migliora la nitidezza dell'immagine. Il film sembra girato in 65mm o in IMAX. Uno dei vantaggi maggiori, in effetti, è che l'occhio percepisce il doppio delle immagini al secondo, creando una meravigliosa qualità immervisa. Il 3D diventa molto meno fastidioso e gli occhi si affaticano meno. Che poi è uno dei motivi per cui a molta gente non piace il 3D, perché l'occhio è costretto a compensare tutte queste sfocature date dal rate basso.

Com'è girare in HFR?
Penso che l'HFR sia fantastico. Come regista cerco di rendere i miei film coinvolgenti: voglio spingere le persone fuori dalla poltrona del cinema e lanciarli al centro dell'avventura. È questo il tipo di esperienza che spero di offrire agli spettatori... ma questo al di là del formato in cui vedranno il film. Personalmente preferisco vedere Lo Hobbit: un Viaggio Inaspettato in HFR 3D, ma posso assicurarvi che ciascun formato vi darà un'esperienza di totale immersione. Solo che in HFR 3D è diverso: vi sembrerà diverso dai film che siete abituati a vedere, un po' come i CD sono diversi dai dischi in vinile. Oggi i cinema devono competere con gli iPad e tutti i sistemi di intrattenimento home video. Secondo me è necessario che i registi inizino a sperimentare le tecnologie attuali per rendere più spettacolare ed empatica l'esperienza offerta dal cinema.

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