Paradise Beach: La Top 5 dei mostri marini al cinema

In occasione dell'uscita di Paradise beach - Dentro l'incubo, diamo uno sguardo ai cinque più influenti film sul bestiame acquatico assassino.

Paradise Beach: La Top 5 dei mostri marini al cinema
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A partire dal 25 Agosto 2016, le acque dei grandi schermi cinematografici torneranno a tingersi di rosso con Paradise beach - Dentro l'incubo, che, diretto dal Jaume Collet-Serra cui dobbiamo, tra gli altri, il bel thriller Orphan, vedrà Blake Lively assediata da un gigantesco, pericolosissimo squalo nelle acque di una spiaggia isolata scelta per praticare surf.
In sintesi, l'ultimo recente esempio in fotogrammi rientrante in quella branchia del filone eco-vengeance (costituito da film con protagonisti animali assassini) mirata a porre al suo centro la più feroce fauna acquatica pronta a fare degli esseri umani il proprio cibo.
Una branchia (è proprio il caso di dirlo) che, denominata dagli appassionati di horror anche come "Jawsploitation", al di là dei gettonatissimi pescecani ha incluso davvero di tutto, dalle piovre ai piranha, passando per ibridi tra più specie e per altri pesci assortiti geneticamente mutati.
Una branchia in cui cerchiamo qui di scovare cinque titoli fondamentali precisando, però, che non stiamo parlando dei migliori in questione (anche se almeno un paio lo sono), ma di quelli che, nel corso di circa quarant'anni di storia della Settima arte, hanno provveduto a segnare, di volta in volta, una nuova direzione presa dalla categoria.

5 - Sharknado (2013)

Sfornato dalla famigerata Asylum, particolarmente specializzata in rifacimenti a basso costo di blockbuster contemporanei, ci crediate o no, il film diretto dall'effettista Anthony C. Ferrante - che ha firmato poi tre sequel - rappresenta, senza alcun dubbio, l'ultima tendenza sviluppatasi nel filone degli shark movie a inizio terzo millennio.
Perché, se già poteva sembrare bizzarra l'idea degli squali nel supermercato allagato post-tsunami sfruttata l'anno precedente dall'australiano Kimble Randall nel suo Shark 3D, raggiunge invidiabili vette di assurdità la scelta di porre le temibili creature marine direttamente all'interno di tornado californiani.
Quindi, mentre una ruota panoramica se ne va pericolosamente a spasso per le strade e lo Ian Ziering del popolare telefilm Beverly Hills 90210 si improvvisa squartatore di pescioloni volanti e balzanti dai tombini delle fogne (con tanto di motosega!) nei panni di un ex campione di surf, è inutile stare a giudicare la fattura dell'effettistica digitale cui viene fatto ricorso, in quanto tutto ciò che l'operazione manifesta di mediocre non occorre altro che ad alimentare in maniera indispensabile la ironica dimensione che ha permesso al lungometraggio di trasformarsi istantaneamente in un cult del trash.

4 - Mega shark versus giant octopus (2009)

Quattro anni prima dell'inizio dell'esplosione del fenomeno Sharknado, la Asylum aveva cominciato a distinguersi nell'ambito delle produzioni cinematografiche a basso costo tirando fuori questa grotteschissima sfida tra due forze della natura che, diretta da Jack Perez, già lasciava intendere l'intelligente tendenza sviluppatasi all'interno della label: privilegiare gli eccessi volti a generare assurdo divertimento a suon di situazioni tutt'altro che credibili in un panorama di celluloide che, dinanzi ad un pubblico sempre più smaliziato ed esigente, ha visto spettacolarità e realismo mutarsi definitivamente in monopolio delle major e dei blockbuster più o meno hollywoodiani.
Allora, con la cantante Deborah Gibson e il Renegade televisivo Lorenzo Lamas inclusi nel cast, come è possibile non intrattenersi di fronte alle incredibili imprese di una piovra e di uno squalo di dimensioni spropositate che, rimasti congelati per secoli, vengono liberati nel terzo millennio?
In attesa della sfida conclusiva, il campionario di situazioni tanto impossibili quanto trash annovera, tra l'altro, un aereo annientato dal pesce che balza dalle acque fino ad addentarlo in volo (!!!) e il Golden Gate attaccato dallo stesso.
E lo spettatore sghignazza...

