Oscar 2022 tra grandi esclusi e conferme: le nomination convincono?

La 94esima edizione degli Oscar aprirà i battenti il 27 marzo e, come di consueto, le nomination entusiasmano ma creano anche scompiglio.

Oscar 2022 tra grandi esclusi e conferme: le nomination convincono?
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Il 27 marzo le luci del Dolby Theatre si accenderanno sulla 94esima cerimonia degli Academy Awards. Come ogni anno la febbre da Oscar coglie i cinefili di tutto il mondo, in attesa di scoprire a chi verrà assegnata la prestigiosa statuetta. Se il podio dello scorso anno aveva consacrato Nomadland di Cloé Zhao come miglior film, avevamo visto sfumare le occasioni per il Bel Paese di portare a casa il riconoscimento per Laura Pausini con Io sì (Seen), brano del film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti, e per il team make-up e costumi di Pinocchio. Le cose potrebbero andare diversamente quest'anno, con la nomination di È Stata la Mano di Dio come Miglior Film Internazionale; un Sorrentino più che mai maturo, come vi raccontavamo nella nostra recensione di È Stata la Mano di Dio, pronto a bissare il successo de La Grande Bellezza. Le incognite non mancano e la sorprese dietro alle nomination agli Oscar 2022 sono tante, così come le polemiche.

Un destino già scritto?

Il titolo con più nomine in assoluto di quest'edizione è senza dubbio Il Potere del Cane che ne incassa ben dodici, con due Golden Globes già conquistati per il Miglior Film Drammatico e per la regista Jane Campion.

E se i secondi premi più ambiti dell'industria cinematografica americana rappresentano spesso un'affidabile cartina tornasole che vede l'ultima conferma proprio in Nomadland e Zhao, Il Potere del Cane e la Campion potrebbero avere la strada spianata nei confronti degli avversari. Un destino che potrebbe essere contrastato dal giapponese Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi, il vero outsider di quest'anno. Il regista Orso d'Argento alla Berlinale si trova nel bel mezzo di un periodo d'oro che ha visto l'uscita di ben due lungometraggi nel 2021 (scoprite la nostra recensione de Il Gioco del Destino e della Fantasia) e che potrebbe portare il Giappone a vincere l'Oscar anche per il Miglior Film Internazionale dopo Departures nel 2008 - avendo già ottenuto il riconoscimento nella stessa categoria ai Globes - togliendo il premio proprio dalle mani di Paolo Sorrentino che si deve "accontentare" della sola nomination che gli aveva consentito di portare a casa l'ambito premio nel 2014 e che onestamente ci sarebbe piaciuto vedere anche in altre importanti categorie proprio come l'opera di Hamaguchi (Miglior Film, Regia e Sceneggiatura - in questo caso, per l'italiano, originale).

Drive My Car rischia perciò seriamente di bissare l'effetto Parasite, che nel 2020 aveva sbaragliato la concorrenza in queste nomine e fatto esplodere l'amore per le opere coreane a livello mondiale. Un destino che a quanto pare certamente non toccherà a Ridley Scott, uno dei grandi esclusi di quest'anno - quasi inspiegabile l'assenza di The Last Duel nelle principali categorie (soprattutto Miglior Film e Regia), a sottolineare l'incertezza su un Ridley Scott tra top e flop. Delusione cocente anche per la mancata conferma di Denis Villeneuve tra i registi in lizza per il riconoscimento, nonostante il suo Dune sia candidato per il più prestigioso tra i premi e, ovviamente, per i più tecnici. Stesso discorso per Adam McKay e il suo Don't Look Up che non vede nominati nemmeno tra il cast capitanato da Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence.

Grandi assenti e monopoli

Abbiamo già accennato quanto The Last Duel rappresenti una delle più grandi esclusioni agli Oscar 2022 (recuperate la nostra recensione di The Last Duel per capire quanto questa sia un'occasione sprecata); la beffa più grande è stata però vedere Ben Affleck nominato ai Razzie Awards per The Last Duel, ma anche la presenza tra i nominati ai Migliori Costumi del secondo film dell'anno di Scott che proprio non ci aveva convinto (com'è evidente dalla nostra recensione di House of Gucci), il che appare come l'ennesimo smacco nei confronti di uno tra i migliori film sul Medioevo.

