Speciale Oscar 2014: i premi commentati

Vincitori e vinti dell'edizione 2014 degli Academy Awards

Speciale Oscar 2014: i premi commentati
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È 12 anni schiavo, il crudo e rigoroso dramma sullo schiavismo negli Stati Uniti di metà Ottocento, il vincitore della 86° edizione degli Academy Award, assegnati ieri notte a Los Angeles, nel corso di una cerimonia animata dalla verve e dalla simpatia della conduttrice Ellen DeGeneres. 12 anni schiavo, diretto dal regista britannico Steve McQueen (l’autore di Hunger e Shame), co-prodotto da Brad Pitt e basato sulla vera storia di Solomon Northup (impersonato sullo schermo da Chiwetel Ejiofor), ha conquistato tre premi Oscar su nove nomination: miglior film, miglior attrice supporter per l’esordiente Lupita Nyong’o (la più emozionata al momento di ritirare la statuetta) e miglior sceneggiatura adattata per John Ridley. L’Italia festeggia per la vittoria, data per probabile ma non del tutto certa, di Paolo Sorrentino con La grande bellezza, incoronato miglior film straniero (è l’undicesima pellicola italiana a prevalere in questa categoria dalla sua istituzione ufficiale, nel 1956). Sul palco dell’Academy Sorrentino ha ringraziato i suoi modelli ispiratori, ovvero Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talking Heads e Diego Armando Maradona.

SETTE OSCAR PER GRAVITY, Cuarón MIGLIOR REGISTA

In termini prettamente ‘numerici’, a portarsi a casa il maggior numero di statuette è stato, come previsto già da tempo, il thriller di ambientazione spaziale Gravity, anche in virtù della sua spiazzante messa in scena e del suo innovativo utilizzo del 3D, con ben sette Oscar su dieci nomination: miglior regia e miglior montaggio per Alfonso Cuarón (primo cineasta messicano a vincere l’Oscar per la regia), miglior colonna sonora per Steven Price, miglior fotografia per Emmanuel Lubezki, migliori effetti speciali, miglior sonoro e migliori effetti sonori. Con 12 anni schiavo e Gravity impegnati a spartirsi la metà dei premi in palio, è stata una serata non proprio fortunata per American Hustle, forte di dieci nomination e con la speranza di ripetere il trionfo ai Golden Globe: la pellicola di David O. Russell, invece, è rimasta completamente a mani vuote, diventando così uno dei cinque film nella storia dell’Academy ad aver ottenuto il maggior numero di candidature ma nessun premio (dopo Due vite, una volta e Il colore viola, undici nomination, e a pari merito con Gangs of New York e Il Grinta).

ATTORI DA OSCAR: MATTHEW McCONAUGHEY, JARED LETO E CATE BLANCHETT

Tutto da programma anche nelle altre categorie, per un’edizione che non ha riservato davvero alcuna sorpresa. Dallas Buyers Club, il dramma sull’AIDS diretto da Jean-Marc Vallée e presentato con successo al Festival di Roma, si è aggiudicato tre premi Oscar su sei nomination: miglior attore protagonista per lo straordinario Matthew McConaughey, miglior attore supporter per Jared Leto, che ha stupito il pubblico con la sua impressionante trasformazione fisica, e miglior trucco e acconciature. McConaughey, già premiato a novembre al Festival di Roma, ha fatto sfumare le speranze di Leonardo DiCaprio, alla sua quarta candidatura grazie al film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street (cinque nomination ma nessun premio). Nella categoria per la miglior attrice, ovviamente, ad essere incoronata è stata la magnifica Cate Blanchett, protagonista assoluta di Blue Jasmine di Woody Allen nel ruolo di una signora alto-borghese affetta da depressione e nevrosi in seguito al fallimento e al suicidio del marito; per la star australiana si tratta del secondo Oscar dopo quello come miglior attrice supporter ottenuto impersonando Katharine Hepburn in The Aviator nel 2004.