3 - Blu profondo (1999)

Si parte da un gruppo di ricercatori a bordo del laboratorio marino Aquatica, dove la dottoressa Susan McAlester alias Saffron Burrows intende intervenire geneticamente sul dna degli squali mako con l'intenzione di scoprire il segreto per rigenerare il tessuto cerebrale umano.
Un procedimento che finisce per rendere gli animali in questione maggiormente intelligenti e veloci e, di conseguenza, talmente pericolosi da diventare i veri e propri mostri da cui difendersi in un massacro all'interno del laboratorio d'ambientazione della oltre ora e quaranta di visione, comprendente anche Thomas"The punisher"Jane e Samuel L. Jackson rispettivamente nei panni dell'esperto di pescecani Carter e di Russell Franklin, uno dei principali finanziatori dell'operazione.
Oltre ora e quaranta di visione che l'esperto in action movie ad alto costo Renny Harlin gestisce, come di consueto, privilegiando il movimento e la spettacolarità da emozione hollywoodiana, qui condita con riusciti effetti digitali.
Intrattenendo a dovere lo spettatore e senza regalargli nulla di particolarmente memorabile, ma aprendo in maniera inconsapevole la strada al filone degli shark movie d'inizio XXI secolo, a cominciare dal contemporaneo low budget Shark attack - Squali all'attacco (1999) di Bob Misiorowski... tenendo soprattutto in considerazione il fatto che il sottogenere sembrava essersi esaurito con il mediocre Lo squalo 4 - La vendetta (1987) di Joseph Sargent.

2 - Tentacoli (1977)

Disturbata dalle onde radio prodotte durante la realizzazione di un tunnel sottomarino, una gigantesca piovra semina terrore e morte tra i bagnanti di Solana Beach, dove, a tentare di fermarla, provvedono un oceanografo incarnato dal caratterista Bo Hopkins e un suo amico e collega con le fattezze del vero esperto sub Enzo Bottesini.
Soltanto due nomi del ricco cast che, comprendente addirittura le star di Hollywood John Huston, Henry Fonda e Shelley Winters, il regista Ovidio G. Assonitis (ma si firma Oliver Hellman) amalgama a dovere per concepire la migliore risposta italiana al super successo Lo squalo (1975), precedendo di quattro anni il non troppo riuscito L'ultimo squalo (1981) di Enzo G. Castellari.
Risposta italiana che, alternando debiti hitchcockiani (l'improvvisa sparizione del bambino nella carrozzina) a momenti che possono addirittura lasciare intuire una certa influenza da Sam Peckinpah (la tesa e coinvolgente sequenza della regata), conquista lo spettatore fotogramma dopo fotogramma; grazie anche al sapiente utilizzo di effetti speciali molto più modesti rispetto a quelli che hanno caratterizzato il classico spielberghiano e alla bellissima sonora a firma di Stelvio Cipriani, capace perfino di generare poesia.
Senza contare l'originale epilogo di un'operazione evidentemente infarcita, oltretutto, di messaggio ecologico.

1 - Lo squalo (1975)


Non ha certo bisogno di presentazioni la pellicola che portò al successo il futuro autore di War horse (2011) e Il ponte delle spie (2015), tratta dal best seller di Peter Benchley e che, inevitabilmente, generò tre sequel inferiori.
Scandita dalla mitica colonna sonora per mano di John Williams e impreziosita da ottimi effetti speciali, la caccia al bestione del titolo attuata dallo sceriffo Brody, il biologo marino Hooper e il cacciatore di squali Quint- rispettivamente interpretati da Roy Scheider, Richard Dreyfuss e Robert Shaw - dopo che ha provveduto a fare strage di bagnanti nelle acque dell'isola di Amity rientra, senza alcun dubbio, tra le migliori regie del Re Mida di Hollywood Steven Spielberg.
Teso e avventuroso nel corso della seconda parte, ma decisamente horror nella prima, durante la quale, tra l'altro, assistiamo alla cruenta, sanguinosa morte di un bambino, Jaws (come s'intitola in patria il film) rimarrà per sempre uno dei massimi capolavori incentrati sul bestiame killer; soprattutto perché, prima della sua uscita, Gli uccelli (1963) di Alfred Hitchcock era l'unico esempio del filone degno della prestigiosa classificazione.
Da allora, le distese di blu in cui in tanti amano tuffarsi hanno cominciato a trasmettere il timore che, sotto di esse, qualcosa di spaventosamente amante della carne umana e fornito di affilatissimi denti per sgranocchiarla... portando in maniera inevitabile le produzioni mondiali a mettere in piedi imitazioni e cloni.

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