Esiste però un contrappasso che ha portato tra i grandi esclusi proprio Lady Gaga con la sua Partrizia Reggiani, candidatura data per certa dopo averle praticamente ottenute tutte, dal Golden Globe ai BAFTA. Nemmeno ad Adam Driver e Jared Leto è andata comunque bene, forse per le polemiche legate soprattutto all'interpretazione del Paolo Gucci di quest'ultimo. Tra le più cocenti delusioni per molti c'è la totale assenza di Ultima Notte a Soho, l'ultimo acclamato thriller psicologico di Edgar Wright cucito alla perfezione su Anya Taylor-Joy e Thomason McKanzie, che ci aveva sorpresi nella nostra recensione di Ultima Notte a Soho.

Tra le granitiche certezze di Spielberg, che avevamo davvero apprezzato nella recensione di West Side Story, di Kenneth Branagh con Belfast e di Paul Thomas Anderson con l'acclamato Licorice Pizza (che vede però restare a bocca asciutta Bradley Cooper, come accaduto per La Fiera delle Illusioni), sconcerta l'assenza di Wes Anderson e del suo The French Dispatch, sia nelle categorie più blasonate che, ad esempio, per la mancata nomination dell'immancabile Alexandre Desplat alla colonna sonora.

Non stupisce di vedere tra gli attori in lizza per l'Oscar Javier Bardem, Benedict Cumberbatch, Will Smith, Nicole Kidman e Penelope Cruz. Più imprevedibile, ma a posteriori abbastanza scontata, la conferma di Kristen Stewart per Spencer. Peccato per Caitríona Balfe di Belfast, che dopo la nomination ai Globes ha solo sfiorato quella agli Oscar, e per Ruth Negga di Passing. Gioia, invece, per Andrew Garfield e la sua candidatura per Tick, Tick... Boom!, a conferma di un anno glorioso per lo Spider-Man di mezzo. E, a tal proposito, c'era anche chi sperava in una nomina di Spider-Man: No Way Home nell'olimpo del miglior film, soprattutto dopo quella ottenuta da Black Panther, che aveva aperto la strada alla Marvel nella categoria più ambita in assoluto. Il cinecomic dei record dovrà accontentarsi della nomination per i Migliori Effetti Visivi al fianco di un colosso come Dune, ma in compagnia del collega Shang-Chi. Di certo Disney non ha di che lamentarsi, dato che nella categoria Miglior Film d'Animazione ha ben tre nomination su cinque (Luca, Encanto e Raya e l'ultimo drago). Un monopolio quasi imbarazzante che fa aumentare a dismisura le probabilità della Casa di Topolino di eccellere in questa categoria - l'escluso più imprevisto in questo caso è Sing 2. Noi speriamo che ci sia una chance concreta anche per I Mitchell contro le Macchine di Netflix, che abbiamo scelto come rappresentante animato tra i migliori film del 2021 (il perché è facilmente intuibile dalla nostra recensione de I Mitchell contro le Macchine).

Certamente il discorso su queste nomination 2022 non si esaurisce qui - ci sarebbe anche l'eccellente esclusione di Un Eroe dal premio per il Miglior Film Internazionale e l'incognita di Flee nella stessa categoria (e come Miglior Film d'Animazione e Miglior Documentario), oltre alla sorpresa di Lunana: A Yak in the Classroom, il rappresentate del Buthan che sfiderà Sorrentino -, ma questi erano senza dubbio i punti più salienti che hanno fatto gioire e messo in disaccordo fan e cinefili di tutto il mondo. Tutto sommato ci troviamo comunque di fronte ad un parterre di tutto rispetto che, al netto di alcune delusioni abbastanza cocenti, non potrà che regalarci emozioni nella notte tra il 27 e il 28 marzo, quando seguiremo tutti insieme la 94esima cerimonia degli Oscar 2022.

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