GLI ALTRI PREMI, DA FROZEN A GATSBY

Frozen - Il regno di ghiaccio, il nuovo gioiellino di casa Disney, autentico fenomeno di massa con un miliardo di dollari d’incasso in tutto il mondo e un’atipica coppia di eroine che ha lasciato il segno sul pubblico, ha ricevuto due premi Oscar: come miglior film d’animazione e per la miglior canzone originale al brano Let It Go, cantato dal vivo durante la cerimonia da Idina Menzel (e oggetto nelle scorse settimane di un numero incalcolabile di parodie). Due premi Oscar vanno anche all’australiana Catherine Martin, ricompensata per le fastose scenografie e i raffinati costumi de Il grande Gatsby, sontuoso adattamento del romanzo di Francis Scott Fitzgerald per la regia di suo marito Baz Luhrmann. Il regista e sceneggiatore Spike Jonze si aggiudica il premio per la miglior sceneggiatura originale grazie al copione sorprendente e toccante di Lei, malinconico film sentimentale con protagonista Joaquin Phoenix (cinque nomination in tutto). Invece, oltre ad American Hustle e The Wolf of Wall Street, fumata nera anche per altri film pluricandidati, come Captain Phillips - Attacco in mare aperto di Paul Greengrass e Nebraska di Alexander Payne (sei nomination a testa).

UNA CERIMONIA “IN MUSICA”

Fra i documentari, nonostante fossero in lizza opere applauditissime come The Act of Killing e The Square, trionfa 20 Feet from Stardom di Morgan Neville (grande successo al box-office americano), basato sulla vita e la carriera di un gruppo di cantanti che hanno lavorato come coriste per alcune fra le maggiori star della musica pop / rock. Nel corso della cerimonia degli Oscar, oltre al consueto omaggio alle personalità del cinema scomparse durante l’ultimo anno, c’è stato ulteriore spazio pure per la musica: dalle esibizioni degli interpreti dei quattro brani candidati - oltre a Let It Go, anche gli U2 con Ordinary Love, Pharrell Williams con Happy e Karen O con The Moon Song - all’omaggio a Il mago di Oz, in occasione del suo 75° anniversario, con l’esibizione di Pink sulle note del celebre classico Over the Rainbow, e la performance di Bette Midler, che ha cantato Wind Beneath My Wings a conclusione della sezione In Memoriam. I premi Oscar alla carriera di questa edizione, invece, erano già stati assegnati in precedenza agli attori Angela Lansbury e Steve Martin e al costumista italiano Piero Tosi (che ha realizzato i costumi della maggior parte dei film di Luchino Visconti).

TUTTI I VINCITORI

Miglior Film: 12 anni schiavo
Miglior Regista: Alfonso Cuarón, Gravity
Miglior Attore: Matthew McConaughey, Dallas Buyers Club
Miglior Attrice: Cate Blanchett, Blue Jasmine
Miglior Attore Supporter: Jared Leto, Dallas Buyers Club
Miglior Attrice Supporter: Lupita Nyong’o, 12 anni schiavo
Miglior Sceneggiatura Originale: Spike Jonze, Lei
Miglior Sceneggiatura Adattata: John Ridley, 12 anni schiavo
Miglior Film d’Animazione: Frozen - Il regno di ghiaccio
Miglior Film Straniero: La grande bellezza
Miglior Colonna Sonora: Steven Price, Gravity
Miglior Fotografia: Emmanuel Lubezki, Gravity
Miglior Montaggio: Alfonso Cuarón, Mark Sanger, Gravity
Miglior Scenografia: Catherine Martin, Beverley Dunn, Il grande Gatsby
Migliori Costumi: Catherine Martin, Il grande Gatsby
Miglior Trucco e Acconciature: Adruitha Lee, Robin Mathews, Dallas Buyers Club
Miglior Sonoro: Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro, Gravity
Migliori Effetti Speciali: Timothy Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Gravity
Migliori Effetti Sonori: Glenn Freemantle, Gravity
Miglior Documentario: 20 Feet from Stardom
Miglior Cortometraggio: Helium
Miglior Cortometraggio d’Animazione: Mr. Hublot
Miglior Documentario Cortometraggio: The Lady in Number 6